Delitto con charme di Jessica Fletcher & Terrie Farley Moran

In occasione della scomparsa di Angela Lansbury, l’attrice che da sempre ha impersonato sul grande schermo l’amata Signora in giallo, la casa editrice Sperling & Kupfer pubblica la sua ennesima avventura, in un libro intitolato Delitto con charme. Un giallo classico dal netto taglio cinematografico.

In questo romanzo Jessica Fletcher è coinvolta, suo malgrado, nella morte di Nelson Penzell, un antiquario del posto, un po’ particolare, con tanti segreti alle spalle:

Era un uomo attraente, probabilmente sui quarantacinque anni, con i capelli bruni e gli occhi color nocciola. Secondo il tam-tam dei pettegolezzi locali era l’unico commerciante giù ai moli a indossare sempre giacca e cravatta. La camicia era sempre bianca immacolata con maniche lunghe per mostrare eleganti gemelli.

A essere accusata di aver causato la sua morte la commessa addetta alla manicure del salone di bellezza frequentato da Jessica Fletcher, una giovane donna di nome Coreen, tanto spaventata quanto, forse, estranea alla vicenda. Perché avrebbe dovuto commettere un atto simile? Alcune, inconfutabili, prove paiono incastrarla, e il atteggiamento, così spaventato, non aiuta. Quando, poi, inaspettatamente, arriva a Cabot Cove un vecchio amico di Jessica, che lavora ai Servizi Segreti, all’MI6, la matassa si infittisce ancora di più. Riuscirà Jessica a scagionare la giovane amica?

Una lettura di genere. Particolarmente di fascino è, anche, l’ambientazione a Cabot Cove in autunno:

Fra poco sarebbe iniziata la stagione del foliage. Le foglie avevano già cambiato colore, con sfumature di marrone dorato che cominciavano a intravedersi tra il verde dei grandi faggi, mentre le alte querce rivelavano spruzzi di rosso cremisi e arancione.

Oltre che a una trama compatta e ben costruita, Delitto con charme è un libro in cui si rivive dettagliatamente le avventure della Signora in giallo, tanto amate sul teleschermo. Per gli amanti della serie, dunque una ottima trasposizione letteraria, che non si può non apprezzare.
Unico difetto: una lentezza complessiva dell’opera, che sembra non venire mai al dunque.