Destini incrociati
- Autore: Claudia Aronica
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Appena ieri, vista la giovane età, Claudia Aronica sognava di diventare una scrittrice. Il primo passo verso la realizzazione impegnativa ma prestigiosa del sogno si è compiuto. Romana, universitaria, ventiduenne quest’anno, ha letto classici e saggi, divorato romanzi, scritto racconti fin da bambina e ora ha pubblicato la prima creatura narrativa, Destini incrociati (giugno 2023, 308 pagine), per i tipi Pathos, casa editrice di Torino attenta ai giovani e alla nuova narrativa.
Sempre originale e non comune la grafica del marchio della Mole, che asseconda il contenuto sentimentale del romanzo cerchiando i numeri delle pagine in un cuore, schizzato in basso al centro con tratti leggeri, un simbolo tenero, caldo, rassicurante.
Bisogna sostenerli ragazzi e ragazze come Claudia. Dobbiamo credere in loro, perché non rinunciano a obiettivi importanti solo perché difficili da raggiungere, non si atteggiano a fashion blogger né si perdono in Tik Tok banali e hateraggi livorosi sui social. Assumono un compito socialmente utile: contribuiscono a fare cultura, a riempire di nuovi contenuti la letteratura, madre di ogni comunicazione.
Grazie a loro, le generazioni che verranno potranno conservare esempi di buona scrittura, senza elisioni, storpiature, scorciatoie da tastiera come gli attuali abusati e criptici “ti lovvo” per ti amo, LOL al posto di “divertimento”, BTW invece di “a proposito” e poi “drinkare” (bere), “blastare” (far scoppiare), PAH per “genitori in casa” e l’ossessivo “Bro”, “Bro”, “Bro” (fratello).
Claudia Aronica studia psicologia a Roma, in un’università confessionale e nel libro si avverte la sensibilità nel ricostruire i processi mentali e gli atteggiamenti dei personaggi, specialmente delle protagoniste. Questa è la storia di due battaglie... di due donne e della loro forza... di due destini nati per incrociarsi, propongono i curatori Pathos Edizioni. Occorre notare, come hanno già fatto altri, ch’è un romanzo d’amore ma non solo, dal momento che si tratta di una storia nella storia, aggiungiamo.
Dal 2019 del presente, si torna indietro al 1939 e anni di guerra seguenti e i capitoli della sequenza narrativa del passato sono in prima persona singolare.
Vanessa è una trentenne contemporanea che viaggia in aereo, si dichiara innamoratissima del suo compagno, con qualche retropensiero. Le consigliano di raggiungere Parigi, la città dell’amore, anche dell’arte. In un salto a ottant’anni prima, la capitale francese è meta del viaggio di nozze di Adele col suo Pietro. Innamoratissima anche lei, è una giovane sposa e viaggia in treno. Altri tempi, anche un’altra società, in cui perfino la buona suocera le dà della rivoluzionaria e cocciuta, perchè ha sposato un bracciante e non un borghese suo pari.
Come accadeva spesso, il suo ragazzo è stato costretto a lasciare gli studi alla morte del padre e a cercare un’occupazione, in questo caso il lavoro nei campi. Tanto non gli ha impedito di sposare la giovane più ricca del paese, proprio Adele. Ai più sembra un matrimonio azzardato, imprudente, poco o affatto sensato, invece è una vera unione d’amore, quello forte, che si potrà affievolire, mai spegnere, perché fatto di energia viva.
Vanessa ha conosciuto Hassan otto anni fa. Uno scontro politico dialettico, nell’università, sulla situazione in Medio Oriente, sui musulmani, sugli scritti tranchant di Adriana Fallaci. Un battibecco ch’è diventato curiosità reciproca, condivisione di opinioni diverse, incontro. Lui è un bel tipo olivastro, dal carattere bizzarro, incostante in modo innocente. Studia giornalismo, è un attivista “per il suo Paese”.
Lei non immaginava che di quel matto si sarebbe innamorata follemente, diventando pazza a sua volta.
Pietro è partito in guerra. Anche Hassan è andato in Siria, dove si combatte, ma se c’è chi fugge da quella terra in fiamme dove tanti seminano morte, c’è chi sente il dovere di raggiungerla da reporter e documentare le stragi, l’orrore.
Nel 2015, la ragazza lascia il giornale, dove non vede riscatto dalla condizione di principiante addetta alle notizie di cronaca rosa. Ma un’occupazione deve pure trovarla. Risponde a un’offerta di lavoro da assistente personale. Raggiunge una villa splendida. L’accoglie un giovane, informandola che qualche colloquio precedente non ha avuto buon esito e che le competenze richieste le conosce soltanto la zia.
Ed eccola, la padrona di casa: dimostra tanti anni in meno dei suoi novantacinque. La pelle è rugosa, ma la carnagione bianca e delicata; la corporatura leggera; gli occhi azzurro mare “scrupolosi e scaltri” nell’osservare e analizzare. I capelli bianchi conservano tracce di una giovinezza bionda e audace. Le labbra rossastre si schiudono appena.
La scruta nel profondo. Le domande spingono Vanessa a confidare tutto di sé, a riferire della missione di Hassan, delle dimissioni dalla redazione, a rivelare i motivi che la porterebbero ad accettare un lavoro come quello proposto. Confessa d’avere capito di non poter continuare a cercare qualcosa che non può trovare.
La signora la riprende con durezza. Le contesta di non sapere nulla della persona che dovrebbe accudire, d’ignorarne le esigenze. La giovane, sconcertata ma sincera, replica che negli occhi che la fissano coglie qualcosa che l’anziana rifiuta con tutta sé stessa: non tollera d’essere debole, non accetta che qualcuno debba aiutarla. Conclude dicendo: forse è lei ad avere paura “che io possa non deluderla”.
Porta le mani sulle ginocchia e si dà la spinta per alzarsi e uscire.
Viene scelta. Quell’anziana è...
Destini incrociati
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