Di mamma non ce n’è una sola
- Autore: Neera Fallaci
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
Sorella della più nota Oriana, Neera Fallaci, morta prematuramente nel 1984, fu una giornalista e scrittrice impegnata in temi sociali. Scrisse nel 1981 il libro Di mamma non ce n’è una sola, sul problema dei figli adottati in un Paese in cui fino agli anni Sessanta c’erano i brefotrofi, orribile termine per indicare gli istituti dei figli di "nessuno". Il problema dell’adozione era particolarmente scottante se si pensa che negli anni Settanta chi non proveniva da situazioni matrimoniali regolari veniva guardato con sospetto. Non si pensi solo alle ragazze madri, ma anche coppie sposate con troppi figli di cui qualcuno veniva ceduto a coppie benestanti, dando luogo a traumi non indifferenti.
Neera Fallaci racconta queste vicende attraverso un libro intervista in cui la giornalista si interfaccia con i protagonisti di storie agghiaccianti.
L’opera è composta da interviste fatte agli interessati, che mettono in luce il problema dell’adozione, da quelle effettuate prima della legge del 1968 che concedevano figli solo alle coppie mature, a quelle successive a tale legge. La questione è vista sul piano sociologico: sono i figli che vedono i lati negativi e positivi dell’adozione. Ogni intervista è preceduta da una scheda biografica della persona intervistata, per mostrarne la storia e il contesto in cui vive.
La prima, Milena, vive la sua esistenza con genitori anziani, che perde poco dopo la maggiore età, e ha particolare difficoltà a vivere con i coetanei. Si delinea un ambiente benestante, ma anche conservatore, che non valorizza i giovani. Un altro ragazzo viene adottato da una famiglia ultracattolica che non comprende la sua omosessualità. E si pone un problema: i suoi genitori hanno adottato otto figli, ma è giusto prendersi una squadra di figli se poi non si è in grado di capirne i problemi? E ci sono poi i disabili che vengono rifiutati da molti e non riescono a integrarsi con gli altri membri della famiglia, tanto da tentare il suicidio o avere problemi psichici. Verso i genitori naturali le reazioni sono diverse: indifferenza, disprezzo, odio, quasi mai affetto. La ferita dell’abbandono pesa in modo insopportabile.
Comune è però la riconoscenza verso chi li ha salvati da una vita di abbandono e li ha inseriti in società. Durante l’intervista trapela l’amore nelle famiglie, che va oltre le complicazioni e le leggi che sovente sono contro il minore. Basta un cavillo e una famiglia amorevole si vede togliere un figlio tanto desiderato.
Sono passati 40 anni, ma i problemi sono rimasti gli stessi in uno Stato che non sa gestire i più deboli.
Consigliato a tutti.
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Un libro perfetto per...
chi ama i problemi sociali.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Di mamma non ce n’è una sola
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