Diario scandaloso di una vecchia
- Autore: Lina Agostini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Qual è oggi il posto dei vecchi? Personificazione della saggezza o welfare nascosto delle famiglie italiane, baluardi di un pensiero retrivo o vittime della solitudine, i vecchi — esatto, proprio i vecchi, non i maturi, non i diversamente giovani — sono raccontati in molti modi, ma di rado si raccontano da sé. Lasciati fuori troppo spesso dalla stessa politica, che può arrivare a bollarli come improduttivi e non necessari (come è stato dichiarato in maniera sconvolgente proprio negli ultimi giorni), gli anziani, quando prendono la parola, lo fanno in maniera dirompente: Lina Agostini, giornalista in pensione con un’impressionante carriera alle spalle, per i suoi 80 anni ha deciso di regalarsi un romanzo. Ha così iniziato a scrivere Diario scandaloso di una vecchia (La Tartaruga, 2020), in cui racconta l’esperienza della terza età da un punto di vista sfacciato e irriverente.
Ricorrendo alla finzione narrativa, l’autrice racconta alcune importanti verità sull’essere anziani: il difficile rapporto con la memoria, l’orizzonte del proprio tempo sempre più stretto, i cambiamenti (del corpo e del pensiero, delle relazioni), i rimpianti e i rimorsi, l’eredità della giovinezza.
La protagonista del romanzo testimonia la storia del ‘900, ricordandone i passaggi dalla fine del percorso: in un paese che avrebbe voluto le donne sottomesse e dedite alla famiglia, Agostini costruisce un personaggio audace e determinato nel suo percorso di emancipazione che scandalosamente si racconta con sincerità e senza vergogna.
Commenta la protagonista:
"I vecchi sono le farfalle della sociologia. Dicono “anziani”, ma pensano altro. Ci contano, ci misurano, decidono se siamo troppo pochi o già tanti. Ci studiano dividendoci in categorie. Dopo la ricerca della felicità e il cammino dell’umanità, com’è essere vecchi?"
Rimossa dall’immagine stessa della nostra società, che deve sempre essere giovane, felice ed efficiente, quella dei vecchi è in realtà una presenza ingombrante: guardando i nostri anziani vediamo quello che potremmo diventare nel tempo e, da questa visione, cerchiamo di fuggire. Lina Agostini non ci sta a essere ridotta a una categoria sociologica, a una statistica o a una grottesca immagine della morte: con ironia spietata e inarrestabile sincerità, racconta cosa significhi essere vecchi in questo paese e rende impossibile ai lettori sottrarsi a tutta l’umanità di questa esperienza.
Oggi che la nostra vulnerabilità si fa evidente come non accadeva da generazioni, tornare a confrontarci con ciò che ha da dirci la vecchiaia può significare anche imparare ad accettare i nostri limiti, recuperare il senso del vivere sociale e trovare nuove strategie per uscire insieme dalla crisi. Uno schiaffone simbolico come quello che ci dà Agostini con il suo romanzo può servire proprio a darci la scossa che ci serviva. Ripartire dall’ascolto diventa un passo fondamentale perché non venga più lasciato indietro nessuno, scampando agli esiti drammatici cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. Il posto dei vecchi è insieme a tutti gli altri.
Diario scandaloso di una vecchia
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