A Natale si possono rileggere fiabe, racconti classici che tanti anni fa ci avevano proposto autori famosi.
Non tutti sanno che oltre a "A Christmas Carol", Charles Dickens scrisse altri libri di Natale (Christmas Books). Vediamoli insieme.
“Il grillo del focolare” di Charles Dickens è una favola domestica, “a fairy tale of home”, come suggerisce Dickens stesso nel sottotitolo del racconto. L’atmosfera è magica e gli oggetti e gli animali si fanno protagonisti. In realtà, questa non è soltanto una favola perché va considerata come uno dei “romanzi brevi” di Charles Dickens, pubblicato, per la prima volta, il 20 dicembre del 1845.
È la storia di John Peerybingles, un vetturino che vive con la giovane moglie, il figlio e un misterioso individuo, ospite della sua casa. Quasi come nel racconto di Collodi, anche John ha sul focolare un grillo che tutto controlla della vita della famiglia e che è considerato molto più di un semplice animaletto. I personaggi della vicenda narrata sono tutti umili, poveri, a volte malati ma la storia termina in maniera serena poiché si svolge in occasione del Natale, festività che, nei secoli scorsi, aveva una valenza molto più profonda e intima rispetto ai giorni nostri.
Questo è il terzo dei libri natalizi dell’autore, preceduto da “Le campane” pubblicato nel 1844 e seguito da “La battaglia della vita” del 1846.
Nel primo romanzo breve “Le campane” sono le campane stesse a diffondere un messaggio di amore e di speranza. Il loro suono guida Trotty, così è chiamato Toby Veck, un pover’uomo che consegna la posta nelle varie parti della città. Proprio nella notte del 31 dicembre, Trotty fa un’esperienza straordinaria. Le campane, con i loro rintocchi, lo accompagnano mentre fa un viaggio tra passato, presente e futuro. Sono immagini spesso assai tristi e amare ma con un finale assai meno infelice rispetto alle visioni passate davanti agli occhi del protagonista.
Anche “La battaglia della vita”, il cui sottotitolo è “A love story” si svolge nella stagione invernale ma non precisamente a Natale. Il titolo ricorda difficoltà, lotte affrontate dalle sorelle Grace e Marion, orfane di madre, molto legate fra loro. La storia, nella sua interezza, dura sei anni. Non è, di sicuro, uno dei racconti più conosciuti di Dickens, ma non per questo è di minor valore anche perché ai sentimenti viene dato dall’autore uno spazio speciale.
Altro romanzo inserito nella serie dei Christmas Books è “Il patto col fantasma”, pubblicato nel 1848.
Ecco, quindi, che uno scrittore conosciuto, in particolare, per il capolavoro “A Christmas carol” sa offrirci altre storie che val la pena di leggere. Forse solo perché è Natale, ma possiamo ricordare cosa diceva di questi romanzi “un grande” come Robert Louis Stevenson:
“Hai letto i libri di Natale di Dickens? Io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli - e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a fare del bene a qualcuno... Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempiendo di compassione il cuore della gente!”.
Rileggiamo i classici, riscopriamoli. Ne val sempre la pena.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dickens e i libri di Natale
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