Un classico del periodo natalizio. Ormai A Christmas Carol fa parte del nostro immaginario del Natale, al pari del presepe e dell’abete addobbato con la stella a punta.
Il romanzo breve di Charles Dickens nel corso degli anni è stato riedito in un innumerevoli versioni con uno svariato repertorio di copertine, da quelle pregiatissime in cartone rigido alle più economiche in edizione flessibile.
Canto di Natale è un libro che ha saputo travalicare le epoche superando le diverse sfide tecnologiche: è diventato cartone animato, adattamento a puntate per la televisione, film 3D, e-book, audiolibro e chissà quali altre imprevedibili trasformazioni subirà nel tempo. Perché ogni Natale la storia del vecchio Scrooge torna a bussare alla nostra porta, portando con sé i fantasmi del Natale passato, presente e futuro.
Ma sapete a quando risale la prima edizione dell’opera di Dickens? Era il lontano inverno del 1843, in Inghilterra...
A Christmas Carol: la prima pubblicazione del romanzo di Dickens
La prima edizione di A Christmas Carol di Charles Dickens fu pubblicata dalla casa editrice Chapman & Hall il 19 dicembre 1843.
Il libro apparve nelle librerie in un’edizione di lusso, rilegata di velluto rosso con bordi dorati. Le illustrazioni erano a firma di uno dei migliori illustratori dell’epoca John Leech, il vignettista rivoluzionario della rivista satirica Punch.
Il 24 dicembre 1843, nonostante il costo elevato, il racconto aveva venduto 6.000 copie, un vero record. A Christmas Carol si affermò da subito come un acclamato caso editoriale.
Il libro uscì lo stesso giorno in cui entrava in commercio la prima cartolina natalizia. Il volume ottenne buone recensioni e la prima stampa andò esaurita in pochi giorni, così come le numerose ristampe successive.
In Italia il romanzo comparve per la prima volta nel 1852 con il titolo Le apparizioni di Natale, tradotto da Paolo Bettoni per la casa editrice milanese Borroni e Scotti. In seguito fu più volte ripubblicato sotto la dicitura di Racconto di Natale, sino al 1952 quando si affermò con il titolo che oggi tutti noi conosciamo Canto di Natale pubblicato a Milano da Fratelli Fabbri Editori.
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Il messaggio morale del libro di Dickens
Il racconto di A Christmas Carol è considerato dai critici una morality in stile medievale. Nel testo infatti non mancano il simbolismo religioso e l’atmosfera da melodramma cui Dickens aggiunge importanti tematiche sociali.
Come in tutte le opere dello scrittore inglese, neppure nell’atmosfera fantasiosa e a tratti onirica di Canto di Natale mancano i topòi letterari a lui cari: l’attacco alle classi alte che se ne infischiano delle condizioni dei poveri; il lavoro minorile in fabbrica; le condizioni dei bambini orfani; la povertà.
La moralità del racconto è combinata con un’efficace struttura teatrale in cinque atti e con atmosfere cupe da romanzo gotico mescolate con un impostazione di tipo fiabesco.
A Christmas Carol: i retroscena della pubblicazione
La storia di Canto di Natale è nota, tutti conoscono la morale della vicenda del vecchio Scrooge, ma forse non tutti i lettori sanno i retroscena della pubblicazione di A Christmas Carol. Il libro infatti costò al suo autore ben cinque cause in tribunale.
A Christmas Carol fu scritto da Charles Dickens in un periodo difficile della sua vita. Lo scrittore si trovava oberato dai debiti ed era inoltre messo sotto pressione dal suo editore Chapman & Hall che, a causa dell’insuccesso del suo ultimo romanzo a puntate Martin Chuzzlewit, minacciava di ridurgli lo stipendio di un quarto.
A Dickens insomma serviva una nuova idea e gli serviva in fretta. Fu grazie a una visita a un orfanatrofio di Manchester che ebbe l’ispirazione per scrivere la storia di un vecchio avaro che nella notte di Natale viene visitato da tre fantasmi.
Lo scrittore si mise subito al lavoro, colto da un lampo creativo febbrile. Sapeva di avere in mente una grande storia, tuttavia i suoi editori non erano d’accordo. A fine novembre A Christmas Carol era già ultimato, ma Dickens non ebbe il contratto di pubblicazione che auspicava.
L’autore si trovò, suo malgrado, ad accettare dei termini contrattuali svantaggiosi. Dickens avrebbe dovuto pagare tutti i costi di produzione, mentre la Chapman & Hall avrebbe incassato i diritti sulle copie vendute.
Gli editori avrebbero gestito le spese e le avrebbero detratte dai profitti di Dickens. L’autore all’epoca aveva solo trentun anni e, certo del successo del suo libro, accettò le condizioni contrattuali proposte ignaro delle perdite economiche che avrebbero comportato.
A Christmas Carol e il tracollo economico di Dickens
Il successo di vendite di A Christmas Carol non fu in grado di ripagare il suo autore. Incoscientemente Charles Dickens scelse di stampare il libro su carta pregiata, di includervi illustrazioni a colori eseguite da un grande vignettista e di confezionarlo in una copertina di lusso con bordi dorati. I prezzi di produzione salirono così alle stelle e le vendite del libro - seppure alte - non riuscirono a ripagarli.
Quando ricevette il resoconto della Chapman & Hall, Dickens dovette constatare che tolte tutte le spese di produzione, gli rimanevano soltanto 230 sterline. Troppo poco per saldare i debiti cui si erano aggiunti, di recente, una serie di processi giudiziari a causa della diffusione illecita di copie pirata del romanzo.
Sommerso dai debiti e gravato dalla difficile situazione economica, Charles Dickens nel luglio del 1844 decise di trasferirsi con la famiglia in Italia, poiché non poteva più permettersi il lusso della vita londinese.
Il soggiorno italiano si rivelò un toccasana per lo scrittore inglese.
Inizialmente la famiglia Dickens si stabilì a Genova, ma in seguitò avrebbe visitato altri luoghi della penisola, dal settentrione al meridione.
Da lì a breve tempo lo scrittore ristabilì le sue finanze grazie alla pubblicazione di uno dei suoi libri più celebri, David Copperfield.
La storia di Natale dell’avaro Scrooge, dall’alto contenuto morale, non recò dunque molta fortuna al suo autore. A Christmas Carol fu un grande successo editoriale che tuttavia minacciò di portare Charles Dickens sul lastrico.
Ma tutto è bene quel che finisce bene, e anche lo scrittore inglese ha avuto, infine, il suo “miracolo di Natale”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “A Christmas Carol”: il racconto di Natale che portò Charles Dickens al tracollo economico
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