Donne e follia in Piemonte
- Autore: Bruna Bertolo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Frutto di un poderoso quanto cospicuo lavoro di ricerca è l’ultimo saggio di Bruna Bertolo, intitolato Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi (Susalibri, 2021). Un libro da cui in ogni immagine, in ogni parola scritta e pronunciata traspare una profonda sensibilità e un profondo dolore da parte di chi sta narrando.
Una ricerca che:
“Nasce proprio dall’analisi di un rilevante numero di cartelle cliniche conservate a Collegno nel vastissimo Archivio storico, sanitario ed amministrativo, che rappresenta la più importante documentazione della storia degli ex ospedali psichiatrici di Torino e Collegno. Si propone di raccontare, con un percorso di tipo cronologico per seguire anche i cambiamenti della società e i fatti storici più eclatanti del 900, alcune delle tante storie che rivelano il mondo rimasto spesso nascosto da quel muro che separava la città della follia da quella della normalità.”
In sintesi i numeri della pazzia erano:
“Nel 1865 i ricoverati nei manicomi italiani sono 7.700 (uno ogni 4.000abitanti). nel 1881 salgono a 18.000. alla fine dell’800 i ricoverati diventano 27.000. i manicomi passano da 24 nel 1874 a 50 nel 1881. Gli ospedali psichiatrici che Lombroso trovò nella seconda metà dell’800 e che cercò di riformare, in Italia non esistono più. Li ha cancellati la riforma Basaglia introdotta con la legge 180 nel 1978. Il “manicomio”, come nel linguaggio comune era chiamato l’ospedale psichiatrico, per lungo tempo è stato un luogo di segregazione più che di cura.”
Un saggio preciso e puntuale che inizia dalla seconda metà dell’800 per giungere fino alla Legge Basaglia, che per la prima volta tratta il malato come persona e non come oggetto su cui sperimentare ogni sorta di nefandezza e angheria. Una legge rivoluzionaria:
“Il 13 maggio veniva approvata la cosidetta Legge 180, più conosciuta come legge Basaglia, che, insieme alla successiva legge 883 di riforma della Sanità dello stesso anno, diede una nuova forma al comparto psichiatrico: da tutti viene ricordata come la legge che, prima in Europa, “chiuse i manicomi.” Una legge sicuramente rivoluzionaria, lo smantellamento progressivo di un sistema che, per molto tempo, aveva di fatto isolato i malati di mente in strutture avulse dal contesto sociale, ma che certo non fu in grado, nella sua immediatezza, di risolvere i problemi concreti derivanti dalla sua applicazione nei territori.”
I ritratti di donne proposti dall’autrice non sono moltissimi. Tutte evidenziate con grande rispetto, come con Lucia Saltarin e le sue poesie, un’artista poliedrica, di cui una poesia colpisce con intensità:
“… e così sciupo la mia vita/ sfogliando margherite/ ma non per sapere/ se qualcuno mi ami/ ma per vederle sfiorire/ e unite al mio stesso destino.”
E come dimenticare Ida Peruzzi, la moglie di Emilio Salgari, finita in manicomio con una scusa eclatante: “Erotismo fisiologico esagerato. Spiccato l’amore ideale”. Un storia che colpisce e riempie il cuore di sofferenza.
In definitiva il libro di Bruna Bertolo si vive intensamente. Da esso emerge il profondo lavorio compiuto con professionalità e umanità rara dalla stessa scrittrice. Si rimane colpiti dalle tante immagini che raccontano, con sgomento, spesso una storia di ingiustizia e di violenza. Dagli elettroshock alle camice di forza, le donne di Bruna Bertolo sono donne violentate nell’animo, sottoposte a ogni angheria e sopruso, annullate anche nella loro stessa personalità. Spesso ingiustamente detenute, per volere di un marito che esercitava un potere inusuale e non concepibile, magari per sposarsi con una donna più giovane e più bella. Uno sguardo sulla malattia che parla senza parlare, che urla tacendo. Affinché questa sia una realtà da non raccontare più.
Il testo è corredato da un ricco apparato iconografico, da una premessa di Alberto Sinigaglia e da una postfazione di Pier Maria Furlan, psichiatra emerito. Da leggere e da apprezzare in profondità.
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Saggio adatto a chi voglia saperne di più sulla follia femminile e sulla storia dei manicomi dalla seconda metà dell’800 alla legge Basaglia.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Donne e follia in Piemonte
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