Due o tre cose che mi sono capitate. Gli incontri di una vita
- Autore: Christian De Sica
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2023
Nel volume Due o tre cose che mi sono capitate (Sperling e Kupfer 2023, pp 240, 9,99 euro) Christian De Sica, attore, comico, cantante, showman, regista, sceneggiatore e conduttore televisivo figlio del celebre attore, regista e sceneggiatore Vittorio De Sica (Sora, 7 luglio 1901 – Neuilly-sur-Seine, 13 novembre 1974) e dell’attrice spagnola naturalizzata italiana Maria Mercader (Barcellona, 6 marzo 1918 – Roma, 26 gennaio 2011), racconta “Gli incontri di una vita”, come recita il sottotitolo del libro.
“Come si fa a sciogliere nell’inchiostro una vita intera? Come si fa a racchiudere in un libro centinaia di incontri, migliaia di episodi, milioni di sguardi? Come si raccontano le presenze e le assenze, i demoni e gli angeli, le vittorie e le sconfitte?”.
L’attore ritiene che non ci sia un modo preciso, la narrazione di una vita non prevede strategie codificate. Però volgendo lo sguardo al passato, a tutto quel che aveva fatto e vissuto, a un certo punto De Sica aveva avvertito l’esigenza imprescindibile di provare a ripercorrere le strade che lo avevano condotto fin qui.
La prima cosa è stata mettere in ordine i pensieri riaprendo tutti gli album di famiglia e gettando tutta la rete nel mare dei ricordi più cari. La sua voce sincera e calda si mischia a quella della sua famiglia, dei suoi amici, dei tanti compagni di viaggio con i quali ha condiviso e vissuto tante storie.
Iniziamo dunque una passeggiata nei ricordi di Christian de Sica, è lui che ci esorta a farlo immaginando di camminargli accanto mentre racconta. Sarà sicuramente una camminata piacevole, a volte commovente, spesso divertente e che non deluderà il lettore e i suoi estimatori. Scorre nelle belle pagine del volume l’intensa vita di un artista, che fin da piccolo ha respirato l’odore intrigante della celluloide, privilegiato spettatore di registi e attori che hanno fatto grande il nostro cinema.
Con un padre come Vittorio De Sica, quattro volte premio Oscar, e una madre Maria Mercader, dal volto delicato e grazioso, sarebbe stato arduo relegarsi uno spazio nello scintillante mondo dello spettacolo.
Però il nostro eroe, vero e proprio animale da palcoscenico, grazie al suo talento, è riuscito a spaziare in tanti diversi ruoli, tutti vincenti, dalla rivista alle commedie, passando per la fiction in televisione, fino alla sua ultima interpretazione in “I limoni d’inverno” presentato quest’anno alla Festa del Cinema di Roma, regia di Caterina Carone con Teresa Saponangelo, uscito il 30 novembre.
“Non ho mai interpretato un uomo buono, perbene come questo e come credo di essere”
ha confessato il bravo attore in una recente intervista durante la presentazione del toccante e delicato lungometraggio.
“Avevo il desiderio di fare un film in cui si parla di rispetto tra uomo e donna, di bontà, di amore, di amicizia, perché non se ne può più di personaggi negativi e di film violenti”
ha precisato De Sica.
“La memoria è una meravigliosa scatola magica, poiché ci consente di rivivere i momenti importanti della nostra vita, di non disperdere il patrimonio di tutto quello che abbiamo vissuto”.
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