Franca Florio di Anna Pomar

Piemme riedita Franca Florio (2021) di Anna Savagnone Pomar (1932-2011), biografia di Franca Florio, all’anagrafe Francesca Jacona della Motta di San Giuliano (Palermo, 27 dicembre 1873 – Migliarino Pisano, 10 novembre 1950), sposata nel 1893 con l’armatore siciliano Ignazio Florio Junior (Palermo, 1º settembre 1868 – 19 settembre 1957), pubblicata per la prima volta dalla scrittrice e giornalista palermitana nel 1985, valendosi nella stesura anche delle testimonianze dirette della marchesa Giulia Afan de Rivera, figlia dei Florio.

Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931), considerato uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi della Belle Époque, nel 1911 inizia a dipingere il ritratto di una donna bellissima e fascinosa, donna Franca Florio, la “regina di Sicilia”. discendente da una famiglia dell’aristocrazia siciliana ed entrata per matrimonio nella più ricca famiglia dell’imprenditoria dell’isola, regina di tutti gli appuntamenti del bel mondo palermitano.

È lo stesso marito di donna Franca, Ignazio Florio Junior, a commissionare il dipinto a olio su tela a Boldini, che si trasferisce da Parigi a Palermo, entusiasta di ritrarre la radiosa eleganza e bellezza di una donna straordinaria, non solo per l’aspetto fisico, ma anche famosa per acume e intelligenza. Infatti Donna Franca, parla quattro lingue, si rivela un’abile imprenditrice aiutando il marito Ignazio negli affari di famiglia, contribuendo ad accrescere lo splendore del casato Florio e ad aumentare il prestigio internazionale della regione che l’ha vista nascere, la Sicilia, lei unica figlia femmina del barone Jacona della Motta di San Giuliano e di Costanza Notarbartolo di Villarosa, famiglia di aristocratici siciliani.

Inoltre questa icona della Belle Époque, bellezza siciliana, capelli scuri, carnagione olivastra, è stata capace di sedurre solo con il suo magnetico sguardo centinaia di uomini, tra i quali lo scrittore Gabriele D’Annunzio e l’imperatore tedesco il Kaiser Guglielmo II. Dopo un lungo e travagliato fidanzamento, le nozze con Ignazio Florio Junior, sono state celebrate in forma privata in data 11 febbraio del 1983 a Livorno, dove il barone Jacona di San Giuliano si era trasferito con la famiglia proprio per allontanare la figlia dalle attenzioni, a suo parere troppo compromettenti, del giovane spasimante.

Ignazio Florio Junior è uno degli scapoli più ambiti di Palermo, ma è anche un irriducibile donnaiolo, e tale resterà per tutta la sua lunga esistenza, anche con una bellezza al suo fianco come Franca. Donnaiolo ma anche ottimo imprenditore come i suoi predecessori, il geniale Vincenzo e il padre Ignazio, morto improvvisamente nel 1891 lasciando una cospicua fortuna ai tre figli, Ignazio, Giulia e Vincenzo. Quando Ignazio Senior muore, le redini dell’impero imprenditoriale dei Florio passano a Ignazio Junior, che fino a quel momento si era occupato marginalmente degli affari di famiglia, viaggiando per l’Europa per perfezionare le lingue, così come avevano fatto prima di lui il nonno e il padre.

Iniziato nel 1911, il ritratto di Franca Florio che la raffigura fasciata da un regale abito da sera nero impreziosito da vari ricami dorati, sarà firmato e datato solo nel 1924, perché il pittore ferrarese in corso d’opera interviene sulla tela più volte. Il risultato è un miracolo di grazia e di stupefacente eleganza. Ed è un particolare di questo dipinto che fa da copertina a questa trascinante biografia che si legge come un romanzo che ripercorre l’ascesa e il crollo del casato dei Florio, dove brilla donna Franca, le cui vicende storiche della famiglia, di origini calabresi, precisamente da Bagnara Calabra, si svolsero nella ricca Palermo degli anni a cavallo fra il XIX e il XX Secolo.

“Ignazio Florio Junior e Franca Jacona di San Giuliano si erano incontrati per la prima volta a Villa Giulia, in una tiepida giornata d’autunno”.