120 anni fa moriva Friedrich Nietzsche. Di ogni grande scrittore, di ogni famoso poeta, di qualunque incisivo filosofo capace di lasciare dietro di sé una traccia netta e ben definita le frasi migliori e gli aforismi più celebri ci forniscono una chiave d’accesso privilegiata e immediata, anche se probabilmente non del tutto esaustiva, alle rispettive posizioni filosofiche ed esistenziali, allo scelte stilistiche e alle preferenze tematiche, a quel che, con un termine tedesco si potrebbe riassumere con Weltanschauung.
Tale assunto è senz’altro vero anche per Friedrich Nietzsche: le sue frasi migliori e i suoi aforismi più celebri oltrepassano, però, questa funzione, comune, troppo comune, perché ad essi il loro autore aveva assegnato consapevolmente anche un’altra funzione.
Se è vero che la forma, come voleva un celebre avversario del filosofo di Basilea, è sempre forma di un contenuto determinato, e non potrebbe essere altrimenti, le frasi migliori e gli aforismi più celebri di Friedrich Nietzsche non sono solo massime icastiche, buone anche per i profani, per tutte le stagioni e le occasioni, per incartare meglio i Baci Perugina.
Frasi celebri e, soprattutto, aforismi di Friedrich Nietzsche sono sintomi e forme determinate di un pensiero che, molto approssimativamente, si definisce asistematico, un pensiero che, in quanto tale, non avrebbe potuto fare altro che rifiutare la forma del trattato (non a caso, se escludiamo gli scritti filologici giovanili, l’unico trattato filosofico scritto da Nietzsche è la “Nascita della tragedia”, l’opera nel quale tematizza la coppia opposizionale apollineo/dionisiaco), la forma principe della filosofia, ed esprimersi in modo fratto, parcellizzato, alogico, fulmineo e fulminante.
Friedrich Nietzsche - è stato più volte scritto - enuncia, non dimostra; gli aforismi, nel suo caso, servono proprio a esprimere un pensiero che privilegia metodi come quello filologico e archeologico, di per sé estranei al rigore logico della dimostrazione. Non di meno, per essere davvero compresi questi celebri aforismi devono essere letti nel loro insieme: solo alcuni, e non altri, compongono una determinata opera; presi singolarmente esprimono un’idea distillata, una visione condensata, una consapevolezza spiazzante, ma solo nel loro ordine, niente affatto casuale (a tal proposito è interessante considerare la querelle sorta intorno a “La volontà di potenza”, un’opera di Nietzsche - quella dove viene tematizzato più compiutamente il concetto di nichilismo - che Nietzsche non aveva mai scritto), riescono a configurare una filosofia compiuta, contraddittoria come molte altre filosofie, ma non per questo aleatoria, un pensiero asistematico ma dotato di una sua coerenza, una critica puntuale e circostanziata, seppur sempre stringente.
Friedrich Nietzsche: le frasi migliori
“Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”
“Ci sono due diversi tipi di persone nel mondo, coloro che vogliono sapere, e coloro che vogliono credere”
“Senza musica la vita sarebbe un errore”
“Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male”
“Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza”
“I due grandi narcotici europei, l’alcool e il cristianesimo”
“Tutti gli ideali sono pericolosi perché avviliscono e condannano il reale”
“Chi ha un perché per vivere per può sopportare quasi ogni come”
“Se Cristo è risorto, perché siete così tristi? Voi cristiani non avete un volto da persone redente”
“Non posso credere in un Dio che vuole essere lodato per tutto il tempo”
“Falsa sia per noi ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata”
“Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io”
“Come? L’uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell’uomo?”
“Di tutto quanto è scritto io amo solo ciò che uno scrive col suo sangue”
“Avere ragione è una ragione in più per non aver alcun successo”
“La speranza: essa è in verità il peggiore dei mali perché prolunga le sofferenze degli uomini”
“L’amore è certamente tutto, meno che un mezzo di conoscenza”
“Il vero amore pensa all’istante e all’eternità, mai alla durata”
“Se si tace per un anno, si disimpara a chiacchierare e si impara a parlare”
“Migliorare lo stile significa migliorare il pensiero”
“Dove voi vedete le cose ideali, io vedo cose umane, ahi troppo umane”
“E che cosa amerò se non l’enigma delle cose?”
“La pretesa di essere amati è la più grande delle presunzioni”
“La verità è che la verità cambia”
“Talvolta amiamo solo la nostra passione e non la cosa che ci appassiona”
“Non è la mancanza di amore, ma la mancanza di amicizia che rende i matrimoni infelici”
“L’intento cristiano di pensare il mondo brutto e cattivo ha reso il mondo brutto e cattivo”
“Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore”
“Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi”
“Osare di essere immorali come la natura”
“Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro”
“La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa”
“Non esistono fenomeni morali, ma soltanto un’interpretazione morale di questi fenomeni”
“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità”
“Nella solitudine, il solitario divora se stesso. Nella moltitudine, lo divorano i molti. Ora scegli”
“Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari”
“Che cos’è il sigillo della raggiunta libertà? Non provare più vergogna davanti a sé stessi”
“Che cosa può soltanto essere la conoscenza? ’Interpretazione’, non ’spiegazione’”
“Contro la noia anche gli dei lottano invano”
“Che cosa è verità? Inerzia; l’ipotesi che ci rende soddisfatti; il minimo dispendio di forza intellettuale”
“Ogni pensatore profondo teme più di venire capito che di essere frainteso”
“Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare”
Friedrich Nietzsche: gli aforismi più celebri
“Tutto quello che noi oggi definiamo immorale, in qualche luogo e in qualche epoca è stato considerato morale. Che cosa ci garantisce che non cambi di nuovo nome?”
“Già la parola ’cristianesimo’ è un equivoco −, in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce”
“In me l’ateismo non è né una conseguenza, né tanto meno un fatto nuovo: esso esiste in me per istinto. Sono troppo curioso, troppo incredulo, troppo insolente per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori: anzi, addirittura, non è altro che un grossolano divieto contro di noi: non dovete pensare!”
“Dove il popolo mangia e beve, persino dove adora, lì di solito c’è fetore. Non bisogna entrare in una chiesa, se si vuole respirare aria pura”
“Dieci volte al giorno devi superare te stesso: ciò procura una buona stanchezza ed è papavero per l’anima. Dieci volte devi riconciliarti con te stesso: perché superarsi è amarezza, e dorme male chi non si è riconciliato. Dieci verità al giorno devi trovare; altrimenti cerchi la verità anche durante la notte e la tua anima è rimasta affamata. Dieci volte al giorno devi ridere ed essere sereno: altrimenti di notte lo stomaco ti disturberà, questo padre dell’afflizione”
“Non c’è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro”
“Per vivere soli si deve essere una bestia o un dio − dice Aristotele. Manca il terzo caso: si deve essere l’una e l’altra cosa − filosofo”
“Si possono concepire i filosofi come persone che compiono sforzi estremi per sperimentare fino a che altezza l’uomo possa elevarsi”
“L’aforisma, la sentenza, sono le forme dell’eternità; la mia ambizione è di dire in dieci frasi quel che chiunque altro dice in un intero libro, quel che chiunque altro non dice in un intero libro”
“Tutti gli uomini, di tutte le epoche, e ancora oggi, si dividono in schiavi e liberi; perché chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo, qualunque cosa sia per il resto: uomo di stato, commerciante, impiegato statale, studioso”
“La differenza fondamentale tra le due religioni della décadance: il Buddhismo non promette, ma mantiene; il Cristianesimo promette tutto e non mantiene nulla”
“Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come possiamo consolarci noi gli assassini di tutti gli assassini? Ciò che di più santo e più potente possedette finora il mondo fu dissanguato dai nostri coltelli. Chi cancella da noi questo sangue? Con quale acqua potremo purificarci? Quali solenni espiazione quali giochi sacri dovremo inventare? La grandezza di questo fatto non è troppo vasta per noi? Non dobbiamo noi stessi diventare Dei, per sembrare degni di quella grandezza? Non ci fu mai un fatto più grande, e chi nascerà dopo di noi apparterrà, a causa di quel fatto, ad una storia più grande di quanto sia stata fatta finora, qualsiasi storia!”
“Il serpente che non può disquamarsi, perisce. Così pure gli spiriti, ai quali si impedisce di mutare le loro idee; cessano di essere spiriti”
“Fate pure ciò che volete, ma siate prima di tutto di quelli che sanno volere! Amate pure il vostro prossimo come voi stessi, ma siate prima di tutto di quelli che amano se stessi!”
“Il vostro amore del prossimo è il vostro cattivo amore per voi stessi. Voi fuggite verso il prossimo fuggendo voi stessi, e di ciò vorreste fare una virtù”
“La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli”
“Quando venni la prima volta tra gli uomini commisi la stoltezza degli eremiti, la grande stoltezza: mi misi sul mercato.
E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. E la sera, i miei compagni erano funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere.
Ma il mattino seguente mi portò una nuova verità: fu allora che imparai a dire: «Che mi importa del mercato e della plebe e il chiasso della plebe e le orecchie lunghe della plebe?»
E voi, uomini superiori, questo imparate da me: sul mercato nessuno crede agli uomini superiori. E, se proprio volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe ammiccherà: «Noi siamo tutti uguali!»
«O uomini superiori, non ci sono uomini superiori, noi siamo tutti uguali, l’uomo è uomo; davanti a Dio, siamo tutti eguali!»
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. Davanti alla plebe, invece, non vogliamo essere eguali. O uomini superiori, andate via dal mercato!
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. O uomini superiori, questo Dio era il vostro più grande pericolo”“Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d’un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l’inferno di un Dio, profondo è il suo dolore”
“Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perso in modo estremamente pericoloso il sano intelletto animale: vedano ciò in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice”
“Vi sono perdite che comunicano all’anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi”
“Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell’acqua!”
“Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né al di là della natura, ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto ’divino’, ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso; non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita”
“Ci sono persone che vogliono rendere più difficoltose le vite degli uomini, per la sola ragione della possibilità che fornisce loro di offrire, in un secondo momento, i loro consigli per alleviare i dolori della vita; la loro Cristianità per esempio”
“Le persone gravi, malinconiche, diventano più leggere e di tanto in tanto affiorano alla loro superficie, proprio attraverso ciò che rende gli altri pesanti, attraverso l’odio e l’amore”
“L’uomo di fede, il credente d’ogni tipo è necessariamente un uomo tributario: uno che non sa porre se stesso come scopo, che non sa affatto porre scopi a partire da se stesso. Il credente non si appartiene, egli può solo essere mezzo, egli deve essere adoperato, ha bisogno di qualcuno che lo usi”
“Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!”
L’uomo, l’animale più coraggioso e più abituato al dolore, in sé non nega la “sofferenza; la vuole, la ricerca perfino, posto che gli si indichi un senso di essa, un ’perché’ del soffrire. L’assurdità della sofferenza, non la sofferenza, è stata la maledizione che fino ad oggi è dilagata su tutta l’umanità – e l’ideale ascetico offrì ad essa un senso!”
“La forte speranza è uno stimolante vitale molto più grande di qualsiasi particolare felicità che si stia davvero realizzando. Si deve sostenere i sofferenti con una speranza che non possa essere contraddetta da alcuna realtà - che non possa venire cancellata da un adempimento: una speranza ultraterrena”
“Definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, l’unica grande e più intima depravazione, l’unico grande istinto della vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, furtivo, sotterraneo, meschino − lo definisco l’unica immortale macchia d’infamia dell’umanità”
“Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? questa è diventata la mia vera unità di misura, sempre più. L’errore (la fede nell’ideale) non è cecità, l’errore è viltà... Ogni risultato, ogni passo avanti nella conoscenza è una conseguenza del coraggio, della durezza con se stessi, della pulizia con se stessi...”
“La morale ha preservato dal nichilismo i falliti, conferendo a tutti un valore infinito, un valore metafisico, e inserendo tutti in un ordinamento che non concorda con quello della potenza e gerarchia terrena”
“Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo − io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto: non ho compassione di loro, perché auguro loro la sola cosa che oggi possa dimostrare se un uomo abbia o non abbia valore − gli auguro di resistere...”
Frasi e aforismi erroneamente attribuiti a Friedrich Nietzsche
Concludiamo la rassegna delle frasi migliori e degli aforismi più celebri di Friedrich Nietzsche con massime che gli vengono attribuite erroneamente : queste citazioni false, che pur si adattano molto bene al pensiero del filosofo di Basilea, sono frutto della fantasia dei curatori dei tanti portali web che raccolgono citazioni e pensieri degli scrittori e dei filosofi più importanti.
“Nel vero amore è l’anima che abbraccia il corpo”
“Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”
“Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il ’pensare allo stesso modo’ più alto del ’pensare in un altro modo’”
“Un piede avanti l’altro, un passo alla volta, non ha importanza quante volte cadi, quello che è importante e che ti rialzi una volta in più. Se non credi in te stesso non pensare che gli altri lo facciano per te. Le prove a cui sopravviviamo ci rendono più forti”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Friedrich Nietzsche, 120 anni dalla morte: le frasi migliori e gli aforismi più celebri
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