Gioco pericoloso
- Autore: Gabriella Genisi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2014
Non c’è “Gioco pericoloso” che possa fermare la commissaria Lolita Lobosco.
Morte nell’arena a las cinco de la tarde. Manca giusto qualche minuto alle 17, ma non ci sono toreri a bordo campo nello stadio San Nicola, disegnato come un’astronave da Renzo Piano, a Bari. Sostituito a tre minuti dalla fine del derby col Lecce, decisivo per la permanenza in serie A (0-0, è festa per i biancorossi), il capitano barese porta le mani al petto e si accascia, tra lo sgomento generale. Domenico Scatucci, trentadue anni, ex promessa del calcio italiano, un passato anche nella Juve, muore davanti a tutti, sotto gli occhi di Lolita Lobosco, la poliziotta berafatta assai, pardòn, commissaria della Omicidi, ma sempre sexy.
È sportivo, calcistico in particolare, il quarto caso della spigliata, irresistibile, sensuale ma quando vuole caparbia investigatrice creata dall’altrettanto brillante Gabriella Genisi – tutti gli aggettivi appena usati per il personaggio valgono per l’autrice – la scrittrice di gialli made in Sud più apprezzata oltre Tevere, Arno e Po, che scrive e cucina benissimo, soprattutto dolci, respirando aria di mare in una cittadina agro-marinara a venti chilometri dal capoluogo pugliese.
“Gioco pericoloso”, pubblicato come i precedenti da Sonzogno (192 pagine, 12 euro), è l’avventura numero quattro di Lolò. A parte il broncio con l’amica sua Marietta, che l’ha esposta a un incontro imbarazzante con un giovane collega della Questura, Lolita sta sempre con Giovannino bello, nel senso che ha una relazione, da otto mesi. In questo momento, però, non sta più nei suoi panni, sempre attillati, perché il biondo e affascinante dott. Giovanni Panebianco l’ha invitata a cena, con un sonoro: cucino io!
In amore esistono regole precise, secondo Lolita Lobosco. Innanzitutto, prima di portarselo a letto, un uomo deve cucinare per te, dimostrare di saperti conquistare anche smanettando intorno ai fornelli. È fondamentale.
Per cucinare, il sostituto più bello della Procura di Bari cucina, è il risultato che a deluderla. Melanzane destrutturate ai quattro colori: due cucchiaiate di una pappettina grigiastra accompagnata da un’oliva scura, un pomodorino e tre foglie di basilico. Tutto qua. Grigio, nero, rosso, verde: quattro tinte. Cucina molecolare, altro che quella barese, troppi sapori, troppi ingredienti, le fa l’amoredolcesuo.
La gastronomia trendy fa molto avanguardia ma soddisfa poco il palato. Fa niente, perché l’esuberante commissaria vorrebbe consolarsi con un pepato dopocena, non a caso ha indossato una sottovestina coi fiocchi, proprio fiocchetti colorati, da cocotte. Deve ricredersi, però. È da un po’ che il biondo magistrato si mostra freddino ed ora la smonta con un disarmante la passione non è tutto in un rapporto sentimentale...
A questo punto, il travolgente stile narrativo di Gabriella Genisi prende il suo caratteristico sviluppo vertiginoso, ricco di spunti e divagazioni consumate a velocità da Formula 1. Si entra così nell’argomento, che è pedatorio come si diceva, oltre che omicidiario, ovviamente. Infatti, dopo il calciatore a perire è un conoscente, travolto sul lungomare da un camion della spazzatura. Non è un incidente, Vittorio o bebbè aveva strane frequentazioni: malavitosi, gente dell’Est, zingari. Gli avevano rotto i vetri, rubato l’auto, bruciato il cane, per non dire delle telefonate notturne. Si scoprirà che era legato a uno scandalo calcistico di portata internazionale, mafia pallonara mondiale e mentre la commissaria si dovrà impegnare a fondo, la sua procace femminilità sarà scossa nel profondo. Scoprirà con rabbia che l’examoredisonestosuo se la spassa con la pm Sallusti, una biondona appariscente, la bona della Procura, più che altro una iena per Lolita.
Lolò non ti fidare, gli uomini belli sono scatole vuote, aveva ragione nonna Dolò. Parlano d’amore e poi ti lasciano. Già, ma è dura tornare al freddo di casa, sotto le feste di dicembre, neppure un gatto ad aspettarla, un uccellino, un pesce rosso. Se non altro dovrebbe aiutarla, ma non è detto, dedicarsi ai carciofini da mettere sottolio, sottaceto e sottovetro, milletrecento cuori teneri da liberare, parecchie migliaia di foglie spinose da strappare.
Si può pensare che a una donna così bella e brava le cose possano andare male? Niente paura, mentre i giornali manderanno in stampa titoli strillati - “La commissaria Lolita ha salvato il mondiale brasiliano”, è sempre beraffata assai, le sue foto fanno vendere più copie – le prime ore casalinghe dell’anno nuovo si riveleranno caldissime, come merita.
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