Gioventù bloccata. Il difficile passaggio dalla scuola al lavoro in Italia di Valentina Magri, Francesco Pastore

Edito da Il Sole 24 Ore nel maggio 2023 e arricchito da una esaustiva introduzione a cura di Eleonora Voltolina, autrice e fondatrice di “Repubblicadeglistagisti.it”, Gioventù bloccata. Il difficile passaggio dalla scuola al lavoro in Italia vuole rispondere al quesito che da anni attanaglia i giovani italiani sulle crescenti difficoltà nella ricerca di un lavoro.
Diviso in undici capitoli, il testo non manca di tracciare la figura dei “neet” , acronimo di Not employed, educated or trained, giovani cioè che né studiano né provano a cercare una occupazione.
Gli autori non sono benevoli sicuramente verso i giovani, spesso non consci della giusta strada da percorrere per trovare lavoro, ma è anche la struttura scolastica a cadere sotto la loro scure. Ancorata alle teorie gentiliane, ormai vecchie di un secolo, a detta degli autori, la scuola non fa da ponte verso il mondo del lavoro perché troppo connessa a un sapere decisamente teorico. Questo porta sovente il giovane che è alla ricerca di un lavoro a entrare in una trappola poiché le aziende non assumono chi non ha esperienza e conseguentemente impediscono a chi è in cerca di occupazione di farsela.
Decisamente orientati verso soft skills e il mondo economico, i due autori non mancano di colpire le discipline umanistiche, poco pratiche e appetibili per chi vuole guadagnare o far carriera visto che portano quasi certamente all’insegnamento e a stipendi di basso profilo.

Lo stile dei due autori è chiaro e lineare, così come la loro asciutta disamina e le conclusioni tratte nella postfazione. Sicuramente il libro è destinato a essere oggetto di discussione e polemica, perché molti punti di vista sono forse tendenziosi, tesi a portare avanti un discorso molto di parte e poco imparziale.
Inoltre le ricette proposte sono a volte opinabili. Ad esempio si afferma che sarebbe opportuno iniziare a lavorare anche prima della fine degli studi senza concentrarsi totalmente sul progresso e la conclusione del ciclo universitario, ma questo potrebbe di conseguenza far tardare la discussione della tesi portando eventualmente alla perdita di proposte di lavoro più adeguate e in linea con gli studi svolti.
Ancora una volta si afferma che non bisogna pensare al lavoro "sotto casa"; ma questo, che di fatto avviene da tempo, sta producendo la fuga dei giovani e anche dei loro familiari da aree meno produttive creando dei notevoli divari tra zone diverse del Paese inficiando la qualità della vita non solo dei territori rimasti con scarso ricambio generazionale.
Tuttavia va apprezzata l’accuratezza e la franchezza che è la cifra dell’intero libro.