Gli uccelli non hanno vertigini di Mario Cordova

Due alternative, scordare o perdonare, sono al centro del thriller di Mario Cordova, Gli uccelli non hanno vertigini (Bertoni, 2023), da poco riedito in una nuova edizione.

Marco e il (ri)mettersi in gioco. Perché la vita, lo sappiamo bene, non lesina colpi duri. Anzi, durissimi.
Cosa gli è successo? Presto detto: Elena, l’amore della sua vita, lo ha lasciato.
Senza prova d’appello. Fine della storia, quindi?
No, anzi, perché questo è solo l’incipit.
Marco passerà le ore macerandosi nel dolore, pensando a Elena e spiandola attraverso i social. E non è la prima volta che la sua vita viene scossa da qualcuno che lo abbandona.
Quello di vent’anni prima non era stato causato da una donna bensì dal padre, che aveva lasciato lui, la sorella e la madre così, da un giorno all’altro.
Questa la versione della madre. Volete il carico da novanta?
Il padre fuggitivo muore all’improvviso e in quattro e quattrotto Marco perde anche il lavoro. Dicevamo di colpi duri? Questi sono mortali.
Marco non riesce a vedere la fine di questo strazio.
Però, a un tratto, vede altro: una pistola. E se quella fosse la risposta a tutte le sue domande?

Mario Cordova ci dona una storia drammatica che ci entrerà dentro con facilità e ci dilanierà cuore e anima.
Parole scaturite da una penna decisa e intrigante, pagine popolate da anime tormentate che si apriranno a noi e ci narreranno delle loro giornate, dei loro desideri e delle loro paure.
Sicuramente molti di voi conoscono la voce di questo grande attore (sì, perché i doppiatori sono prima di tutto attori), basti pensare a Richard Gere in Hachiko, Patrick Swayze in Ghost e Point Break, Michael Wincott ne Il Corvo. Per chi è negli anta è stata anche la voce di He-Man. E potrei continuare per pagine intere.
Leggere le sue parole immaginando la sua voce (lo farete tutti, lo so) sarà un qualcosa di magnifico, potete credermi.
Una storia che non lesinerà colpi duri, come detto. A Marco ma anche a noi, spettatori inermi che attenderanno con trepidazione quel lieto fine che sembra sempre nascondersi così bene…

Un libro dedicato a chi cerca emozioni vere, sincere, senza filtro, a chi vuole immergersi in una storia che si racconterà senza censure, senza indorare la pillola.
Perché l’amore muove il mondo, ma può fare anche male.
E, chissà, magari prenderemo spunto dal coraggio di Marco e riusciremo a migliorare la nostra, di vita.
L’ennesimo pregio dei libri, l’ennesimo motivo per immergersi in una storia ben scritta. Come questa.