Grifoni sulla Russia
- Autore: Georg Zirk
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Gli storici sono concordi nell’affermare che la Prima guerra mondiale ha fatto da incubatore della Seconda, ancora più devastante. Dal conflitto concluso nel novembre 1918 uscì un’Europa disunita, umiliata nei Paesi sconfitti, prostrata economicamente in quelli vincitori, lacerata da rancori, odi etnici profondi. Sotto questi aspetti, risulta esemplare la vita di un tedesco in Polonia, Georg Zirk, aviatore della Luftwaffe sul fronte russo dal 1941 al 1945, che racconta in prima persona nel libro biografico Grifoni sulla Russia. La campagna di Russia dall’abitacolo di un bombardiere Heinkel He 111, 1941-1945, a cura del Wehrmacht Research Group, tradotto da Raffaello Bisso e pubblicato dalla genovese Italia Storica Edizioni (148 pagine), con 90 foto in bianconero, 9 profili, illustrazioni a colori e una mappa.
Le memorie della campagna di Russia, dall’abitacolo di un bombardiere della Luftwaffe (un Heinkel He 111) e per la prima volta in italiano: annuncia con enfasi giustificata l’Associazione Culturale editrice, impegnata nello studio, approfondimento e diffusione della storia militare. Quanto a Zirk, dedica il suo lavoro:
"Ai compagni d’arme dei Kampfgeschwader 55 e 4 che hanno volato, combattuto e sono morti al mio fianco; in particolar modo ai sette equipaggi del mio II Gruppe del KG 55, tutti abbattuti nel corso di una singola missione di rifornimento alla Wehrmacht nel settore centrale del fronte russo. Anche ai membri del mio equipaggio, Uffz. Heinemann e Uffz. Schulz, che hanno volato con me per tutta la guerra e, dopo la resa, sono morti in prigionia in Russia".
La prima edizione originale è apparsa nel 1987, negli Stati Uniti, su iniziativa del Champlin Fighter Museum di Mesa, in Arizona, che fino al 2003 ha raccolto caccia della Prima e Seconda guerra mondiale in pieno assetto di volo. Alla chiusura, dopo ventidue anni di attività, la collezione è stata trasferita al Museo del Volo di Seattle.
Nel 1919 (anno di nascita di Georg), alla fine della guerra che avrebbe dovuto porre fine alle guerre, la Germania sconfitta fu messa in catene, per scongiurare che si potesse rialzare. Il Trattato di Versailles assegnò agli Stati vicini le terre di confine e le popolazioni, che non vennero “trattate amichevolmente” dai Governi. La famiglia Zirk si trovò sotto il dominio del nuovo Stato sovrano, la Polonia, che per 156 anni, dalla seconda metà del 1700, era stata spartita tra Prussia, Austria, Russia e dopo Napoleone governata dagli zar di San Pietroburgo. Erano diventati formalmente cittadini polacchi, ma venivano discriminati, trattati da volksdeutsche (tedeschi etnici). Ovviamente, nei primi del settembre 1939, con l’invasione hitleriana della Polonia, diventarono nemici da eliminare in massa e sui due milioni che erano si stimano in 49mila le vittime, uccise nel modo più brutale dai polacchi, compresi quattro familiari, nei massacri di Bromberg, Thorn e Lodz.
Nel giro di qualche settimana arrivarono le panzerdivisionen e i tedeschi diventarono i liberatori. Non è tenero però l’autore nei confronti dei suoi salvatori. Dice che:
“Naturalmente, ci fu un prezzo da pagare: combattere per la loro causa. Chiunque si rifiutasse venne brutalmente eliminato, come in precedenza avevano fatto i polacchi”.
Così prese parte alla guerra come mercenario di un Paese con cui non aveva nulla in comune, a parte la lingua e il sangue degli antenati di un secolo prima. Si arruolò nell’aviazione da guerra, la Luftwaffe e volò con la Squadriglia 55 Greif (Grifoni), unità di bombardieri Heinkel e con una formazione di avio segnalatori di bersagli.
Sul fronte orientale partecipò a 81 missioni di combattimento, 65 delle quali notturne, in volo dai sobborghi di Berlino al Mar Nero, conducendo missioni di supporto alla Wehrmacht a Kursk e di distruzione delle linee ferroviarie sovietiche, durante l’operazione Bomberstrom Ost, fino alla fortunata incursione del 21-22 giugno 1944 contro l’aeroporto russo di Poltava, che ospitava i B-17 da bombardamento americani impegnati nell’Operazione Frantic. Due terzi dei velivoli Usaaf neutralizzati a terra. Devastati i depositi di armamenti e materiali
Guerra spietata. Era raro che ci fosse scampo per gli aviatori tedeschi abbattuti. Anche se riuscivano a lanciarsi o a sopravvivere, venivano uccisi dai russi.
Catturato dall’Armata Rossa alla resa della Germania nel maggio 1945, Zirk riuscì a fuggire e tornare a casa. Il governo comunista polacco lo recluse in un campo di concentramento, ma nell’estate 1947 evase nuovamente. “Non riuscirono a fermarmi né a spezzare il mio spirito di libertà”. Dalla Germania Est passò in quella Federale nel gennaio 1948. Vita dura in Occidente, ma col tempo migliorò. Con la seconda moglie si trasferì in Canada nel 1958 e nel 1961 in California, dove ha raggiunto i 101 anni di età.
Gli è sempre mancata la Polonia, ma non è mai tornato, contestando il governo totalitario che ha brutalizzato a lungo il popolo. Ne ha però anche per i nazisti, racconta che la Gestapo costringeva i soldati a giustiziare la gente, sparando contro le donne che stringevano un bambino tra le braccia. Molte persone vivevano nel terrore dei nazisti, non faceva molta differenza l’origine: chiunque fosse contro il governo tedesco veniva ucciso o mandato in campo di concentramento. Fucilavano anche chi praticava il mercato nero. Venivano chiamati "parassiti del popolo".
Grifoni sulla Russia. La campagna di Russia dall'abitacolo di un bombardiere Heinkel He 111, 1941-1945
Amazon.it: 19,49 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Grifoni sulla Russia
Lascia il tuo commento