Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia
- Autore: F.Batini, L.Buratta, S.Fornari, C.Pazzagli
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli vuole provare a dare una definizione di orientamento nel mondo universitario in una società che attualmente è contrassegnata dalla velocità dei cambiamenti e dalla sovrabbondanza informativa.
L’orientamento quindi nasce come momento nel quale si cerca di fornire, ad un soggetto, adeguato aiuto per compiere una scelta. L’orientamento è sempre esistito ed i modelli di orientamento impliciti erano modelli direttivi e adattivi. Direttivi in relazione a ciò che avrei dovuto/potuto fare, adattivi in quanto la condizione sociale di partenza era una variabile difficilmente valicabile.
Prima dell’avvento dell’era industriale il principale agente di orientamento era la famiglia con il sostegno della Chiesa. La prospettiva di futuro, in quella società, era estremamente limitata. La maggior parte di quelle che consideriamo oggi scelte erano già determinate dalla situazione sociale di nascita e alcune delle altre erano stabilite da qualcun altro per il soggetto.
In epoca post-industriale il passaggio alla famiglia mononucleare fa sì che il compito principale passi ai genitori che hanno ritenuto opportuno indicare come meta la professione più appetibile rispetto alle condizioni socioculturali di partenza, piuttosto che quella desiderata.
Con l’avvento della società moderna la famiglia attenua il proprio ruolo di fonte principale dell’orientamento dei giovani. L’orientamento professionale nasce, all’inizio del secolo scorso, specie nelle nazioni maggiormente industrializzate in cui le organizzazioni non ritenevano di dover tener conto in alcun modo delle esigenze delle persone. L’orientamento così persegue l’obiettivo di orientare qualcuno a fare qualcosa. La prima fase storica dell’orientamento è dominata dall’approccio diagnostico-attitudinale secondo l’ottica: ”l’uomo giusto al posto giusto”. La fase successiva, che investe gli anni ’30 fino agli anni ’50 compresi, prende in esame, assieme alle attitudini anche i tratti caratteriali di un soggetto (per questo viene denominata fase caratteriologica-affettiva). Orientare, in questa fase, significa ricercare, all’interno di una persona i suoi interessi, le aspirazioni, le inclinazioni, gli aspetti costitutivi del suo carattere e tentare di farli coincidere con il contesto di lavoro. Nella fase successiva ancora predomina la teoria motivazionale. Si tratta di una fase in cui risulta centrale l’impostazione clinico-dinamica, l’orientamento trova il suo riferimento principale nella psicoanalisi. All’orientamento viene affidato il compito di scegliere tra le varie professioni quella che meglio soddisfa i bisogni profondi del soggetto. In seguito abbiamo una fase denominata fase maturativo-personale e caratterizza il dibattito degli anni ’60 del secolo scorso: progressivamente il soggetto viene posto al centro del processo orientativo, le esigenze e le richieste della società passano in secondo piano: il valore primario è la persona. In generale le teorie che emergono attorno agli anni ’70 mettono al centro il soggetto che deve essere orientato. Particolare successo e rilevanza in Italia assume la teoria dell’orientamento come transizione emersa negli anni’80. Secondo questo modello l’orientamento assume un ruolo fondamentale nei momenti “critici” di passaggio. L’orientamento svolge una funzione di supporto per il soggetto utente che si trova in uno di questi momenti.
Infine, negli ultimi vent’anni, si può parlare dell’emersione di un macro modello che si potrebbe chiamare la “teoria dell’orientamento come educazione continua”. Questo modello comprendente assegna all’orientamento l’obiettivo di educare l’uomo, per tutto il corso della sua vita, a riuscire a fare delle scelte in modo consapevole in ogni momento della sua esistenza.
Nel secondo capitolo viene presentata una ricerca svolta nel corso di un intero anno da ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia. Tra gli obiettivi espliciti della ricerca c’erano quelli di:
- conoscere le motivazioni prevalenti di scelta (individuazione delle motivazioni) da parte degli studenti dei differenti corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo di Perugia;
- comprendere i processi con i quali si perviene alla scelta della prosecuzione degli studi all’Università e come si perviene alla scelta della facoltà confrontando un campione di soggetti che rispondono alla rilevazione mentre stanno effettuando questa scelta e soggetti che l’hanno già fatta scegliendo la Facoltà citata;
- verificare quali siano gli eventi, le attività, i soggetti fondamentali per le proprie scelte e per il processo di orientamento in generale; -fornire indicazioni all’attuale Dipartimento ed all’Ateneo circa la programmazione futura delle attività di orientamento e la loro utilità percepita.
In conclusione appare sempre più chiaro che la scelta giusta degli studi superiori ed universitari sia una chiave di volta per garantirsi un futuro lavorativo sicuro e stabile, tanto che una scelta sbagliata in questo ambito può essere sinonimo di disoccupazione. Secondo ricerche svolte da Confindustria, le figure richieste riguardano il campo ingegneristico, l’ambito economico e statistico, i diversi settori delle professioni mediche e sanitarie e quasi 4mila per i laureati in giurisprudenza.
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Il libro è stato scritto a cura di Federico Batini,pubblicato dalla casa editrice L’Harmattan Italia,a Torino nel 2013. Esso comprende inizialmente una piccola introduzione presentando la ricerca che successivamente verrà analizzata,catturando fin da subito l’attenzione. Con la lettura del libro,incontreremo cinque capitoli,ognuno dei quali presenterà aspetti diversi non mancando di una continuità discorsiva. Argomento centrale dell’intero volume è una ricerca relativa all’attuazione di interventi di orientamento che ha come obiettivo il cercare di comprendere le fasi attraverso le quali avviene la scelta, su quale tipo di facoltà è indirizzata la stessa e per ultimo ma non meno importante includiamo il favorire una maggiore informazione alle scuole e alla stessa struttura interna. Definizione che ci accompagnerà in tutta la ricerca è quella dell’ORIENTAMENTO e cioè,qualcosa di continuativo che concerne tutti gli aspetti di vita della persona. Quello che determinerà il soggetto della ricerca è un pre-test ,cioè un preliminare di ricerca per farsi inizialmente un’idea generale del problema. Successivamente vi è la somministrazione di questionari,all’interno dell’università e delle scuole di secondo grado ,così raggruppando il campione in studenti di istituti professionali,liceali,e universitari nell’ambito umanistico psicologico. Il tipo di analisi è uguale per entrambi,con la somministrazione di questionari a risposta multipla e/o aperte .Risultati rilevanti,riguardano la continuità esistente dei liceali in rispetto alla scelta universitaria. A causa però dell’attuale crisi,molti giovani incominciano a prediligere lauree mediche e scientifiche,rispetto che umanistiche e pedagogiche. Tuttavia ruolo molto importante che influenza la scelta futura del ragazzo è la famiglia,impigrendolo e sottovalutando quello che sarà il suo percorso futuro. Questo testo,lo consiglio innanzitutto ai genitori per aiutare i figli a compiere quel salto maturazionale dall’adolescenza all’età adulta;e infine lo consiglio ai consiglio a tutti coloro che stanno prendendo nel coraggio nel voler costruire,progettare qualcosa di importante,mettendo da parte quelle che possono essere le incertezze e i timori delle relative scelte.
“Ho scelto!” Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia a cura di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli Editore L’Harmattan Italia, Torino 2013. E’ un testo che descrive l’attuale stato dell’orientamento in Italia, in particolare quello scolastico presentando una ricerca sperimentale fatta da Federico Batini e coll. che ha come obiettivi:
-conoscere come si perviene alla scelta di proseguire gli studi dopo il diploma di Scuola Superiore.
- verificare gli eventi fondamentali per le proprie scelte
- dare indicazioni all’ateneo sulla programmazione futura di attività di orientamento.
- conoscere i motivi per i quali gli studenti che frequentano la facoltà di Scienze della Formazione di Perugia hanno scelto questa facoltà.
Il primo capitolo del libro intitolato “L’orientamento oggi, uno sguardo interdisciplinare” traccia una esauriente timeline dei vari approcci all’orientamento dalla preistoria fino ai giorni nostri.
L’orientamento in generale anzitutto nasce come momento che cerca di fornire aiuto per compiere una scelta. Giugni definiva così l’orientamento “la capacità di saper decidere autonomamente e responsabilmente di fronte a situazioni che presentano più possibilità ed attraggono varie direzioni; la capacità di affrontare il rischio della scelta e, quindi, dell’errore; la capacità di inserirsi nella vita sociale e in quella produttiva in direzione di un adattamento non passivo ed alienante bensì cosciente e responsabile, nonché la capacità di riadattarsi, ove necessario, rivedendo le scelte e le decisioni che vanno considerate sempre più come manifestazioni di autonomia e di responsabilità e non di frustrazione ed alienazioni”.
Fino a cento anni fa, le scelte quasi mai erano del soggetto che le avrebbe vissute ma i modelli di orientamento erano impliciti e direttivi cioè gli altri mi dicevano ciò che io avrei dovuto fare o potuto in base alle mie possibilità economiche e alla condizione sociale entrambe invariabili. L’orientamento in questa ottica aveva lo scopo di fare scelte nella maniera più efficace possibile. Nel tempo le modalità con cui compiere scelte si sono evolute: nell’epoca industriale i principali orientatori erano la famiglia e la Chiesa; nella maggior parte dei casi i figli continuavano il lavoro dei loro padri. Con l’inizio della società moderna la famiglia attenua il proprio ruolo e incominciano a delinearsi diversi tipi di orientamento al di fuori di essa come l’orientamento professionale che in quell’epoca non teneva conto delle esigenze della persona perché la priorità di incrementare i tempi di lavoro e i risultati in un’ ottica fordista facevano si che bisognava orientare qualcuno a fare qualcosa; lo scopo era di scegliere “l’uomo giusto al posto giusto”. Per questo motivo questa prima fase di orientamento è dominata dall’approccio diagnostico-attitudinale: misurare le attitudini di quella persona per vedere se rispondano a quanto richiesto dal contesto lavorativo. Nel periodo che va dagli anni ‘30 agli anni ‘50 l’orientamento esamina anche i tratti caratteriali del soggetto oltre che le attitudini ma non per incontrare le esigenze dei soggetti ma perché si ritiene che rilevare le sole attitudini sia insufficiente per l’andamento del lavoro. Questo approccio è stato fortemente influenzato da Maslow noto per la piramide dei bisogni umani. Contemporaneamente si fa strada negli anni ’50 e ’60 l’impostazione clinico dinamica e con essa l’orientamento trova il suo riferimento nella psicoanalisi: si cerca di orientare il soggetto alla professione che meglio soddisfa i suoi bisogni profondi. Scoprire quali siano questi bisogni è però compio dell’orientatore. Saranno le scienze dell’educazione a prendere a cuore per prime il ruolo del soggetto prendendo in considerazione l’attività e attivazione del giovane durante la propria scelta orientativa e il cambiamento delle attitudini personali durante la propria vita. Lèon sottolinea che l’informazione professionale dovrebbe essere fornita a: giovani, insegnanti e famiglie. In questa prospettiva che è di tipo sociologico, l’orientamento è prevalentemente informativo. La fase successiva che caratterizza gli anni ’60 è denominata maturativo-personale ed è caratterizzata dal fatto che le esigenze e le richieste della società passano in secondo piano per lasciare spazio al soggetto ed in questa prospettiva si fanno strada alcune idee: lo sviluppo accompagna l’intera esistenza della persona; lo sviluppo è un cammino progressivo che dalla dipendenza muove verso l’autonomia.
Negli ultimi venti anni si può dire che è emerso il modello della “teoria dell’orientamento come educazione continua” che assegna all’orientamento il compito di educare e aiutare a fare delle scelte in modo consapevole per tutto il corso della vita ed in questa prospettiva l’orientatore ha competenze di tipo pedagogico, psicologico e socio-economico . Si mette al centro del processo di orientamento il concetto di Empowerment.
I capitolo successivi di “Ho scelto!” presentano e descrivono la ricerca fatta dal professor Batini e coll.: la ricerca ha coinvolto studenti all’ultimo anno delle Scuole Secondarie Superiori di Perugia di un Liceo Umanistico, un Liceo Scientifico, un Istituto Professionale ed un Istituto tecnico, e gli studenti del primo anno della Facoltà di Scienze della Formazione di Perugia.
Risulta chiaro che l’orientamento è una attività affidata principalmente alle buone volontà individuali che ad una progettazione di un sistema territoriale. Si rubrica inoltre una scarsa efficacia percepita dagli studenti di alcune iniziative a carattere orientativo. I dati emersi hanno messo in luce come l’appartenenza al genere e lo status esercitino un peso molto rilevante condizionando negativamente i giovani.
La scelta di frequentare l’università e individuare la Facoltà più adatta è un punto di crescita molto importante che può incidere sul percorso professionale e personale. Lo sviluppo passa attraverso stadi che si susseguono, ed ognuno è caratterizzato da cambiamenti e situazioni da affrontare e risolvere. Questi eventi sono delle vere e proprie “crisi psicosociali” cioè nodi cruciali che una volta sciolti danno una svolta al percorso di vita. Il momento della scelta universitaria è un momento di transizione che porta la persona a vivere un forte disorientamento a causa delle novità a cui andrà incontro. L’orientamento oggi dovrebbe essere un sostegno che ha come fine una partecipazione attiva dello studente e in questa ottica può definirsi come training di apprendimento di strategie di problem solving e decisionali.
Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia è stato pubblicato dall’harmattan Italia srl, Torino 2013. Gli autori del libro, composto da 138 pagine e suddiviso in 5 capitoli, sono Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli.
In questo testo viene presentata una ricerca svolta nel corso di un intero anno, da ricercatori della facoltà di scienze della formazione dell’università di Perugia.
La ricerca si è incentrata sulle dinamiche della scelta universitaria, sottolineando l’importanza che svolge l’orientamento. Nella prima parte del libro viene fatto un excursus storico su come la visione dell’orientamento è cambiata e su come si sono succeduti vari approcci nel corso degli anni.
Comunque possiamo considerare l’orientamento come un processo formativo globale che si dipana lungo tutto l’arco della vita e che collega tutti gli aspetti di vita di una persona.
La ricerca comprendeva un campione di studenti della facoltà di scienze della formazione di Perugia frequentanti il primo anno dei diversi corsi di laurea e un campione costituito dagli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado. Dopo aver stabilito il campione corrispondente a 358 soggetti è stato somministrato un questionario, non identico, ai due gruppi. L’obbiettivo era cercare di comprendere come viene effettuata la scelta universitaria sia per chi l’ha appena fatta, sia per chi la dovrà fare. Quindi dopo aver spiegato nella seconda parte del libro le fasi della ricerca, gli autori nella terza e quarta parte presentano più in particolare le varie fasi e gli argomenti presi in analisi. Oltre al fatto di chiedere agli studenti che cosa avesse determinato la loro scelta universitaria è stato possibile comprendere anche altre aree importanti: l’influenza del contesto familiare, del consiglio degli insegnanti, del consiglio degli amici e se ci fosse stato un evento significativo che avesse determinato la loro scelta.
Inoltre ad entrambi i gruppi di studenti è stato chiesto di esprimere che cosa fosse l’orientamento e la sua utilità, su questa domanda sono emerse delle differenti concezioni tra i due gruppi in quanto negli studenti universitari abbiamo una percentuale maggiore nella risposta “crescita personale”, mentre nell’altro gruppo prevale la risposta “prendere decisioni”, questo ci fa pensare che solo dopo aver scelto si può comprendere meglio il significato di orientamento e che servirebbe senz’altro un maggiore incremento di informazioni per ciò che riguarda l’orientamento formativo.
Inoltre per integrare i dati quantitativi i ricercatori hanno utilizzato un focus group, grazie a 10 partecipanti scelti casualmente tra i soggetti appartenenti al gruppo universitario. Da quest’ultimo si sono evidenziate le differenti concezioni di orientamento e un insoddisfazione condivisa rispetto alle pratiche di orientamento attuali.
Questo testo è consigliato soprattutto agli studenti che si trovano di fronte ad una scelta importante come quella di intraprendere un percorso universitario, per cercare di prendere la strada giusta che li porterà ad una realizzazione di sé. Inoltre il libro vuole mettere in evidenza l’importanza degli interventi di orientamento, risultati dalla ricerca insoddisfacenti, e quindi la necessità che questi si prendano in considerazione con il dovuto grado d’importanza.
HO SCELTO!
Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia
“HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” è un saggio,
pubblicato dalla casa editrice L’Harmattan Italia srl (Torino-2013) per la collana “Logiche
Sociali”, in cui gli autori Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli si sono
interessati delle dinamiche della scelta universitaria indagando un campione di studenti del
Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione dell’Università di Perugia (al tempo della
ricerca Facoltà di Scienze della Formazione) e un altro campione costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino.
Il volume, composto di 138 pagine ripartite in cinque capitoli, ha inteso esplorare i processi, le influenze, le motivazioni alla scelta di coloro che avevano da poco compiuto la scelta universitaria e di coloro che si trovavano nella condizione di dover fare una scelta.
All’inizio del secolo scorso, l’orientamento, in particolare di tipo professionale, era finalizzato alla “misurazione” delle attitudini dell’utente, in modo da verificare se fossero rispondenti o meno a quanto richiesto dall’ambiente lavorativo nel quale il soggetto poteva inserirsi. Lo scopo era di scegliere “l’uomo giusto al posto giusto” e l’individuo era relegato a semplice “oggetto” di analisi. Nel corso del Novecento l’approccio all’orientamento si è gradualmente modificato e, negli ultimi venti anni, si è iniziato a parlare di orientamento come processo di educazione continua volto a formare un uomo consapevole delle proprie scelte in ogni momento della sua esistenza. I momenti di scelta sono, da sempre, momenti particolari in cui si prende una direzione e se ne abbandonano altre possibili; poter fare affidamento su un percorso di orientamento efficace permette di poter scegliere al meglio. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione dell’Università di Perugia hanno, perciò, deciso di condurre una ricerca con lo scopo di:
• contribuire all’avanzamento e alla maggiore conoscenza dell’orientamento;
• rispondere a un bisogno concreto circa l’attuazione d’interventi di orientamento adeguati e rispondenti alle necessità presenti nell’Ateneo perugino (e non solo).
La ricerca, presentata nel dettaglio nei capitoli due e tre, ha avuto inizio con la costruzione di un quadro teorico, all’interno del quale è stata presa in considerazione l’evoluzione storica del significato di orientamento così come è proposta nel primo capitolo del volume. Per entrare in modo più profondo dentro il problema della scelta universitaria e per costruire meglio lo strumento di rilevazione, è stato ritenuto opportuno fare un pre-test, ovvero uno strumento preliminare di ricerca da somministrare a un piccolo campione. In questa prima fase sono state somministrate dieci domande a ventidue studenti del Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione; attraverso i risultati ottenuti si è cercato di tarare meglio gli strumenti di rilevazione per la ricerca vera e propria. Lo strumento principale di rilevazione di quest’ultima è stato un questionario simile, ma non identico, per i due sottogruppi del campione di riferimento cui è stato somministrato. Il questionario ha previsto domande di sfondo, domande a risposta multipla, domande a risposta sì/no e scale di valutazione (la versione completa dei questionari è disponibile in appendice e all’indirizzo: federicobatini.wordpress.com).
Il campione, scelto tramite estrazione casuale, è stato rappresentato dai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado di quattro tipologie differenti di istituti perugini e dagli studenti del primo anno del Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione, per un totale di 358 soggetti. I questionari sono stati somministrati ai due sottogruppi all’interno dei rispettivi istituti. I dati ottenuti sono stati inizialmente analizzati attraverso il “rispetto” dei due sottogruppi componenti il campione, avvalendosi di analisi delle frequenze e relativa descrizione e analisi delle medie. A questa prima organizzazione in due matrici è seguita una seconda organizzazione in un’unica matrice raggruppando gli item identici nei due sottogruppi; i ricercatori si sono avvalsi di tavole di contingenza e analisi della varianza.
Dall’analisi dei dati, fatta con triangolazione delle interpretazioni tra gli autori del terzo capitolo, è emerso che nella totalità del campione la scelta della scuola secondaria ha influito o stava per influire nella scelta, eventuale per alcuni, universitaria; ciò ha posto l’accento su una certa “continuità” tra le due dimensioni e su un bisogno di orientamento efficace in qualsiasi momento di transizione affinché una scelta poco ponderata non pregiudichi l’intero percorso formativo.
I risultati degli studenti universitari hanno mostrato come le segreterie universitarie, le fiere e i saloni di orientamento siano stati di bassa utilità nella ricerca d’informazioni per la loro scelta; decisamente più gettonato si è dimostrato internet. Tale rilevazione documenta l’inadeguatezza degli addetti ai lavori nel sostegno del soggetto al centro del processo di orientamento. Nemmeno il consiglio fornito dagli insegnanti delle scuole secondarie frequentate è stato ritenuto utile. È risultato, al contrario, molto rilevante il consiglio dato dai genitori. Dalla ricerca è inoltre emersa l’ingente influenza del contesto sociale sulla scelta scolastica: il titolo di studio posseduto dai genitori ha condizionato la scelta dei figli dalla scuola secondaria all’università (la maggioranza assoluta di genitori “nessun titolo”/licenza media si verifica all’Istituto Professionale; la maggior parte degli studenti che hanno affermato di non volersi iscrivere all’università hanno per lo più genitori con titolo di studio medio/inferiore).
Alla domanda L’ORIENTAMENTO È… la percentuale più alta degli studenti universitari si è concentrata su “crescita personale”, mentre nel campione degli studenti di scuola secondaria sì è concentrata su “prendere decisioni”: si potrebbe affermare che l’idea di orientamento “maturi” dopo aver compiuto una scelta.
Per interpretare i dati, seppure in modo statisticamente non indicativo, è stato ritenuto opportuno organizzare un focus group dal quale è emersa l’insoddisfazione dei partecipanti rispetto alle pratiche di orientamento attuali delle quali hanno potuto usufruire.
Nonostante l’orientamento si dovrebbe configurare come sostegno lungo un percorso formativo finalizzato a una partecipazione attiva dello studente, aiutandolo in una fase estremamente delicata e importante, la ricerca ha confermato come esso sia ancora un’attività episodica.
Questo volume è stato rivolto a tutti coloro che si confronteranno con delle scelte, auspicandosi che esse siano molteplici e felici. Non solo i ragazzi ma anche i genitori, estremamente rilevanti nelle scelte dei figli, dovrebbero leggere il testo affinché il loro sostegno sia di qualità e permetta ai giovani di scegliere in autonomia, senza che il loro tragitto sia già stato tracciato dalle decisioni degli adulti. I risultati del focus group dovrebbero spronare il sistema d’istruzione italiano ad adoperarsi seriamente, colmare le numerose lacune e permettere a tutti di poter fare scelte ponderate, di cui non pentirsi. La mancanza di un orientamento efficiente è un grave problema da affrontare al più presto, anche se non sembra essere, purtroppo, in cima alle priorità degli addetti ai lavori.
“HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” ha affrontato un tema di così ampia lettura che non permetterà di trovare risposte definitive, ciò nonostante è riuscito attraverso la ricerca a dare voce ai diretti interessati e ai loro bisogni.
Recensione di
Veronica Bellucci
A novembre 2013 dalla casa editrice "L’Harmattan" è stato pubblicato, all’interno della collana Logiche Sociali, un volume a cura di Federico Batini, ricercatore e professore alla facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Perugia dal nome ’”Ho scelto! (Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia)”. Il libro, i cui autori sono lo stesso Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli si compone di 138 pagine ed è diviso in 5 parti: la prima, redatta da Batini, è un vero e proprio excursus sulla storia dell’orientamento; anche la seconda parte è redatta da Batini che ci presenta le fasi della ricerca compiuta, il pre-test, il campionamento, i questionari e l’organizzazione dei dati della ricerca; la terza parte è scritta da Batini e Buratta e la quarta da Fornari: queste due parti trattano rispettivamente le fasi, gli argomenti della ricerca e il Focus Group e l’orientamento nel contesto sociale italiano con particolare attenzione ai giovani; nella quinta e ultima parte Chiara Pazzagli e Livia Buratta precisano quale sia il significato di "scegliere" per gli adolescenti.
Il Volume vuole spiegare il come ed il perché delle scelte universitarie influenzate sopratutto dal livello socio-economico della famiglia e in seguito anche dagli amici e dagli insegnanti, si cerca di comprendere da vicino come questa scelta sia vissuta e attraverso quali pratiche venga realmente effettuata. Innanzitutto viene chiarito il significato del termine "orientamento": insieme di teorie, metodi e pratiche che si prefigge l’obiettivo di guidare i giovani nelle scelte nei loro periodi di transizione; questo è in teoria, ma in pratica è realmente così? Oggi la vera funzione dell’orientamento viene trascurata dai più e i soggetti sono spesso confusi e smarriti, i giovani non vengono più accompagnati nelle scelte che riguardano il loro futuro. Ciò che viene presentato in questo volume è dunque uno studio svolto nel corso di un intero anno dai suddetti ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia che mira ad esporre le dinamiche riguardanti l’orientamento a livello scolastico e accademico. La ricerca ha compreso un campione non probabilistico di 358 soggetti: 193 sono studenti dell’ultimo anno di scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino di età media 18.38 anni, i restanti 165 sono studenti universitari della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia la cui età media è di 20.83 anni. Il primo passo dei ricercatori è stato sottoporre ai ragazzi universitari un pre-test e successivamente un questionario a domande multiple e domande aperte ad entrambi i gruppi. Dall’utilizzo di questi primi strumenti è emerso che gli studenti non si sentono aiutati dalle iniziative di orientamento messe in atto da scuola e università e hanno bisogno di una maggiore informazione e di una maggiore presenza degli insegnanti nei loro processi decisionali. Parte integrante dei dati quantitativi già raccolti con la prima parte della ricerca è il Focus Group formato da un campione casuale di 10 soggetti scelti nel gruppo universitario. Dall’utilizzo di questo secondo strumento di ricerca è emersa l’importanza delle varie esperienze personali dei ragazzi che sono delusi dalle pratiche di orientamento attuali e la diversa concezione che ogni ragazzo ha dell’orientamento. Questa ricerca sottolinea l’importanza, oggi sottovalutata, dell’orientamento per i ragazzi, esplorando da vicino i processi, le influenze e le motivazioni che spingono i giovani a fare determinate scelte. Lo consiglierei a ragazzi ed educatori, cosicché i primi non si sentano soli e confusi dato che molti altri, come loro, sono spaesati davanti a queste scelte che segnano tappe importanti del loro percorso, ed i secondi si impegnino maggiormente ad aiutare i giovani a pianificare per e con loro strategie di scelta adeguate. Siamo noi gli artefici del nostro destino, ci lamentiamo che il mondo va a rotoli, che i giovani abbandonano gli studi, che non hanno voglia di lavorare; dovremmo cooperare così da dare la speranza a chi verrà dopo di noi che il futuro può cambiare in meglio, se lo vogliamo, ma c’è bisogno di informazione, di stabilire contatti diretti, empatici con gli studenti, di familiarizzare e capire il perché dei comportamenti e sopratutto di aiutare i giovani, spesso disorientati a trovare la strada giusta verso un domani roseo e sereno.
Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia Di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli. Editore L’Harmattan Italia pubblicato a Torino nel 2013, numero di pagine 138.
Il volume è diviso in 5 capitoli articolati ulteriormente in paragrafi. Si parte da un introduzione sull’orientamento e sulla concezione che ne da oggi la nostra società per poi passare nel vivo della ricerca con la descrizione del campionamento, della raccolta dati e delle fasi successive di organizzazione e analisi. Il capitolo 3 è dedicato ai risultati della ricerca, viene fatta sia una ricognizione complessiva dei risultati ottenuti ma sono anche presenti approfondimenti riguardanti le sezioni specifiche degli strumenti utilizzati e delle differenze riscontrate all’interno del campione. Il capitolo 4 è dedicato a una contestualizzazione del concetto di orientamento all’interno della società attuale con particolare attenzione alla situazione occupazionale italiana. L’ultima sezione del libro è dedicata alla visione della scelta dal punto di vista psicologico, ne vengono analizzate le componenti e le dinamiche affettive sottostanti.
Questo testo vuole riportare attenzione sul tema dell’orientamento nelle scelte. In particolare è preso in analisi l’orientamento nelle scelte universitarie, indagato con un campione composto da soggetti che avevano appena compiuto la scelta universitaria, studenti del primo anno del corso di Scienze della Formazione dell’università di Perugia, e da studenti che avrebbero compiuto la scelta a breve, ovvero dell’ultimo anno di varie scuole superiori selezionate nel contesto perugino. Lo scopo della ricerca è quello di evidenziare i vari processi, fattori, influenze, motivazioni alla scelta universitaria. È ritenuto di fondamentale importanza individuare le pratiche e le procedure di auto-orientamento, elementi importanti, eventi critici, persone e criteri tramite cui una scelta è compiuta. L’orientamento appare nel momento in cui è necessario compiere una scelta, situazione che comporta innegabilmente gioia ma che costituisce anche un notevole trauma per il soggetto interessato.
L’obbiettivo conoscitivo della ricerca, fulcro di questo testo, è quello di aumentare la conoscenza circa l’area dell’orientamento ed individuarne le caratteristiche fondamentali per produrre poi degli interventi orientativi adeguati ai soggetti di interesse. In particolare la ricerca tra gli obbiettivi, ha quello di conoscere le principali motivazioni sottostanti una scelta, i processi con cui una scelta avviene, l’individuazione degli eventi determinanti una scelta, la concezione dell’orientamento da parte dei soggetti… E’ importante sottolineare che l’orientamento viene considerato come un processo formativo globale che interessa tutta la vita del soggetto e che collega interamente i suoi aspetti personali. Il campione di questa ricerca è stato formato tramite un campionamento non probabilistico per elementi rappresentativi. Il campione è composto da studenti universitari e da studenti delle scuole secondarie di secondo grado; in particolare è formato da: 50 studenti dell’Istituto Professionale IPSIA “G.Marconi”, 50 studenti del Liceo Scientifico “Alessi”, 43 studenti dell’Istituto Tecnico ITAS “G.Bruno”, 50 studenti del Liceo Umanistico “A.Pieralli”, 70 studenti del corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche dei Processi mentali, 40 studenti del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria e 55 studenti del corso di laurea in Scienze dell’Educazione. La totalità del campione era di 358 soggetti, 193 studenti della secondaria e 165 studenti universitari. Nella fase preliminare alla ricerca è stato effettuato un pre-test su alcuni studenti universitari selezionati con un campionamento accidentale per indagare la loro concezione di orientamento, per esplorare la soddisfazione e l’utilità percepita delle attività di orientamento, per evidenziare la natura della motivazione alla scelta universitaria, esplicare la modalità della propria scelta e descrivere quanto il ruolo degli insegnanti abbia influenzato la scelta. Successivamente sono stati intervistati i docenti che rivestivano un ruolo rispetto alle attività di orientamento nelle scuole superiori selezionate per la ricerca. Dopo aver preso coscienza dei dati emersi dal pre-test si è costruito uno strumenti di rilevazione vero a proprio. È stato costruito un questionario per gli studenti universitari e uno strumento simile per gli studenti delle secondarie di secondo grado. L’obbiettivo era quello di comprendere come è interpretata, vissuta e tramite quali pratiche viene fatta la scelta universitaria. Il campione è stato analizzato in due modi differenti. Si sono analizzati i due sotto-gruppi in modo autonomo utilizzando modalità quali: analisi delle frequenze e descrizione delle stesse, analisi delle medie per scale Likert e la scala Osgood presente per gli studenti universitari. Dopo una prima analisi relativa alle matrici degli studenti universitari e degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado è stata effettuata una seconda analisi considerando tutto il campione in un’unica matrice, raggruppando gli item identici, riuscendo così a confrontare i due sottogruppi rispetto alle dimensioni ritenute significative.
I risultati della ricerca evidenziano come sia presente una continuità tra la Scuola Secondaria di secondo grado e il Corso di Laurea a cui gli studenti del sotto-gruppo “studenti universitari” sono iscritti. Alla domanda 23 “hai scelto questo Corso di Laurea perché..” la gran parte dei soggetti ha affermato di aver scelto il Corso di Laurea perché interessati alle discipline. Tramite la domanda 27 si è chiesto agli studenti dove si erano informati per la loro scelta e la maggior parte ha affermato di essersi documentato cercando su internet, a seguire sono stati considerati di maggiore utilità gli opuscoli universitari e le informazioni derivanti da amici e conoscenti. Il dato importante risulta essere il fatto che di minore utilità sono state considerate le informazioni ricevute dalle segreterie universitarie e di bassa utilità sono stati valutati i saloni e le fiere di orientamento. Alla domanda 28 “pensi che la tua scelta sia stata determinata da…” la maggior parte dei soggetti ha risposto che questo è quello che gli piace fare, altri hanno risposto che è ciò che credono sia più utile in termini lavorativi, altri ancora hanno dato altre risposte non specificate. Alla domanda 37 in cui si chiedeva agli studenti di raccontare un episodio della loro vita ritenuto determinante per la scelta universitaria, circa la metà degli studenti non ha fornito risposta. I rimanenti hanno specificato episodi fortemente personali relativi alla passione per l’oggetto di studio o ad alcune esperienze lavorative. La maggior parte dei soggetti ha riferito che avrebbe rifatto la stessa scelta universitaria mentre solo l’1,7% degli studenti ha affermato che non rifarebbe la stessa scelta. Per quanto riguarda la scelta degli studenti del gruppo delle Secondarie di secondo grado è stato chiesto loro se avessero, a circa 6 mesi dalla scelta definitiva, preso una decisione riguardo la futura scelta universitaria. Solo la metà del campione aveva già effettuato una scelta e alla domanda “pensi di andare all’Università?” la maggior parte degli studenti ha dato una risposta affermativa mentre il 28.9% dei soggetti ha affermato di non volersi iscrivere. Sono state fatte ulteriori analisi riguardo questa domanda e si è individuata una relazione significativa nella distribuzione dei casi tra la Scuola Superiore frequentata dagli studenti e la decisione di iscriversi o meno all’Università. Tra gli studenti che non vogliono iscriversi all’Università il 65.4% fan parte di un Istituto Professionale. Rispetto alla stessa domanda c’è una distribuzione significativa dei casi anche per quanto riguarda il sesso, il 73.1% dei soggetti che non si vogliono iscrivere all’Università sono maschi. Viene sottolineata anche una certa continuità tra la Scuola Secondaria frequentata e l’eventuale Corso di Laurea quasi a sottolineare come la scelta della scuola Secondaria sia già un passo per la scelta universitaria. Successivamente è stato chiesto agli studenti frequentanti la scuola secondaria come si stessero preparando a compiere la scelta post-maturità. In simile frequenza si sono rilevate risposte come preparazione tramite studio, tramite esperienze lavorative, confrontandosi con più persone..Il 2.6% del campione ha dichiarato di voler seguire i propri interessi mentre l’8.8% del campione non ha fornito alcuna risposta. Dato notevole è il fatto che il 75% del campione ha affermato che le attività scolastiche non hanno affatto aiutato a compiere una determinata scelta post-diploma. Ad una prima analisi differenziata dei sotto-gruppi è seguita un’analisi comprendente entrambi i due sotto-gruppi a cui sono state poste domande circa l’importanza di una laurea nella società attuale, sul ruolo facilitante della laurea per la ricerca di un lavoro e se il possesso della stessa possa essere un ostacolo all’acquisizione di un lavoro incongruente con il percorso di studi effettuato. Per ognuna questione si sono analizzate nello specifico le influenze di vari fattori come, l’importanza e influenza della famiglia, degli amici ed insegnanti rispetto alla scelta da compiere, oppure già effettuata. È stato anche analizzato e valutato l’orientamento per la scelta universitaria e le diverse iniziative di cui gli studenti hanno usufruito. Si è evidenziato come circa la metà del campione frequentante il primo anno di Università abbia ricevuto il consiglio generico di continuare gli studi e seguire i propri interessi da parte dei genitori mentre nel campione riguardante gli studenti delle scuole secondarie ci sia una distinzione per sesso. Alle ragazze i genitori consigliano di continuare gli studi mentre ai maschi è consigliato un orientamento lavorativo. È interessante notare la forza della relazione tra il contesto familiare e la scuola superiore frequentata. Gli studenti con genitori con un titolo di studio più elevato frequentano il Liceo Scientifico mentre gli studenti con i genitori con un titolo di studio più basso compreso tra “nessun titolo” e “licenzia media” frequentano l’Istituto Professionale. Perciò la percentuale di genitori laureati è notevolmente più altra fra gli studenti di Liceo. Dato che nel nostro sistema di istruzione è presente il “consiglio orientativo”, ovvero quel consiglio che viene dato dall’insegnante alla fine di un percorso scolastico circa il proseguimento accademico che si ritiene sia più adatto allo studente, ci si aspettava che gli studenti ritenessero utili i consigli dei propri insegnanti. Si è però visto che tra gli studenti universitari i consigli forniti dagli insegnanti erano considerati avere una bassa utilità mentre tra gli studenti delle scuole secondarie la maggior parte del campione ha affermato di non aver ancora ricevuto un consiglio. Ad entrambi i gruppi è stato poi chiesto di definire l’orientamento e alla domanda “l’orientamento è…” i soggetti hanno dato le seguenti definizioni: -crescita personale –saper prendere decisioni –una guida –una bussola. Altri soggetti non hanno dato una definizione ed altri hanno dichiarato di non sapere cosa sia. Per la maggior parte del campione 93.2% l’orientamento è utile per una scelta universitaria. Quando è stato chiesto se si era partecipati o meno ad iniziative di orientamento e se erano stati utilizzati materiali informativi o meno, si è visto che la maggior parte degli studenti della scuola superiore aveva partecipato a incontri con gli orientatori, mentre gli studenti universitari avevano partecipato prevalentemente a saloni o fiere di orientamento. Le iniziative ritenute più utili sono state le giornate di presentazione alle facoltà seguite dagli incontri con gli orientatori e i gruppi di orientamento formativo. Per integrare e per arricchire l’interpretazione dei dati quantitativi emersi dalla ricerca si è organizzato un focus group. Analizzando i dati emersi si è visto come venga attribuita una forte importanza all’esperienza personale rispetto alla scelta ed è anche emersa un’insoddisfazione condivisa riguardo le pratiche di orientamento attuali a cui gli studenti possono partecipare.
In conclusione questo volume evidenzia come, in qualsiasi modo avvenga, la scelta universitaria sia considerata di fondamentale importanza per il futuro del soggetto. È notevole l’influenza di fattori quali il contesto familiare e il livello di istruzione dei genitori riguardo la scelta, o non scelta, dell’università. Nonostante ci sia da tempo una norma che inserisca l’orientamento scolastico come un fattore necessario, quest’ultimo è spesso affidato alla buona volontà degli insegnanti che però non hanno una preparazione e non vengono istruiti in quest’ambito.
Questo volume si rivolge a tutti i soggetti che si trovano in prima persona in un momento di scelta ma anche a educatori, genitori che vogliono avere una maggiore consapevolezza sull’orientamento. Il testo fa luce su aspetti che vengono spesso ignorati ma che sono di fondamentale importanza nell’ambito dell’istruzione come ad esempio la forte necessità di figure specializzate che possano aiutare gli studenti ad avere una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, così che questi possano affrontare con maggiore serenità i momenti di scelta.
Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia è un libro edito da L’harmattan Italia a Torino nel 2013 che si compone di 138 pagine.
Il volume viene introdotto da Federico Batini, ricercatore e professore presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, in cui espone quali sono i momenti di scelta, cos’è l’orientamento e come viene affrontato all’interno dei diversi istituti scolastici per poi descrivere come sarà svolta la ricerca sui veri motivi di scelta futura dei ragazzi, provenienti da diversi istituti superiori di secondo grado e dei ragazzi di Scienze della Formazione dell’università di Perugia riguardo la loro scelta passata.
Il volume si divide poi in cinque parti: la prima e la seconda parte sono entrambe a cura di Federico Batini dove nella prima illustra cosa è l’orientamento e come è stato affrontato nel corso della storia. Nella seconda parte indica le varie fasi della ricerca che ha svolto. Batini illustra i vari metodi della ricerca (questionari, focus group). Inizialmente ci mostra il pre-test che ha somministrato ad alcuni insegnati di alcune scuole di Perugia, comprendenti sia licei ad indirizzo scientifico, psicopedagogico ed umanistico, sia scuole superiori per la formazione professionale (risulta visibile che il campione è molto vario). Agli insegnati vengono poste domande circa l’orientamento, su cosa sia e come viene affrontato dagli stessi all’interno dell’istituto. Subito si può notare come tale argomento non sia ben conosciuto dagli stessi professori che dovrebbero illustrarlo ai ragazzi, perciò anche i metodi utilizzati dagli stessi risultano spesso insufficienti per gli alunni.
Il ricercatore passa poi a somministrare dei questionari ai due gruppi (il gruppo di studenti delle scuole superiori di secondo grado e il gruppo di studenti dell’università, che frequentano il primo anno di studi di Scienze della Formazione) ai quali viene chiesto principalmente se già hanno fatto una scelta per il futuro, se si cosa hanno scelto, perché e come.
La terza parte è a cura di Federico Batini e di Livia Buratta in cui vengono esposti i risultati della ricerca affrontata nella seconda parte del volume. I dati vengono analizzati grazie a metodi statistici come moda, media, mediana, chi quadro, per valutare se i dati siano significativi.
Silvia Fornari ci introduce l’orientamento e il contesto sociale in cui vivono i giovani che viene affrontato nella quarta parte del volume. L’autrice ci fa notare cosa vuol dire essere giovani in Italia, come sia la situazione occupazionale dei giovani nel nostro paese e quanto i giovani investono nel proprio futuro; mettendoci difronte ad una realtà dolce/amara.
Nella quinta ed ultima parte, scritta da Chiara Pazzagli e Livia Buratta, viene affrontata la scelta durante l’adolescenza nei termini della prospettiva psicologica.
Nel testo viene affrontato il tema della scelta, principalmente riferito all’ambito universitario. Cosa scelgono i ragazzi? Perché fanno quel tipo di scelta? Chi li aiuta ad affrontare un tema così difficile?
La ricerca presenta come finalità il perché viene scelto un determinato tipo di Università rispetto ad un’altro o perché, altre volte succede, che un ragazzo scelga di entrare nell’ambito lavorativo piuttosto che continuare il percorso di studi. Per rispondere a questa domanda il ricercatore ha utilizzato un campione molto vario scegliendo studenti provenienti non solo da licei ma anche da istituti professionali.
Dai risultati è noto come molti studenti dei licei siano quasi obbligati, dal tipo di scuola secondaria scelto, a dover entrare nell’ambito universitario per poi scegliere il lavoro che coloro ritengono più conforme all’ambito di studi frequentato in precedenza, mentre ragazzi provenienti da istituti professionali, prediligono l’ambito lavorativo sia perché nelle loro scuole vengono quasi sottovalutati e non viene quasi mai menzionata dagli stessi insegnati la possibilità di continuare gli studi, sia perché preferiscono entrare nell’ambito lavorativo ritenendo che rientri nelle loro competenze.
Concludendo si nota come il tema dell’orientamento nelle scuole non venga affrontato come di dovere nella maggior parte degli istituti; che la scelta fatta dai ragazzi riguardo l’Università sia spesso frutto di ricerche personali fatte attraverso motori di ricerca, amici che già frequentano determinati corsi di studi o informandosi personalmente attraverso le segreterie universitarie.
Questo volume si rivolge a un pubblico molto vasto composto, sia da ragazzi che devono affrontare una doverosa scelta per rispondere a difficili domande (cosa voglio fare da grande? Chi voglio essere?), sia alla categoria degli educatori, i quali dovrebbero aiutare ma soprattutto facilitare gli alunni nelle loro scelte future.
Questo libro dovrebbe essere letto per capire cosa è l’orientamento e come dovrebbe essere svolto in modo efficiente.
Questo testo ci apre all’idea che anche chi frequenta istituti professionali dovrebbe avere la possibilità di poter continuare gli studi senza essere discriminato dagli educatori che lo hanno formato fin ora.
RECENSIONE LIBRO "HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia" di
Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli
Cosa significa scegliere? Quando si sceglie?
La parola scegliere deriva dal latino ex-eligere che significa selezionare, optare. Scegliere significa quindi prendere una decisione dopo aver valutato "tutte" le possibili conseguenze, e si sceglie nel momento in cui è necessario farer una determinata scelta.
Non è la specie più intelligente a sopravvivere e nemmeno quella più forte. E’ quella piu predisposta ai cambiamenti.
C.Darwin
Il volume " Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia" comprende 138 pagine. E’ suddiviso in cinque sezioni le quali spiegano: l’orientamento oggi, uno sguardo interdisciplinare; le fasi della ricerca; i risultati della ricerca; orientamento e contesto sociale; scegliere in adolescenza:cenni alla prospettiva psicologica. Il volume si interessa quindi di farci capire le motivazioni che spingono, ad ogni persona, a fare una determinata scelta. In queste pagine infatti viene presentata una ricerca fatta su un campione di studenti appartenenti al primo corso di laurea della facolta di Scienze della Formazione dell’università di Perugia e su un campione composto da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado di Perugia. Il numero complessivo dei campio analizzati sono: 165 i soggetti dell’università e 193 i soggetti della scuola secondaria. Ad entrambi i campioni è stato proposto un questionario. La ricerca svolta si è interessata di far emergere il concetto di SCELTA applicato all’ambito della scelta di studi affinchè possa emergere quali sono le influenze e le motivazioni (estrinseche ed intrinseche) che portano ad uno studente a fare determinate scelte; scelte del tipo: non proseguire il corso di studi oppure quale tipo di univeristà scegliere. Da quanto emerso si evince che una maggiore importanza la si dà alla scelta fatta sul piano personale. La ricerca si era appunto interessata sul perchè e quali sono i fattori che spingono uno studente a fare scelte durante il proprio percorso di studi. A questo riguardo il volume è consigliabile a tutti quei ragazzi che per essere felici devono fare scelte soddisfacenti affinchè si possano creare un progetto personale significativo per il futuro.
R.Benedetta
Federico Batini con Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli hanno creato il libro: Ho scelto, pubblicato dalla casa editrice L’Harmattan Italia, a Torino nel 2013. Il libro è composto da 5 capitoli in 138 pagine in cui nell’ introduzione viene presentata una ricerca svolta a Perugia sulla scelta universitaria che ha come obiettivo il comprendere le fasi attraverso le quali avviene la scelta. In tutta questa fase sarà presente il termine orientamento, ovvero un qualcosa di duraturo che riguarda tutti gli aspetti di vita della persona, perché in ogni momento della nostra vita, prima o poi, ci ritroviamo a fare delle scelte. La prima parte incomincia dalla ricerca che comprende un campione di studenti della facoltà di scienze della formazione di Perugia del primo anno dei diversi corsi di laurea e un campione formato da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado; 358 sono i soggetti e ad ognuno è stato somministrato un questionario, l’obbiettivo è quello di cercare di comprendere come viene effettuata la scelta universitaria. Nella seconda parte del libro invece troviamo le fasi della ricerca, gli autori nella terza e quarta parte presentano le varie fasi e gli argomenti presi in analisi, da ciò è possibile comprendere l’influenza dei familiari, degli insegnanti e degli amici. La scelta dell’università è un momento molto importante perché sarà poi il nostro futuro lavoro, è quindi di fondamentale importanza avere le idee chiare ed essere sicuri della scelta che si farà. L’università è un modo ulteriore per crescere e responsabilizzarsi e questo libro lo consiglierei a chi si trova difronte ad una scelta e agli educatori, insegnati e magari anche genitori che sono nella posizione di consigliare le future scelte dei propri alunni e figli.
"Ho scelto - Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia" è il titolo del libro a cura di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli ed è stato pubblicato dalla casa editrice "L’Harmattan Italia", Torino nel 2013.
Il volume è composto da 138 pagine e si apre con il ripercorrere della storia dell’orientamento di una società complessa come è la nostra. Nella prima parte si illustrano le teorie e le concezioni di A. Moslow, A.Gemelli, Lèon, D. Super per arrivare infine a parlare degli ultimi vent’anni dove per teorie dell’orientamento intendiamo un’educazione continua.
All’orientamento dunque assegnamo come obiettivo l’educazione dell’uomo per tutto il corso della sua vita. Nella seconda parte del libro si ha l’esposizione delle fasi della ricerca del professor Federico Batini.
La ricerca si è interessata sul come viene fatta la scelta universitaria, e l’importanza dell’orientamentamento. Per far ciò i ricercatori hanno preso un campione di studenti dell’Università di Perugia ( scienze e tecniche psicologiche dei processi mentali,scienze della formazione primaria e scienze dell’educazione) e un altro campione costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado sempre di Perugia (istituto professional IPSIA, liceo scientifico, istituto tecnico ITAS, liceo umanistico).
Gli studenti che partecipano alla ricerca sono complessivamente 358, dei quali 193 fanno parte del gruppo degli studenti della scuola secondaria e 165 al gruppo dell’università.
Lo strumento della ricerca è un questionario a domande chiuse e a domande aperte che viene somministrato al nostro campione.
Nella terza parte del libro vengono illustrati i risultati dell’indagine.Risulta come l’orientamento non sia stato adeguato nè di aiuto per le scelte degli studenti sia per quelli dell’università che per quelli delle scuole secondarie. Emerge invece,come il contesto familiare e i consigli dei genitori siano stati di grande aiuto per le loro decisioni.
Nella penultima parte, a cura si Silvia Fornari, viene affrontato il contesto sociale e la situazione occupazionale giovanile italiana, cosa vuol dire essere giovani in Italia, come quest’ultimi investono nel proprio futuro e come l’orientamento deve avere come obiettivo principale quello di sostenere e aiutare al meglio gli studenti fare la propria scelta in base alle loro competenze, abilità, aspettative personali e sociali.
Nell’ultima parte del libro le autrici Chiara Pazzagli e Livia Buratta, affrontano il "scegliere in adolescenza" in prospettiva psicologica.
La lettura del volume è importante per chi si trova davanti alla così difficile "scelta universitaria", ma anche ai docenti, educatori e genitori per poter comprendere in profondità il termine "orientamento" e poterlo attuare al meglio nell’accompagnamento del proprio studente o figlio per scelta della la sua vita.
“Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia”, scritto da Federico Batini (ricercatore in pedagogia sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia), Livia Buratta(laureata in Scienze dell’Educazione o collaboratrice esterna della cattedra di Psicologia Dinamica del Dipartimento di Scienze Umane e della Formazione dell’Università di Perugia), Silvia Fornari (ricercatrice di sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, giudice onorario del tribunale per i Minorenni di Perugia) e Chiara Pazzagli (psicologa, psicoterapeuta, ricercatrice in Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia), è stato pubblicato nel 2013 a Torino(casa editrice: L’Harmattan Italia-“Logiche Sociali”).
Il libro è composto da 138 pagine ed è suddiviso in 5 capitoli: nel primo è riportata una piccola introduzione sul significato dell’orientamento dalla preistoria fino ad oggi, nei capitoli seguenti è stata riportata una ricerca svoltasi su ragazzi frequentanti l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado e studenti universitari, e infine negli ultimi due capitoli sono riportate delle riflessioni su questo ambito.
Il testo tratta dell’orientamento per la scelta universitaria: l’autore ha deciso di creare una ricerca su questo argomento per capire attraverso dati statistici cosa gli studenti pensano dell’università e come la scelgono. Il campione preso in considerazione è formato da ragazzi frequentanti l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, prossimi quindi alla scelta, e ragazzi del primo anno dell’università. Lo strumento utilizzato per la rilevazione di informazioni è stato un questionario a domande già predefinite e successivamente i dati sono stati analizzati attraverso le frequenze, le medie delle scale Likert e Osgood e l’uso delle tavole di contingenza per incrociare le differenti variabili di risposta dei diversi item, infine sono state suddivise le risposte degli studenti in base ai due gruppi. I ricercatori poi hanno creato un focus group per integrare i dati quantitativi emersi. Da questa ricerca è emerso che il sistema di istruzione italiano deve ridefinirsi e l’orientamento deve essere una bussola che orienti il ragazzo nella scelta e che lo accompagni “lungo l’iter formativo, come una tappa fondamentale del processo educativo (Michelini e Strassoldo,1999;petruccelli et al.,2011).
Il volume si riferisce a tutti coloro che vogliono avere una maggior conoscenza su questo campo in modo da ampliare la propria prospettiva , conoscendo così le vere motivazioni che spingono i ragazzi a scegliere l’università: perché sono obbligati? Per trovare un lavoro? Scelgono davvero quello che piace loro fare?
“Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie” è un libro pubblicato dalla casa editrice “Harmattan Italia – Logiche Sociali” nel 2013 a Torino, scritto dal Professor Federico Batini (ricercatore in Pedagogia Sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’università di Perugia), Livia Buratta (collaboratrice esterna della cattedra di Psicologia Dinamica del Dipartimento di Scienze Umane e delle Formazione dell’Università di Perugia), Silvia Fornari (ricercatrice di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia), Chiara Pazzagli (ricercatrice in Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia).
Il libro è composto da 138 pagine ed è formato da un’introduzione e da 5 capitoli. Il primo dei quali parla del cambiamento del significato del termine “orientamento” nel corso della storia e di come oggi gli studenti del liceo orientano, appunto, le proprie decisioni nella scelta di una specifica università o di un’altra. I capitoli seguenti invece fanno riferimento ad una ricerca la cui finalità era di scoprire secondo quali criteri viene effettuata la scelta universitaria. La ricerca è stata effettuata su ragazzi del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado e su quelli del primo anno di Scienze della Formazione ai quali è stato somministrato un questionario che poi è stato analizzato attraverso la modalità di analisi delle frequenze, delle medie per le scale Likert e Osgood e le tavole di contingenza per incrociare le differenti variabili di risposta dei diversi item. I ricercatori poi hanno creato un focus group per integrare i dati quantitativi rilevati. Alla fine dell’analisi è emerso che il sistema d’istruzione italiano deve prendere le redini della situazione e cercare di orientare i ragazzi nelle proprie scelte individuali e non abbandonarli, anche attraverso un buon sistema di orientamento.
Il testo si rivolge soprattutto ad adulti integrati nel sistema d’istruzione e anche a tutti quei studenti che devono fare una scelta universitaria, in quanto può far riflettere sul metodo di decisione per una specifica università.
Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli è un manuale che pone la sua attenzione sull’orientamento universitario in opposizione ad una società che sempre più lascia soli i ragazzi a prendere questa decisione. Il libro edito da L’Harmattan Italia, Torino 2013, è suddiviso in cinque parti. Le prima e la seconda parte sono entrambe a cura di Federico Batini il quale chiarifica il concetto di “orientamento” e scende sul campo indicando come nel tempo, questo concetto, è stato preso in considerazione; in un secondo momento Batini ci illustra quali sono state le fasi della ricerca e gli strumenti utilizzati. L’autore si è rivolto, per la sua ricerca, ad un campione formato da studenti delle scuole di secondo grado e studenti universitari del corso di Scienze della Fomazione. Oltre al campione formato dagli studenti anche gli insegnanti sono stati sottoposti ad alcune domande sul tema dell’orientamento. Infine nella seconda parte del volume viene riporata la somministrazione di questionari agli studenti,i quali dati, poi nella terza parte, a cura dello stesso e di Livia Buratta, vengono esposti ed analizzati in modo statistico per valutarne la significatività. La quarta parte, curata da Silvia Fornari, mette in luce come i giovani vivono nel nostro paese e che speranze/idee serbano per il futuro. Dalla quinta parte emerge il tema della scelta che i ragazzi sono tenuti a compiere durante l’adolescenza in chiave psicologica. Gli autori con questa ricerca cercano di arrivare alla conoscenza del perchè venga scelta un’università anziché un’altra o perche si scelga di non continuare gli studi entrando subito nel mondo lavorativo. Emerge come il percorso seguito durante la scuola di secondo grado incide sulla scelta universitaria. Questo libro ci aiuta a notare e a riflettere su quanto il tema dell’orientamente non venga trattato all’interno del ciclo scolastico. E’ un manuale che si rivolge a colore che desiderano aiutare i ragazzi nel percorso di scelta e a coloro che stanno per intraprendere scelte importanti per la propria formazione.
Recensione "Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia"
“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi.” (Ernest Hemingway)
Questo libro, scritto da Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli si prepone l’obiettivo di comprendere i processi e le dinamiche che guidano gli studenti nella scelta di un percorso universitario. Nel momento in cui si fa una scelta, automaticamente si prendono delle decisioni che a volte possono risultare difficili, complesse, tanto da generare dei momenti di crisi che, però, “costituiscono un evento costruttivo in vista di un migliore adattamento della persona al proprio contesto vitale.” Nel caso specifico, la scelta di intraprendere un percorso universitario individuando una Facoltà, costituisce un momento di crescita molto importante nell’individuo che può incidere profondamente sul futuro personale e professionale. La frase di Hemingway sopra citata spiega, appunto, come le decisioni che prendiamo oggi determinino quello che saremo. Quindi fare delle scelte significa affermare il proprio ruolo nella vita.
In questo volume viene condotta una ricerca prendendo come campione di riferimento un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze della Formazione del primo anno ed un gruppo di studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado di Perugia. L’intero campione è costituito da 358 soggetti, di cui 193 afferenti al gruppo degli studenti delle scuole secondarie e 165 al gruppo degli studenti universitari). L’obiettivo di questa ricerca è quello di indagare i processi, le influenze, le motivazioni che hanno spinto gli studenti ad iscriversi ad una determinata facoltà, ma è anche quello di capire quali procedure di orientamento, di auto-orientamento e quali criteri vengano utilizzati per fare una scelta. L’orientamento può essere definito come quel processo formativo che aiuta il soggetto ad intraprendere la propria via.
Dalla ricerca è emerso come nella scelta dei soggetti giochino un ruolo importante alcuni fattori, come la famiglia in cui vivono, gli amici e le aspettative degli insegnanti.
Questo testo fa riflettere su come in un momento di crisi economica, come quello che stiamo vivendo in Italia, moltissimi giovani pieni di ambizione, pur essendo in possesso di una buona laurea, riscontrano grandi difficoltà nel trovare un lavoro. Questo determina un incremento delle incertezze nei giovani, come la paura di non riuscire a formare una famiglia in futuro. Essere giovani, infatti, vuol dire trovarsi in un momento di passaggio da una condizione precedente chiamata adolescenza, ad una condizione successiva, ossia quella adulta, che avviene tramite l’abbandono dei suoi ruoli tipici.
La lettura di questo saggio mi è sembrata estremamente importante per riflettere su alcuni temi che spesso vengono trascurati, rendendo così più difficili le scelte che poi indirizzeranno tutta la vita. Ritengo che la sua lettura sia particolarmente utile per chi si trova nella condizione di decidere quale sarà il suo futuro.
Vittoria Brunelli
“Ho scelto, Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” è un saggio degli autori Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli pubblicato da L’Harmattan Italia s.r.l. nel 2013. All’interno del volume viene presentata la ricerca svolta nel corso di un intero anno, da ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, interessati alle dinamiche della scelta universitaria, indagando un campione di studenti della Facoltà del Dipartimento di Scienze della Formazione e un altro campione costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino. Il volume, composto da 138 pagine, presenta un’introduzione a cura di Federico Batini seguita da 5 capitoli dove viene dato rilievo al tema dell’orientamento, visto come momento nel quale si cerca di fornire, ad un soggetto, adeguato aiuto per compiere una scelta e dove viene messo in evidenza come il concetto di orientamento stesso sia andato incontro a sostanziali cambiamenti di significato nel corso della storia. La ricerca, presentata dettagliatamente nei capitoli 2 e 3, presenta un campione di studenti della Facoltà di Scienze della Formazione di Perugia frequentanti il primo anno dei diversi corsi di laurea e un campione di studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del comprensorio perugino, per un totale di 358 soggetti rilevati ad estrazione casuale. L’analisi dei dati ha mostrato che nella totalità del campione la scelta della scuola secondaria ha influito nella scelta universitaria, mostrando una certa continuità tra scuole secondarie ed università scelte; inoltre poco più della metà dei partecipanti alla ricerca ha affermato di aver chiesto consiglio ai genitori per la scelta post-maturità e, al contrario, di non aver chiesto alcun consiglio ad amici. Ad entrambi i gruppi di studenti è stato chiesto di fornire un’opinione su cosa fosse l’orientamento: gli studenti universitari hanno risposto che è una “crescita personale”, mentre per gli studenti delle secondarie è “prendere decisioni”. Si nota come l’idea di orientamento maturi maggiormente dopo aver compiuto una scelta. A conclusione dell’attività di ricerca è stato organizzato un focus group per comprendere meglio l’interpretazione dei dati, al quale hanno partecipato studenti scelti in maniera casuale dal gruppo universitario e da cui è emerso che l’orientamento è ancora un’attività episodica. Il volume è rivolto a tutti gli studenti che si trovano di fronte ad una scelta universitaria da compiere, per far comprendere, come questa decisione è di notevole importanza per il percorso personale e professionale futuro e come l’orientamento aiuti a sentirsi attori della propria formazione.
Ilenia Fiorucci
F. Batini, Ho scelto - Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia
di Ursula Rossano
Prendere delle decisioni sul proprio futuro, in conclusione alla scuola secondaria di secondo grado, spesso risulta difficile.
Il professore e ricercatore, Federico Batini, in collaborazione con L. Buratta, S. Fornari, C. Pazzagli, ci fa presente come i ragazzi hanno scelto e come sceglieranno il proprio percorso universitario o lavorativo , attraverso questo testo pubblicato nel 2013 dalla casa editrice L’Harmattan Italia srl, Torino.
Il volume parte da una introduzione del professor Batini e seguono 5 capitoli dove spiega, in modo dettagliato, la ricerca svolta nel corso di un anno intero, insieme ad alcuni allievi della facoltà di Scienze della Formazione di Perugia, riguardante l’orientamento.
Dopo aver spiegato, nel primo capitolo, "L’orientamento oggi: uno sguardo interdisciplinare", i cambiamenti mostrati di recente nell’orientamento, degli accenni storici e il ruolo dell’orientamento in una società complessa, dal secondo capitolo ci presenta la ricerca citata precedentemente, svoltasi in varie scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino e nella facoltà di scienze della formazione.
Dopo aver fatto svolgere un pre-test a 22 studenti universitari, per identificare meglio il problema e gli strumenti e rilevazione, e aver intervistato alcuni docenti di Istituti professionali e Licei sulle loro conoscenze riguardo l’orientamento, inizia la ricerca vera e propria. Viene somministrato un questionario anonimo, dove è richiesta la massima sincerità e chiarezza, ad un totale di 358 soggetti, di cui 193 studenti della secondaria e 165 universitari.
Dopo di che, nel terzo capitolo, vengono elaborati i risultati della ricerca condotta insieme agli studenti del corso di laurea di scienze dell’educazione, in cui vengono esaminate le scelte degli studenti universitari e della secondaria, di come hanno influito i genitori, gli amici e i docenti nella scelta, e dell’importanza dell’orientamento.
I ricercatori, inoltre, si sono avvalsi del focus group da integrare ai risultati della loro ricerca.
Negli ultimi capitoli spiegano la situazione giovanile in Italia, il tasso di disoccupazione sempre più elevato a causa della crisi del mercato del lavoro e le dinamiche affettive, in ambito psicologico, nelle scelte fatte durante l’adolescenza.
Questo libro è ideale per tutti i ragazzi che si trovano o si troveranno, prima o poi, di fronte ad una scelta, a tutti coloro che hanno paura di scegliere e a tutti coloro che hanno coraggio di scegliere ciò che loro desiderano e non ciò che gli altri hanno già scelto per loro. Non devono farsi influenzare dalla convinzione che chi frequenta un Istituto professionale deve scegliere la via del lavoro senza avvalersi del mezzo Universitario, un mezzo fondamentale per scegliere chi essere davvero! Scegliere significa diventare grandi.
Recensione di Ursula Rossano
Il libro “Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” è a cura di Federico Batini , gli autori sono Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli. Il libro è stato pubblicato a Torino nel 2013 dalla casa editrice l’Harmattan Italia. Il libro è composto da un totale di 138 pagine, suddiviso in 5 capitoli: l’orientamento oggi, uno sguardo interdisciplinare,le fasi della ricerca,i risultati della ricerca, orientamento e contesto sociale, scegliere in adolescenza: cenni alla prospettiva psicologica.
Il testo mira a definire l’orientamento formativo incentrandosi sul come i ragazzi arrivano alla scelta. Ma cosa intende per orientamento? “si suol definire l’orientamento come quel complesso di concetti direttivi e di metodi che servono a indicare a ciascun uomo il compito di lavoro per il quale possiede le necessarie attitudini e capacità” (Gemelli, 1947,p.3). La ricerca condotta dal professor Batini ha obiettivi conoscitivi e sono: scoprire le motivazioni di scelta da parte degli studenti dei differenti corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione dell’ateneo di Perugia, comprendere i processi con i quali si perviene alla scelta della prosecuzione degli studi all’Università, verificare quali sono gli eventi, le opinioni, comportamenti, le attività, i soggetti fondamentali per le proprie scelte. Il campione della ricerca è composto da un totale di 358 soggetti, 193 provenienti dalle secondarie di 2° grado di Perugia , 165 studenti universitari provenienti dai corsi di laurea di Scienze e Tecniche psicologiche dei processi mentali, Scienze della Formazione Primaria, Scienze dell’Educazione.
La prima tappa dei ricercatori è stato sottoporre ai studenti universitari un pre-test e successivamente un questionario ad entrambi i gruppi, a conclusione dell’attività per integrare i dati quantitativi è stato utilizzato il focus group. Dalla ricerca è emerso che nella maggior parte dei ragazzi c’è una continuità tra scuola superiore e facoltà scelta, infatti dalle risposte degli studenti universitari si evince che la maggior parte degli iscritti proviene dal liceo Pedagogico, altri dati importanti sono che i ragazzi scelgono il loro percorso futuro in base alla possibilità di sbocchi lavorativi offerta dal corso.
Ma chi aiuta i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole secondarie a scegliere? Dai dati notiamo che il 75% dei ragazzi universitari ha risposto che l’attività scolastica non ha contribuito alla scelta post-diplomatica, e che per orientarsi hanno chiesto consiglio ai genitori.
Nelle conclusioni emerge che per gli studenti universitari il significato attribuito all’orientamento è una crescita personale, mentre per i ragazzi delle scuole superiori è prendere una decisione.
Il libro mira a parlare con i ragazzi dell’ultimo anno delle secondarie che si trovano davanti ad una scelta , ma non una semplice scelta un processo formativo che si dipana lungo tutto l’arco della vita. La scelta porta con se responsabilità, a volte fonte di disagio altre volte di soddisfazioni. L’orientamento come già detto ha l’obiettivo di sostenere lo studente a scegliere il percorso universitario più adeguato rispetto alle competenze, nonché alle aspettative personali. Il sistema italiano deve ridefinirsi per riuscire nel migliore dei modi nell’impresa di sostenere i ragazzi.
“Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” è un libro a cura di Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli, pubblicato nel Novembre del 2013 dall’Harmattan Italia srl, Torino 2013.
Il volume è articolato in 138 pagine suddivise in :
- un’introduzione fatta dal prof. F.Batini;
- 1° capitolo: l’orientamento oggi, uno sguardo interdisciplinare;(F. Batini)
- 2° capitolo: le fasi della ricerca; (F. Batini)
- 3° capitolo: I risultati della ricerca; (F. batini / L. Buratta)
- 4° capitolo: Orientamento e contesto sociale; (S. Fornari)
- 5° capitolo: Scegliere in adolescenza: cenni alla prospettiva psicologica (C. Pazzagli / L. Buratta)
L’introduzione parla proprio della particolarità dei momenti di una scelta. Riprendendo una frase del Prof. F.Batini : “Fare scelte significa affermare il proprio ruolo nella propria vita”.
Il volume presenta una ricerca effettuata dall’ Università di Perugia da ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione. La ricerca di cui si parla prende in considerazione due campioni: il primo riguarda degli studenti del primo anno di diversi corsi di laurea della facoltà di Perugia mentre il secondo campione è costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado di Perugia. Inizialmente viene effettuato un pre-test in modo da analizzare in modo generale il problema, mentre in un secondo momento viene somministrato il questionario ai due campioni di cui si parlava precedentemente. L’analisi è uguale per entrambi infatti i questionari sono a risposta multipla e/o aperte. Lo scopo di questa ricerca è proprio quello di osservare il momento della scelta universitaria e le varie influenze che essa possa avere (come l’influenza della famiglia, degli amici, degli insegnanti) ma è anche quello di osservare se l’orientamento è stato utile o meno.
La scelta di molti studenti è spesso molto condizionata dalla famiglia e ancor più dai consigli degli insegnanti e di conseguenza lo studente tende a farsi trascinare da tutto ciò, andando incontro a delle scelte non totalmente autonome. Per questo motivo il seguente volume potrebbe essere consigliato principalmente a tutti gli studenti che dovrebbero intraprendere un percorso di studi all’universitario, in modo da poter capire che “la scelta è sempre e comunque un momento in cui si prende una direzione e se ne abbandonano altre possibili”(cit. F. Batini)
Federica Mililli.
SCEGLIERE O DOVER SCEGLIERE?
“Ho scelto”, volume a cura di Federico Batini, docente e ricercatore presso il dipartimento di “Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione” di Perugia, pubblicato dalla casa editrice” L’Harmattan Italia”, tratta il tema della scelta, in particolar modo dell’orientamento e, se e come questo rappresenti la vera “ bussola” per le scelte future degli studenti.
Il testo ha inizio con l’introduzione di Federico Batini, il quale sostiene che i momenti di scelta sono da sempre momenti cruciali e definisce l’orientamento come quell’insieme di teorie, metodi e pratiche che tradizionalmente si è occupato specificatamente di questi momenti di transizione. L’autore passa poi ad esplicitare che la ricerca presentata, svoltasi nel corso di un anno da ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione dell’università di Perugia, si è interessata delle dinamiche della scelta universitaria, indagando su un campione di studenti della facoltà citata , appartenenti al primo anno dei vari corsi di laurea che la facoltà offre(165 soggetti) e su un altro campione costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino (195 soggetti), con l’intenzione, grazie ad un campione così composto, di esplorare influenze e motivazioni di chi da poco ha compiuto la scelta universitaria, confrontata con quelle di chi invece, è a un passo dalla scelta.
Il volume è suddiviso in cinque parti: nella prima parte il professor Batini, introduce il tema della scelta esponendo un exursus storiografico di quello che è stato l’orientamento da prima dell’avvento dell’era industriale, in cui chiesa e famiglia erano i principali agenti di orientamento, fino ad arrivare al ventunesimo secolo, in una società in cui cambiamento, flessibilità, velocità e globalizzazione la fanno da padrone. Tale velocità di cambiamento della società però, spesso non corrisponde ad un’adeguata risposta da parte dell’istituzione scolastica, che, il più delle volte, non riesce ad accompagnare i giovani e fornirgli gli strumenti adeguati per potersi orientare consapevolmente,ma spesso non fa altro che metterli nella condizione di “ dover scegliere”. Nella seconda parte vengono esplicitati obiettivi e fasi della ricerca: tra i primi, oltre a quelli precedentemente citati, ci sono anche quelli relativi alla possibilità di fornire contributi e informazioni strategiche ai dipartimenti per quanto riguarda le attività di orientamento e le attese degli studenti.
Prima della ricerca vera e propria è stato somministrato un pre-test, che consisteva in un questionario composto da sette domande chiuse agli studenti reperiti all’interno della facoltà di Scienze della Formazione secondo un campionamento accidentale; inoltre sono stati intervistati i docenti che teoricamente erano responsabili di attività di orientamento nelle scuole che sarebbero poi state interessate alla ricerca vera e propria. Allarmanti sono state le risposte riguardo il tema dell’orientamento fornite dai docenti,i quali, trovandosi a disagio, spesso travisavano la domanda o ammettevano di trattare il tema in modo superficiale per mancanza di tempo, mancanza di preparazione adeguata e inesistenza di corsi di formazione per gli insegnanti.
Successivamente si è passati alla ricerca vera e propria, somministrando un questionario agli studenti universitari e un altro simile agli studenti delle secondarie. Analizzando questi dati e confrontandoli, sono emerse risposte eterogenee tra loro, per quanto riguarda l’influenza di amici o parenti, che entra in gioco nel momento della scelta; quasi del tutto omogenee per quanto riguarda l’insoddisfazione per le modalità di orientamento sperimentato: la maggioranza del campione totale lo ritiene inutile, affermando di aver trovato di maggiore utilità le informazioni reperite dal web e i consigli di amici o familiari. A conclusione dell’attività di ricerca, è stato organizzato anche un focus group, composto da dieci partecipanti, scelti in maniera casuale tra gli appartenenti al gruppo universitario. Durante il dibattito instaurato è stata confermata nella maggioranza dei casi la delusione degli studenti riguardo le pratiche attuali di orientamento, che si sono rivelate per i più un dispendio di tempo e risorse, in quanto consistevano unicamente nel mettere a disposizione una gran mole di informazioni, che potevano benissimo essere rintracciate nel web; è emersa inoltre la grande importanza ed incidenza che hanno avuto esperienze personali significative, ai fini della scelta universitaria. Tutto ciò fa riflettere molto sul ruolo che la scuola dovrebbe ricoprire per quanto riguarda temi di tale importanza come ,appunto, l’essere in grado di sostenere i ragazzi non in un momento specifico e passeggero, ma l ’essere in grado di fornir loro strumenti significativi per permettergli di effettuare scelte autonome e consapevoli in ogni momento della vita: la cosidetta “ teoria dell’orientamento come educazione continua”.
Come anche nel caso del fenomeno “ Neet” e “ Drop-out”, emerge ancora una volta grande senso di impotenza nel vedere l’incoerenza di portare avanti pratiche, che nulla hanno a che fare con la teoria da tutti auspicabile di un orientamento continuo ,e nel percepire quasi un senso di menefreghismo da parte dei docenti, che invece dovrebbero avere a cuore tali problematiche.
Nella quarta e quinta parte, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli, insieme a Livia Buratta, affrontano rispettivamente il tema dell’orientamento connesso al contesto sociale e le seconde, il tema della scelta visto in prospettiva psicologica: viene sostenuta con forza l’urgenza di cambiare metodi e pratiche orientative al fine di riuscire a sostenere nel vero senso della parola i ragazzi nella scelta, in un contesto quello di oggigiorno, che sicuramente non facilita i ragazzi, ma anzi confonde, bombarda di imput e stimoli, che se non accuratamente compresi ed interiorizzati rischiano di compromettere e far compiere scelte sbagliate. Consiglierei la lettura di questo libro, in primis a studenti ed educatori/docenti, al fine di sensibilizzare e rendere maggiormente consapevoli dell’urgenza di cambiamento e sperare di ridurre l’indifferenza dilagante verso tale problematica. Senza dubbio consiglierei comunque, a tutti la lettura, in quanto il tema della “ scelta” non riguarda soltanto l’ambito formativo, ma la vita di tutti i giorni.
HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia, è un volume scritto da Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli; edito da L’Harmattan Italia srl, Torino 2013.
In questo volume di 138 pagine viene presentata una ricerca svolta da ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, che va ad indagare le procedure di orientamento e di auto-orientamento e l’influenza della posizione di partenza sulla scelta del percorso post-maturità.
Il libro si apre con un’introduzione a cura di Federico Batini, in cui viene presentata la ricerca che verrà esposta nei capitoli successivi.
Nel primo capitolo viene descritto l’orientamento oggi e la sua evoluzione nel corso dei secoli, viene evidenziato come inizialmente il "principale agente di orientamento era la famiglia", mentre ai giorni d’oggi è il soggetto stesso al centro dell’orientamento, questo cambiamento di prospettiva ha portato a dover mettere le esigenze, le preferenze del soggetto in primo piano.
Nel secondo capitolo vengono esposte le fasi della ricerca.
Gli obiettivi della ricerca sono vari: conoscere le motivazioni di scelta; comprendere i processi con i quali si perviene alla scelta della prosecuzione o meno degli studi all’università; come si perviene alla scelta della facoltà sia in soggetti che hanno già compiuto tale scelta sia in soggetti che si trovano in prossimità di scegliere; verificare quali siano gli eventi, i soggetti e le attività fondamentali per effettuare una scelta.
Nella fase esplorativa e preliminare è stato somministrato un pre-test agli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione e sono stati intervistati i docenti che rivestivano un ruolo rispetto alle attività di orientamento nelle scuole, che saranno poi oggetto della ricerca.
La ricerca ha coinvolto studenti delle scuole secondarie di secondo grado (Liceo Umanistico, un Liceo Scientifico, un Istituto Professionale ed un Istituto tecnico), e gli studenti del primo anno della Facoltà di Scienze della Formazione di Perugia.
Il campionamento è di tipo non probabilistico per elementi rappresentativi; per ogni indirizzo scolastico e per ogni corso di laurea è stato scelto un campione tramite estrazione casuale.
Lo strumento utilizzato per la rilevazione è stato il questionario simile, ma non uguale, per i due sottogruppi, università e secondarie di secondo grado.
Il questionari andava ad indagare che cosa avesse determinato la scelta universitaria, l’influenza del consiglio degli amici, del contesto familiare, del consiglio degli insegnanti e se ci fosse stato un evento significativo che avesse determinato la scelta.
I tipi di analisi effettuati nei due sottogruppi sono stati: analisi delle frequenze, analisi delle medie,analisi della varianza.
Una prima organizzazione in due matrici dati separate è stata svolta nel rispetto dei due sottogruppi componenti il campione, in particolare per quanto riguarda le domande diverse o con risposte non sovrapponibili; si è proceduto poi a una seconda organizzazione in un’unica matrice raggruppando gli item che risultavano identici. Questa nuova organizzazione ha consentito di confrontare i due sottogruppi rispetto alle dimensioni significative.
Nel terzo capitolo vengono riportati i risultati della ricerca.
Dall’analisi dei risultati emerge che le scelte dei percorsi formativi post-diploma vengono fatte con modalità diverse: molti continuano il percorso iniziato alle scuole superiori in una specie di continuità, altri scelgono l’università perchè interessati dalle materie o perchè influenzati da parenti o amici.
Viene evidenziata una correlazione tra livello d’istruzione dei genitori e la scelta o non scelta del ragazzo di intraprendere un percorso universitario; si dimostra predittivo l’indirizzo di scuola superiore frequentato, infatti i ragazzi che frequentano il liceo sono più portati secondo quanto emerge a continuare il percorso di studi universitario e in generale le femmine sono più portate a proseguire gli studi rispetto ai maschi.
Gli studenti, credono ancora che frequentare l’ università e quindi avere una laurea, possa aiutarli in futuro a trovare lavoro.
Il tema dell’orientamento nelle scuole non viene affrontato a sufficienza nella maggior parte degli istituti; e la scelta fatta dai ragazzi riguardo l’università è spesso frutto di ricerche personali effettuate attraverso studio, lavoro, web e confronto con persone diverse.
Da questo studio emerge che il sistema d’istruzione italiano deve ridefinirsi, in quanto l’orientamento è ancora affidato più alle buone volontà individuali che a una progettazione di sistema territoriale.
Nel capitolo quattro viene fornita una visione della situazione soprattutto lavorativa, dei giovani in Italia, mentre nel capitolo cinque vengono descritte le dinamiche psicologiche legate alle scelte in età adolescenziale.
Questo volume si rivolge ad un pubblico composto da ricercatori o curiosi che vogliono approfondire l’argomento e soprattutto ai protagonisti della ricerca, ovvero ragazzi in procinto di scegliere il loro percorso post-maturità.
Interessanti sono i risultati di questa ricerca, osservare quali sono i motivi di scelta degli studenti, vedere le correlazioni e le influenze esistenti per quel che riguarda la scelta post-maturità.
Un dato preoccupante è che gli insegnanti non ricevono alcuna formazione per quel che riguarda le tecniche, le teorie e processi riguardanti l’orientamento, formazione che risulta invece indispensabile al fine di aiutare i ragazzi a fare una scelta giusta e accurata.
HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia, è un volume scritto da Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli; edito da L’Harmattan Italia srl, Torino 2013.
In questo volume di 138 pagine viene presentata una ricerca svolta da ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, che va ad indagare le procedure di orientamento e di auto-orientamento e l’influenza della posizione di partenza sulla scelta del percorso post-maturità.
Il libro si apre con un’introduzione a cura di Federico Batini, in cui viene presentata la ricerca che verrà esposta nei capitoli successivi.
Nel primo capitolo viene descritto l’orientamento oggi e la sua evoluzione nel corso dei secoli, viene evidenziato come inizialmente il "principale agente di orientamento era la famiglia", mentre ai giorni d’oggi è il soggetto stesso al centro dell’orientamento, questo cambiamento di prospettiva ha portato a dover mettere le esigenze, le preferenze del soggetto in primo piano.
Nel secondo capitolo vengono esposte le fasi della ricerca.
Gli obiettivi della ricerca sono vari: conoscere le motivazioni di scelta; comprendere i processi con i quali si perviene alla scelta della prosecuzione o meno degli studi all’università; come si perviene alla scelta della facoltà sia in soggetti che hanno già compiuto tale scelta sia in soggetti che si trovano in prossimità di scegliere; verificare quali siano gli eventi, i soggetti e le attività fondamentali per effettuare una scelta.
Nella fase esplorativa e preliminare è stato somministrato un pre-test agli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione e sono stati intervistati i docenti che rivestivano un ruolo rispetto alle attività di orientamento nelle scuole, che saranno poi oggetto della ricerca.
La ricerca ha coinvolto studenti delle scuole secondarie di secondo grado (Liceo Umanistico, un Liceo Scientifico, un Istituto Professionale ed un Istituto tecnico), e gli studenti del primo anno della Facoltà di Scienze della Formazione di Perugia.
Il campionamento è di tipo non probabilistico per elementi rappresentativi; per ogni indirizzo scolastico e per ogni corso di laurea è stato scelto un campione tramite estrazione casuale.
Lo strumento utilizzato per la rilevazione è stato il questionario simile, ma non uguale, per i due sottogruppi, università e secondarie di secondo grado.
Il questionari andava ad indagare che cosa avesse determinato la scelta universitaria, l’influenza del consiglio degli amici, del contesto familiare, del consiglio degli insegnanti e se ci fosse stato un evento significativo che avesse determinato la scelta.
I tipi di analisi effettuati nei due sottogruppi sono stati: analisi delle frequenze, analisi delle medie,analisi della varianza.
Una prima organizzazione in due matrici dati separate è stata svolta nel rispetto dei due sottogruppi componenti il campione, in particolare per quanto riguarda le domande diverse o con risposte non sovrapponibili; si è proceduto poi a una seconda organizzazione in un’unica matrice raggruppando gli item che risultavano identici. Questa nuova organizzazione ha consentito di confrontare i due sottogruppi rispetto alle dimensioni significative.
Nel terzo capitolo vengono riportati i risultati della ricerca.
Dall’analisi dei risultati emerge che le scelte dei percorsi formativi post-diploma vengono fatte con modalità diverse: molti continuano il percorso iniziato alle scuole superiori in una specie di continuità, altri scelgono l’università perchè interessati dalle materie o perchè influenzati da parenti o amici.
Viene evidenziata una correlazione tra livello d’istruzione dei genitori e la scelta o non scelta del ragazzo di intraprendere un percorso universitario; si dimostra predittivo l’indirizzo di scuola superiore frequentato, infatti i ragazzi che frequentano il liceo sono più portati secondo quanto emerge a continuare il percorso di studi universitario e in generale le femmine sono più portate a proseguire gli studi rispetto ai maschi.
Gli studenti, credono ancora che frequentare l’ università e quindi avere una laurea, possa aiutarli in futuro a trovare lavoro.
Il tema dell’orientamento nelle scuole non viene affrontato a sufficienza nella maggior parte degli istituti; e la scelta fatta dai ragazzi riguardo l’università è spesso frutto di ricerche personali effettuate attraverso studio, lavoro, web e confronto con persone diverse.
Da questo studio emerge che il sistema d’istruzione italiano deve ridefinirsi, in quanto l’orientamento è ancora affidato più alle buone volontà individuali che a una progettazione di sistema territoriale.
Nel capitolo quattro viene fornita una visione della situazione soprattutto lavorativa, dei giovani in Italia, mentre nel capitolo cinque vengono descritte le dinamiche psicologiche legate alle scelte in età adolescenziale.
Questo volume si rivolge ad un pubblico composto da ricercatori o curiosi che vogliono approfondire l’argomento e soprattutto ai protagonisti della ricerca, ovvero ragazzi in procinto di scegliere il loro percorso post-maturità.
Interessanti sono i risultati di questa ricerca, osservare quali sono i motivi di scelta degli studenti, vedere le correlazioni e le influenze esistenti per quel che riguarda la scelta post-maturità.
Un dato preoccupante è che gli insegnanti non ricevono alcuna formazione per quel che riguarda le tecniche, le teorie e processi riguardanti l’orientamento, formazione che risulta invece indispensabile al fine di aiutare i ragazzi a fare una scelta giusta e accurata.
“HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia”,di Federico Batini,Livia Buratta,Silvia Fornari e Chiara Pazzagli, pubblicato da l’Harmanattan nel 2013, è un libro che ha come argomento centrale un tema estremamente attuale:La scelta,appunto. In modo più specifico la scelta che gli adolescenti si trovano a fare dopo aver conseguito il diploma. Ci si trova di fronte ad un bivio: che cosa fare ora? Che strada percorrere? . E’ un momento di transizione:dalla scuola superiore all’università,o al lavoro,ma anche dall’adolescenza all’età adulta. In questo processo entrano in gioco varie dinamiche:i sogni e le aspettative per il futuro,le pressioni della famiglia,del gruppo dei pari,la ricerca di un’indipendenza economica,di emancipazione, e tanto altro. Ecco perché per i ragazzi questo è un momento di pura “crisi”,in cui sentono il bisogno,chi più chi meno,di una guida,una bussola che li orienti nella scelta. Ecco che,di conseguenza,emerge il secondo grande tema del libro:l’orientamento, e il ruolo di questo nel processo di scelta. Nelle centotrentotto pagine del libro vengono presi in esame tutti i fattori che in qualche modo possono condizionare la scelta dei ragazzi. E’ interessante il fatto che si è cercato di affrontare questo tema non solo a parole,ma avendo tra le mani dati reali. Infatti,dopo una prima introduzione a cura di Batini rispetto alla storia dell’orientamento e a come sia cambiata la concezione di questo da ieri a oggi,viene presentata un’interessante ricerca condotta dagli stessi autori del libro. La seconda parte del libro è riservata infatti alle fasi della ricerca:partendo da un obiettivo conoscitivo,quello di dare un contributo alla maggiore conoscenza dell’area di ricerca dell’orientamento,è stato costruito un quadro teorico e prese in esame le ricerche più attuali sullo stesso tema,rispetto al territorio italiano. E’ stato poi somministrato un pre-test ad un campione di ventidue studenti (attraverso un campionamento accidentale),reperiti all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione,per orientare i ricercatori sulla costruzione dello strumento che verrà poi utilizzato per la ricerca vera e propria. Inoltre sono stati intervistati cinque professori,di cinque scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino,nello specifico:IPSIA “G. Marconi”,Liceo Scientifico ”G. Alessi”,Liceo Classico ”A. Mariotti”,Liceo Umanistico “A. Pieralli”,Istituto Tecnico ”G. Bruno”,arrivando così ad avere una più chiara visione circa le convinzioni degli insegnanti sull’orientamento. E’ stato poi costruito lo strumento di ricerca:un questionario somministrato ad un campione di 165 universitari iscritti al primo anno della Facoltà di Scienze della Formazione di tutti e tre i corsi di laura,e un secondo questionario,molto simile ma non uguale al primo,somministrato ad un campione di 193 studenti dell’ultimo anno di quattro tipologie differenti di istituti di secondaria di secondo grado,per un totale di 358 soggetti scelti attraverso un campionamento ad estrazione casuale. Prima della somministrazione è stato introdotto l’argomento in maniera generica,è stato sottolineato l’anonimato del questionario ed è stata richiesta la massima sincerità e chiarezza. Entrambi i questionari comprendevano:domande a risposta multipla,a risposta si/no,a risposta aperta,scale likert e osgood di valutazione. Nella terza parte del libro,a cura di Batini e Buratta,vengono presentati i risultati della ricerca condotta:dopo la raccolta dati è stata effettuata un’analisi attraverso triangolazione delle interpretazioni tra Batini e Buratta. Si è proceduto poi con un primo confronto con l’analisi fatta precedentemente dai gruppi di studenti che avevano partecipato alla raccolta dati. Ha seguito una seconda riorganizzazione e analisi dei dati ripartendo dalle matrici originarie e ricostruendole,attraverso il recupero di tutti i questionari cartacei. I dati sono stati poi offerti in lettura ad altri ricercatori per un’ulteriore procedura di triangolazione delle interpretazioni. I risultati della ricerca hanno evidenziato come,nel fare LA SCELTA, i ragazzi tengano conto per la maggior parte dei casi di quello a cui piace loro fare,o ciò che possa loro assicurare un impiego lavorativo,ma chiedano anche consigli a genitori,coetanei e insegnanti e,mentre il consiglio dato da genitori e amici viene considerato rilevante,quello degli insegnanti risulta poco utile. Per quanto riguarda l’orientamento e l’importanza di questo nel processo di scelta è sembrato utile effettuare,dopo la raccolta di dati quantitativi,un Focus Group che aiutasse i ricercatori nell’interpretazione dei dati. Dall’analisi delle trascrizioni complessive è risultato che gli studenti soffrono la mancanza di attività di orientamento formativo e considerano le iniziative di Enti,Istituzioni,Autonomie Scolastiche,Singole Facoltà dell’Ateneo veramente poco efficaci. Inoltre la figura dell’insegnante non risulta avere un ruolo significativo nel processo orientativo,in quanto i docenti non vengono adeguatamente formati all’orientamento. Nella quarta e quinta parte del libro(la prima nominata a cura di Fornari,l’altra a cura di Pazzagli e Buratta),viene preso in esame il contesto socio-economico in cui i giovani italiani si trovano a vivere. Anche questo incide sulle scelte dei ragazzi:il problema della disoccupazione,i pochi investimenti dello stato sui giovani e tutte le dinamiche affettive che entrano in gioco. Si parla di famiglia,del gruppo dei pari,della scuola. Ecco perché il libro sarebbe utile sia agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado,per comprendere che il loro supporto dovrebbe,anzi deve esserci, ma che al momento non è percepito dai ragazzi. Serve perciò un cambiamento:il sistema di istruzione italiana deve interrogarsi e si ridefinirsi,così da aiutare in maniera significativa gli studenti nel prendere consapevolezza delle proprie attitudini,interessi e valori e facilitare il cammino verso la scelta universitaria. Allo stesso modo sarebbe utile ai genitori e ai ragazzi stessi,di scuola secondaria di primo e di secondo grado,agli studenti universitari,poiché questi sono tutti soggetti che partecipano e vivono il processo di scelta e la lettura del libro potrebbe aiutarli ad avere uno sguardo più ampio e a riflettere rispetto ad un argomento così importante ed attuale.
Dati bibliografici
Autore: Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli
Titolo (eventuale sottotitolo, titolo originale se il romanzo è tradotto): Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia
Editore, luogo, data di pubblicazione: L’Harmattan Italia srl, Torino 2013 – Collana “Logiche sociali”
Caratteristiche
Numero di pagine: 138
Organizzazione del volume (come è strutturato, come è articolato): il volume si apre con una breve introduzione a cura di Federico Batini per poi strutturarsi in cinque capitoli curati dai diversi autori
Temi:
Argomento: “Fare scelte significa affermare il proprio ruolo nella propria vita” così afferma Federico Batini, uno degli autori del libro, nell’introduzione. E per fare delle scelte bisogna avere degli strumenti; l’orientamento è proprio questo: l’insieme di tecniche, metodi e pratiche che si occupano dei momenti di scelta di un individuo. La ricerca condotta dagli autori muove proprio dal tema dell’orientamento, analizzando in primis come è cambiato questo processo nel tempo: prima dell’era industriale il principale agente di orientamento era la famiglia che, assieme alla Chiesa, forniva modelli di comportamento; in seguito fu la famiglia mononucleare a indirizzare i figli verso le professioni più appetibili piuttosto che quelle desiderate. Tuttavia si riconduce la nascita vera e propria dell’orientamento professionale negli inizi del Novecento, specie nei Paesi maggiormente industrializzati. L’evolversi delle tecniche di orientamento segue delle fasi storiche che vanno dal favorire un approccio diagnostico-attitudinale a prendere in esame anche i tratti caratteriali dell’individuo (fase caratteriologica -affettiva); a seguire, sotto l’influenza della teoria di Maslow, l’orientamento si pone il compito di scegliere la professione che meglio soddisfa i bisogni profondi del soggetto, assumendo quindi un’impostazione clinico-dinamica. A questo punto non è più il soggetto che si adatta all’ambiente ma si vanno a cercare gli elementi che meglio soddisfano le richieste dell’individuo, che appunto assume un ruolo centrale nel processo. Questo porre il soggetto nella parte del protagonista si può ancor meglio individuare nella fase successiva, denominata maturativo - professionale. Possiamo asserire che ad oggi la funzione dell’orientamento è paradossalmente quella di favorire lo sviluppo di competenze di auto-orientamento piuttosto che un percorso dove si accompagna l’individuo nelle sue scelte.
Ricerca presentata (finalità, campione, strumento di rilevazione, modalità di analisi): La ricerca in oggetto si pone l’obiettivo di dare un maggiore contributo all’area di ricerca riguardante l’orientamento e di auspicare interventi adeguati di orientamento per quanto concerne l’Ateneo Perugino. Il campione preso in esame è costituito da 193 studenti frequentanti l’ultimo anno di alcune scuole secondarie di secondo grado nel territorio perugino e 165 studenti al primo anno di università. Conoscere le motivazioni prevalenti di scelta dal corso di laurea, capire quali sono i processi che portano a proseguire il percorso di studi con l’Università, verificare le influenze che hanno portato alla scelta sono gli obiettivi espliciti che la ricerca si pone. Dopo aver costruito il quadro teorico prendendo in esame l’evoluzione storica del significato di orientamento e confrontandosi con le ricerche attuali sullo stesso tema, i ricercatori hanno ritenuto opportuno somministrare un pre-test a una piccola parte della popolazione di riferimento. In seguito è stato presentato lo strumento finale: un questionario ( in realtà due questionari leggermente diversi per i due gruppi, i maturandi e i laureandi). I tipi di analisi effettuati nei due gruppi sono stati: analisi delle frequenze e relativa descrizione, analisi delle medie delle scale likert e osgood presente nel questionario rivolto agli universitari, tavole di contingenza per incrociare le differenti variabili di risposta dei diversi item. Dopo una prima organizzazione in due matrici dati, si è passati ad un’ulteriore organizzazione che ha consentito di confrontare i due sottogruppi del campione ed i tipi di analisi sono stati tavole di contingenza e analisi della varianza.
Risultati della ricerca: In base ai dati raccolti emerge il fatto che le scelte dei percorsi formativi vengono fatte con modalità differenti. Un dato su cui riflettere è che è ancora alta la correlazione tra il livello di istruzione dei genitori e la scelta che viene fatta a conclusione delle scuole superiori di secondo grado e la successiva scelta o non universitaria. Analizzando le risposte date dal campione si evince che gli studenti reputano scarsamente efficaci alcune iniziative che usano risorse che potrebbero essere investite per attività di orientamento emergenti.
Analisi:
Target del volume (a chi si rivolge, a chi è utile): il volume si rivolge agli esperti del settore in quanto può essere utile al fine di contribuire a migliorare le attività di orientamento basandosi su dati empirici che testimoniano una situazione non idilliaca
Motivazioni (perché leggerlo): il volume presenta molti spunti di riflessione sull’attuale organizzazione della scuola in Italia e sui metodi di orientamento utilizzati da questa
Limiti e Prospettive che apre: uno dei limiti della ricerca è quello di prendere in esame un piccolo campione del territorio perugino. Tuttavia invita a riflettere su quanto ancora c’è da fare per migliorare e ridefinire il sistema di istruzione italiano e l’approccio all’orientamento che questo ha.
“HO SCELTO! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia” è un testo di 138 pagine, a cura di Federico Batini, Livia Buratta ,Silvia Fornari e Chiara Pazzagli (editore : L’Harmattan Italia srl, Torino 2013)
Dopo una breve introduzione sull’intenzionalità del testo, a cura di Federico Batini, il volume si divide in cinque parti:
la prima: “L’ORIENTAMENTO OGGI,UNO SGUARDO INTERDISCIPLINARE”, un quadro teorico e una contestualizzazione del ruolo dell’orientamento, sugli agenti che lo hanno influenzato.
La seconda:” LE FASI DI RICERCA”, una descrizione di tutte le fasi della ricerca, del PRE-TEST e della costruzione degli strumenti di rilevazione. Entrambe le parti a cura di Federico Batini.
La terza parte di Federico batini e Livia Buratta: “I RISULTATI DELLA RICERCA” , è un’esposizione analitica e statistica dei risultati e del focus-group.
La quarta parte di Silvia Fornari :”ORIENTAMENTO E CONTESTO SOCIALE” ,un’ analisi approfondita del contesto in cui vivono i giovani e quanto investono nel proprio futuro;
la quinta e ultima parte:” SCEGLIERE IN ADOLESCENZA: CENNI ALLA PROSPETTIVA PSICOLOGICA “ sull’ importanza e la responsabilità della scelta universitaria, a cura di Chiara Pazzagli e Livia Buratta.
L’argomento trattato nel volume ruota intorno al tema dell’orientamento:
le dinamiche, i processi e i fattori della scelta universitaria.
Vengono presentati gli studi di ricerca svolti in un anno dagli autori e ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia.
La ricerca effettuata ha come finalità quella di fornire in primis un contributo alla maggiore conoscenza della tematica dell’orientamento e poi risponde alla necessità di trovare interventi efficaci e adeguati ai bisogni del contesto sociale e culturale Perugino.
Gli strumenti di rilevazione utilizzati sono costituiti da un questionario rivolto all’ Università e uno a studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Il campionamento è di tipo non probabilistico per elementi rappresentativi, nello specifico ha coinvolto 358 soggetti, di cui 193 dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, di quattro tipologie di istituti perugini (età media:18,38 anni) e 265 studenti del primo anno della facoltà di Scienze della formazione primaria. (età media:20,83anni).
I questionari sono stato somministrati a fine lezione in accordo con i docenti universitari e con il dirigente scolastico delle scuole secondarie, in forma anonima.
Il campione è stato analizzato in una prima fase rispettando i due sottogruppi, attraverso analisi delle frequenze e relativa descrizione, analisi delle medie per le scale Likert e la scala Osgood, tavole di contingenza per incrociare le variabili.
In una fase successiva, i dati vengono organizzati e confrontati in un’unica matrice.
È stato ritenuto opportuno poi effettuare una triangolazione delle interpretazioni dei dati.
Per un ulteriore integrazione dei dati quantitativi, i ricercatori ricorrono alla tecnica del “Focus Group” con dieci partecipanti del gruppo GU, disponibili e scelti in maniera casuale.
Il quadro riassuntivo che si evince dai dati è che le scelte del percorso formativo vengono influenzate da molti fattori esterni dal soggetto in questione, come la famiglia, gli amici o la continuità del percorso di istruzione secondaria . E risulta evidente che il sistema d’istruzione non fornisce informazioni sufficienti e il supporto necessario per affrontare questa scelta nel modo più responsabile e consapevole possibile.
Questo testo è un importante spunto di riflessione, sono dati concreti che evidenziano falle di un sistema scolastico che deve mettersi in discussione.
È rivolto quindi a tutti coloro che sono coinvolti nel fenomeno educativo e a tutti i giovani in transizione, protagonisti delle scelte che costruiranno la persona e la società di domani.
’’Ho scelto’’ a cura di Federico Batini, dove hanno contribuito altri autori come: Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli.
’’Harmattan Italia’’ editore, via degli Artisti 15, Torino nel 2013.
Il volume comprende 183 pagine e tratta di una ricerca svolta da dei ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia, presentano una ricerca effettuata su un campione circoscritto e non probabilistico di 193 studenti di scuole secondarie di secondo grado dell’ultimo anno e 165 studenti del primo anno dell’università del corso di Scienze Tecniche Psicologiche dei Processi Mentali, Scienze della Formazione Primaria e Scienze dell’Educazione.
Gli strumenti di rilevazione usati sono due questionari, simili ma non identici, per il gruppo universitario chiamato GU e al gruppo di studenti delle scuole di secondo grado chiamato GS, successivamente viene utilizzato anche il Focus Group.
La finalità principale di questa ricerca è l’Orientamento, argomento introdotto da Silvia Fornari e il contesto sociale in cui i giovani d’oggi vivono in Italia, ma principalmente le motivazioni di scelta da parte degli studenti universitari ed il comprendere i processi con cui arrivano ad una scelta e capire i pensieri degli studenti che frequentano l’ultimo anno di superiori che devono effettuare una scelta decisiva per la loro vita.
I dati risultati dalla ricerca dimostrano che c’è una certa continuità nel percorso dalle scuole secondarie alle università scelte. Gli studenti del liceo affermano che le attività scolastiche non hanno contribuito alla scelta post-diplomatica, dal 75% delle risposte si rileva che un numero rilevante di studenti sceglie l’università in relazione all’occupabilità attribuita al corso di laurea scelto, e si scelgono di non frequentarle perché non ritenute decisive per il loro lavoro futuro.
I dati dicono che poco più della metà dei partecipanti alla ricerca ha chiesto consiglio ai genitori per la scelta post-maturità.
I dati dimostrano che l’orientamento per gli universitari è una ’’crescita personale’’, mentre per le scuole secondarie è un ’’prendere decisioni’’.
Il sistema d’istruzione Italiano deve ridefinirsi ed interrogarsi per riuscire nell’impresa fondamentale di modificare i destini individuali e di non mantenere gli attuali livelli di dispersione e abbandono.
E’ un libro consigliato alla lettura per vedere come i giovani di oggi si pongono davanti ad una scelta futura e come l’affrontano.
Si rivolge soprattutto ai giovani che devono intraprendere una decisione post-maturità.
HO SCELTO!teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia.
Edito da L’Harmattan Italia s.r.l., Torino 2013, per la collana "Logiche Sociali", il libro presenta la ricerca, svolta nel corso di un intero anno, da alcuni ricercatori dell’Università di Perugia appartenenti alla Facoltà di Scienze della Formazione.
Federico Batini,Livia Buratta,Silvia Fornari e Chiara Pazzagli hanno scelto un tema molto attuale ma ad oggi un po’ trascurato: l’orientamento.
Formulare una scelta, fare un progetto o prendere una direzione diversa, sono sempre stati momenti altamente difficili, ma l’orientamento è, tradizionalmente, quell’insieme di teorie, metodi e pratiche che si è posto a sostegno di ciascun individuo in questi momenti di transizione.
Tale aiuto però fornisce oggi dei metodi che favoriscono lo sviluppo di competenze di auto-orientamento; in quanto deve essere ogni persona protagonista della propria vita.
Nel primo capitolo viene quindi presentata l’evoluzione nel corso degli anni del ruolo dell’orientamento.
Nel secondo capitolo si entra nel vivo della ricerca svolta con la presentazione e la descrizione di tutte le fasi.
L’obbiettivo di questa ricerca era sia conoscitivo sia di risposta al bisogno concreto di orientamento per l’ateneo.
In particolare voleva indagare le dinamiche di una scelta universitaria, esplorando le motivazioni, le influenze, i processi sottostanti, gli eventi critici, le procedure di orientamento e di auto-orientamento, le persone di riferimento e i criteri secondo i quali essa veniva presa; inoltre anche un giudizio sull’orientamento a loro offerto veniva indagato.
Il campione, di natura non probabilistica, preso in esame era costituito da: 358 soggetti scelti tramite estrazione casuale( 193 facenti parte di quattro diverse classi quinte della scuola secondaria superiore;165 afferenti dal primo anno di tre corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione).
A seguito della somministrazione di un pre-test con fine di migliorare lo strumento di valutazione, è stato propinato ai 358 soggetti e poi è stata svolta l’analisi quantitativo-statistica.
Nel terzo capitolo vengono quindi discussi i risultati e posti alcuni punti di riflessione.
Ne emerge che: le scelte dei percorsi formativi o professionali post-diploma avvengono in modi differenti, che l’orientamento è ancora un’attività episodica e fornita solo dalle poche persone che "sposano" la causa(quindi con competenze non specifiche)e che c’è una predittività e una correlazione eccessiva tra il livello di istruzione dei genitori e il livello di istruzione e la scelta o meno del proseguo della carriera universitaria da parte dei figli.
Nel quarto capitolo c’è la contestualizzazione del tema dell’orientamento a livello sociale, andando ad indagare in particolare l’occupazione giovanile e la figura dell’essere un giovane in Italia.
Il quinto capitolo invece si sofferma su alcune dinamiche affettive ,caratteristiche del periodo adolescenziale, che influiscono sul processo di scelta del percorso formativo universitario e pone alcune riflessioni sulla necessità di riconsiderare l’importanza dell’orientamento.
La lettura di questo libro è sicuramente consigliata a tutti coloro che si trovano a contatto con i ragazzi e agli studenti delle classi quarte e quinte della scuola superiore che si apprestano a terminare un percorso di studi e a breve dovranno fare una scelta per il proprio futuro.
Inoltre leggere questo saggio potrebbe essere d’aiuto a tutti i genitori: in quanto fornisce loro una chiave di lettura e una forma di sostegno al difficile momento che attraverseranno i propri figli.
Debora Cardinali
"Ho scelto!Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia" è un libro scritto da Federico Batini con la collaborazione di Livia Buratta,Silvia Fornari e Chiara Pazzagli, pubblicato a Torino nell’anno 2013 dalla casa editrice "Harmattan Italia".
Il libro,di 139 pagine, è diviso in 5 capitoli e comprende un’introduzione di Federico Batini,nella quale si riassumono gli argomenti principali del libro.
Gli autori,attraverso una ricerca, si prefiggono di analizzare il tema della scelta dell’Università e dell’orientamento,insieme di teorie, metodi e pratiche che, tradizionalmente, si è occupato dei momenti di transizione di un soggetto,di cui,appunto, influenza le scelte.
Nella prima parte del libro,Batini illustra cos’è l’orientamento e com’è stato affrontato nel corso della storia,mentre nella seconda indica le varie fasi della ricerca!
Gli strumenti utilizzati nella ricerca sono pre-test, questionari e focus grup. Nella fase preliminare,il pre-test viene somministrato ad un campione molto vario,cioè ad alcuni insegnanti appartenenti a diverse scuole di Perugia (licei ad indirizzo scientifico, psicopedagogico e umanistico ed infine scuole superiori per la formazione professionale). Le domande poste riguardano cosa sia l’orientamento e come venga affrontato dagli stessi insegnanti nelle loro scuole. Dai risultati emerge che persino i professori mostrano delle difficoltà nel definire che cosa sia l’orientamento,ragion per cui nemmeno i metodi utilizzati per guidare i ragazzi verso una scelta risultano adeguati.
Lo strumento principale della ricerca,risulta però essere il questionario, somministrato,in due versioni simili ma non uguali,a due gruppi di studenti nominati come GU (165 studenti iscritti al primo anno dei corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione di Perugia), e GS (193 studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del perugino ).
L’obiettivo della ricerca è quello di conoscere le predominanti motivazioni di scelta negli studenti della Facoltà, sia in maniera differenziata che indifferenziata per corsi di laurea,cogliere i processi secondo i quali si arriva al proseguimento o meno degli studi e come si sceglie la facoltà ;comprendere il processo di orientamento, gli eventi e i soggetti fondamentali che hanno portato alla scelta ed infine,restituire al Dipartimento e all’Ateneo i risultati di ricerca riguardante l’utilità percepita dell’orientamento secondo gli studenti e presentare una programmazione circa le strategie e i modelli formativi.
Nella terza parte ,vengono esposti i risultati dell’analisi dei dati,dai quali si evince che,secondo gli studenti,il processo di orientamento delle istituzioni scolastiche non è sufficientemente efficace nel sostenerli e nell’informarli. Difatti le scelte sono spesso prese in base ad informazioni da parte di amici e conoscenti o da ricerche personali degli studenti stessi attraverso Internet. Anche il livello socio-economico famigliare tende ad orientare le scelte e le aspirazioni dello studente.
Nel quarto capitolo del libro,Silvia Fornari ci parla del contesto sociale in cui vivono i giovani,mostrandoci la difficile situazione lavorativa italiana,dove sono presenti molti giovani brillanti,con tanta voglia di fare e di investire nel futuro,ma con,ahimè,poche possibilità all’orizzonte. Purtroppo,non è solo la crisi la motivazione dell’alto tasso di disoccupazione,ma la responsabilità risiede anche nella distanza percepita tra realtà scolastica e vita quotidiana.
Questo volume si rivolge,non solo ai professori,che dovrebbero occuparsi dell’orientamento scolastico,ma anche a tutti gli studenti,per aiutarli a fare scelte importanti con consapevolezza e determinazione,per essere padroni del proprio destino nonostante la tragica situazione attuale.
La lettura di questo libro suggerisce che cambiando i metodi orientativi sbagliati con metodi più adeguati e avvicinando la scuola al mondo del lavoro e a quello universitario senza inutili chiusure,le scelte degli alunni saranno prese con meno timori e con più lucidità.