Ho ucciso
- Autore: Emiliano Pianini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2021
In esergo al romanzo dal titolo icastico, Ho ucciso (Newton Compton, 2021), Emiliano Pianinni ha posto una breve frase di Albert Camus:
“L’uomo di per sé non è nulla. È solo una possibilità infinita. Ma è il responsabile infinito di questa possibilità."
Nella primavera del 1944, in piena occupazione da parte dell’esercito tedesco, a Carrara, fra le montagne e il mare, una città il cui spirito anarchico neppure Mussolini aveva saputo domare, vengono trovati uccisi nel loro letto i conti Bigotti, ricchi possidenti del posto, vicini ai fascisti e ai dominatori nazisti.
Ermanno Luci, giovane ufficiale dei carabinieri del locale comando, viene incaricato dal suo superiore delle delicate indagini per scoprire cosa ci sia dietro al misterioso duplice delitto.
Le forze in campo sono diverse: ci sono i carabinieri italiani, le SS, la Milizia nazionale i cui uomini sostengono i “crucchi”, l’esercito d’occupazione tedesco. Non è possibile rivelare le trame intricatissime che l’autore costruisce per depistare i lettori, anche i più attenti.
L’indagine coinvolge tutto il paese, perché, se non si troverà il colpevole del delitto, verrà scatenata una tragica rappresaglia da parte degli occupanti, feroci come lo furono storicamente nel centro Italia in quegli anni drammatici.
C’è un bambino di dieci anni, Giorgio, che si trova per caso al centro della vicenda, perché ha visto ciò che non doveva. C’è un Vecchio, Crocetti, che vuole proteggerlo. Ci sono donne coraggiose che insieme vorrebbero opporsi ai nazi-fascisti che stanno per compiere un’ignominia. E soprattutto i vari personaggi protagonisti: il feroce capitano della Wehrmacht Josef Korpling, il cui odio nei confronti degli Italiani è evidente, e l’ufficiale delle SS Kaminsky, di origine polacca, con un passato drammatico, si fronteggiano con i militari italiani. Oltre al brigadiere Ermanno, il maresciallo Ferraris, suo superiore, la figura più ambigua dell’intero romanzo, detto il Bolscevico.
La trama del romanzo si dirama in mille rivoli che non è il caso di riassumere, visto che si tratta di un vero romanzo noir, un thriller che si conclude ai giorni nostri, quando, dopo molti decenni, Kaminsky ed Ermanno si ritrovano, in una villa nascosta nel nord della Germania, e le verità di quella tragica stagione e i misteri di quelle vicende vengono finalmente rivelate.
Pur essendo un romanzo di fantasia, l’autore dichiara che il contesto nel quale i protagonisti vivono e intrecciano i loro destino è reale. La storia nasce da un bando pubblicato dai tedeschi occupanti:
“Il comando tedesco ordinava che la città venisse evacuata nel giro di pochi giorni. Le forze d’occupazione, impegnate a costruire la parte occidentale della Linea Gotica, volevano che la zona fosse completamente deserta… I tedeschi avrebbero evitato così qualsiasi problema di ordine pubblico e contemporaneamente, sarebbero riusciti a isolare i partigiani.”
Ho ucciso di Pianini ha un pregio originale: raccontare come le vicende private dei cittadini di Carrara si fossero intrecciate con la tragedia della grande Storia, e soprattutto come anche l’esercito occupante dovesse fronteggiare rivalità interne e problemi psicologici dei suoi ufficiali. Pubblico e privato, rivalse e vendette, scontri ideologici e ricerca della verità si alternano nella storia complicata, come complicati furono gli anni raccontati. Un altro tassello nel racconto dei vari attori, fascisti, nazisti, collaborazionisti, partigiani, carabinieri, che vissero spesso da vittime incolpevoli quella tragica stagione, come avviene in tutte le guerre.
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