I Beati Paoli di Luigi Natoli

Pubblicato da Luigi Natoli con il nome d’arte William Galt, "I Beati Paoli" è un romanzo con matrici ancora ottocentesche, sebbene sia stato scritto con il Novecento appena incominciato. I meccanismi di fuga e rappresentazione del reale sono ben presenti come il narratore onnisciente. In buona sostanza un tuffo nell’avventura.

Non avevo mai letto finora un feuilleton e posso dire che è stato come me lo ero aspettato. Figli illegittimi, furori, duelli, morti e redivivi, ingredienti forti mescolati insieme. In più, Natoli ambienta il romanzo in Sicilia, nel Settecento, l’epoca del barocco e delle crinoline. La storia di Blasco e Violante è bella se inserita in quel contesto e mai noiosa. Ma ancora più appassionante la presenza della setta, i Beati Paoli, verso i quali il lettore prova repulsione e attrazione, ma anche il terribile sospetto che siano niente più che dei mafiosi.
I capitoli finali deludono un po’, perché danno spazio alle categorie peggiori del romanzo d’appendice, mentre appassionanti sono le descrizioni dei luoghi e di Palermo in particolare, così ignobile e barocco. Un romanzo avvincente e poco conosciuto, consigliatissimo.