I Monteleone di Lucia Tilde Ingrosso

Lucia Tilde Ingrosso, torna a calcare la scena letteraria con un libro intitolato I Monteleone, pubblicato da Baldini & Castoldi. Un libro poderoso, una saga familiare che si divora in un attimo. Una saga familiare che si potrebbe riassumere con le seguenti parole:

Una famiglia prestigiosa. Quattro fratelli. Novant’anni di storia d’Italia. Un segreto da custodire ad ogni costo.

La famiglia si chiama Monteleone e l’ambientazione del romanzo varia tra la Roma occupata e la Milano da bere.
In primis c’è Pia, la contessa matriarca, che dietro ad una corazza granitica nasconde fragilità dolorose; il cui marito Roberto, che l’adora, cerca di incoraggiarla dicendole:

Più che pensare, funziona.

E poi c’è Giuliano, il figlio ribelle, da cui discendono tutti gli altri. In realtà si parla di:

Quattro fratelli che più diversi non avrebbero potuto essere, che non sembravano neanche fratelli e che a volte neanche si erano comportati come tali.

Tutti nascondono, con forza e temerarietà, il “Segreto”, ovvero:

Il vero Segreto, la bugia su cui la sua stessa famiglia era stata costruita, quello non lo aveva scoperto. Il Segreto, per il momento, restava al sicuro.

Questa ombra lunga ed oscura è destinata ad essere svelata dalle nuove generazioni a venire? O anche con loro continuerà l’omertà che ha caratterizzato le generazioni precedenti? Di che si tratta in concreto?
Quali sono le loro vere origini:

Tutto era cominciato dal patriarca, Roberto Monteleone, nato nel 1876, lo stesso anno del “Corriere della Sera”. Le cronache narrano che questa coincidenza la sottolineasse spesso, ribadendo che lui e il quotidiano erano esempi e vanti di milanesità. All’inizio del Novecento, aveva conosciuto la contessa Pia Stampa: ricca, nobile, bella e con un carattere di ferro. La moglie ideale, doveva aver pensato. Quella con cui metter su una numerosa famiglia. Giuliano Monteleone, nato nel 1905, era però destinato a restare figlio unico. Avvocato, come il padre, si era innamorato di una ragazza di origini modeste, Luisa Maci. E da lei aveva avuto Amedeo e Silvia, nati negli anni Trenta. Fin qui la storia era chiara, limpida, cristallina. Poi, nella famiglia Monteleone, succedeva qualcosa di strano.

Che cosa? Ai lettori la scoperta.

Lucia Tilde Ingrosso imbastisce una poderosa saga familiare, attraverso un linguaggio preciso e puntuale, che semina suspense e attesa in modi uguali.
Una saga privata che:

Piena di ironia e tenerezza, un inno intonato a squarciagola alle famiglie legate dal sangue e, meglio ancora, dal semplice amore.

Una lettura raffinata, perfetta per gli amanti delle saghe familiari che cattura e attrae il lettore con perspicacia ed eleganza narrativa.