I Settembrini. Patrioti, letterati, gay e scavezzacollo. Una biografia pop di Barbara Minniti

Barbara Minniti ci riprova. Dopo Miss Marx, biografia "pop" della figlia del filosofo tedesco, arriva in libreria I Settembrini. Patrioti, letterati, gay e scavezzacollo (Porto Seguro editore, 2022), una nuova storia che ha per protagonisti personaggi del Risorgimento, post risorgimentali e non solo.

L’interrogativo intorno al quale ruota tutto il libro in realtà è uno solo: Luigi Settembrini, patriota e letterato napoletano, condannato a morte e poi all’ergastolo borbonico di Santo Stefano, era gay?
Chi mai si sarebbe posto un simile interrogativo, trattandosi di un eroe romantico della nostra storia patria, uomo probo, sposato e con due figli, dedito allo studio e alla traduzione di testi latini e greci? Eppure il nostro eroe scrisse un racconto di tipo erotico e omoerotico, I Neoplatonici, pubblicato solo nel 1977, dopo decenni di oblio tra gli scaffali della Biblioteca Nazionale di Napoli.

Con il suo stile leggero e discorsivo, al quale ci ha abituati, Barbara Minniti ripercorre la storia del protagonista e quella del suo racconto che è entrato, unico testo italiano, nell’antologia internazionale delle opere del mondo LGBQ+.
Per farlo, grazie a ricerche e collegamenti agli studi accademici dedicati a Settembrini, alla sua storia anche molto avventurosa, alla sua famiglia e a tutti i personaggi dell’empireo risorgimentale (Garibaldi, Mazzini, Pisacane, Panizzi) che tentarono di liberare lui e gli altri prigionieri politici dal tremendo carcere sull’isoletta di Santo Stefano, riesce a coinvolgere nella vicenda anche Benedetto Croce, Thomas Mann e lo scrittore ellenico Luciano di Samosata.

Detto così sembra un’ardua (e noiosa) impresa, ma Barbara Minniti riesce a raccontarla in modo addirittura divertente, mantenendo sempre il giusto equilibrio tra rigore storico, divulgazione e correlazione con i nostri tempi.