I delitti della Primavera di Stella Stollo

Oggi va tanto di moda parlare di serial-killer: luminol, DNA, termini sentiti una volta da Gil Grissom mentre guardavamo CSI…
Eppure i serial killer non sono un’invenzione dei produttori delle serie tv di questi anni, esistevano ben prima.
Tempi lontani, secoli misteriosi in cui un vicolo buio e una lama argentata potevano mutare le sorti di una persona, o di molte. Un istante e qualcosa cambiava per sempre, un istante e la vita giungeva alla sua violenta conclusione. Una vita prima agiata e felice ora costretta a una perenne fuga…

Le vittime di questo spietato assassino sono tutte donne appartenenti all’alta borghesia, donne additate di facili costumi o addirittura oltraggiose, poiché desideravano manifestare i propri pensieri attraverso l’arte.
Un filo conduttore sembra collegare queste morti all’apparenza inspiegabili: forse l’assassino si è ispirato all’"Allegoria della primavera”, il capolavoro di Sandro Botticelli e del suo assistente Filippino Lippi.
Ogni cadavere avrà una traccia che lo ricondurrà al dipinto: un ramoscello, un mantello, una ghirlanda di fiori.
Cosa si può mai nascondere dietro tutto ciò?

Questa la storia. Gli attori? Leonardo Da Vinci, Amerigo Vespucci, Lorenzo il Magnifico e altre inconsapevoli comparse che si aggireranno sul palcoscenico della vita, un palco che non risparmierà dolore e morte. In quale misura? Leggete e lo scoprirete...

Stella Stollo con "I delitti della primavera. Un serial killer nella Firenze del Rinascimento" (Graphofeel, 2014) si addentra nei meandri di una Firenze misteriosa e affascinante e lo fa con il suo solito tatto e la sua narrazione minuziosa e leggera. Il risultato? Una scia di sangue e amore che vi condurrà sino a un epilogo...

Un libro che vi catturerà dopo poche righe, una storia che prenderà molteplici direzioni per poi convergere in un unico punto, e sarà allora che un sorriso vi si stamperà in volto.
Da aggiungere alla vostra biblioteca, senza riserve.