I diari di Michelle Rokke
- Autore: Michelle Rokke
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2007
Terribile. Orribile. Assurdo. Il libro? Certo, il libro, il modo in cui è scritto, cioè una ripetizione interminabile di eventi e situazioni che sembrano sempre le stesse, dove i protagonisti sono chiamati con cifre e non con nomi propri, che l’unico modo di tenerli a mente è segnarseli su un foglio. E pure i luoghi, le stanze e i laboratori dove si svolge la vicenda sono indicati con dei numeri.
Ripeto: terribile, orribile e assurdo. Ma forse questo era l’unico modo in cui Michelle Rokke poteva narrare l’esperienza vissuta per alcuni mesi “dietro i cancelli di Huntingdon Life Sciences”, come recita la copertina, uno dei più grandi laboratori di vivisezione esistenti in Europa.
Nella breve introduzione Michelle Rokke dichiara apertamente di essersi fatta assumere, in qualità di tecnico di supporto, esclusivamente per indagare sulle pratiche che avvenivano all’interno dei laboratori, sui modi in cui gli esperimenti venivano condotti e sul personale. Ci si potrebbe dunque aspettare che il giudizio negativo (eufemismo riduttivo) derivi dal suo essere di parte, dal suo aver collaborato per la PETA (una delle più grandi associazioni animaliste in America) e per altre organizzazioni come investigatrice segreta. Ma bastano poche pagine per accorgersi che i diari quotidiani tenuti dall’autrice hanno soltanto lo scopo di far uscire allo scoperto le atrocità che avvengono nei laboratori, ogni giorno e a tutte le ore, su più specie di esseri viventi (scimmie, ratti, maiali, cani, conigli ecc.).
I diari di Michelle Rokke (AgireOra Edizioni, 2007) non hanno nessuna velleità scientifica. Per smontare la (non) validità della vivisezione da un punto di vista strettamente scientifico sono stati scritti molti altri libri. I diari di Michelle Rokke puntano sul fattore emotivo, mettendo a disposizione di chiunque fotografie e filmati (reperibili in rete), oltre alla sua testimonianza scritta, che non lasciano margine di interpretazione. L’inadeguatezza delle attrezzature, la falsificazione dei dati e dei risultati, la mancanza di preparazione del personale, sono aspetti trascurabili al cospetto delle condizioni in cui esseri viventi, coscienti e consapevoli del loro destino, sono costretti a sopravvivere, costantemente in preda alla paura, vittime di umiliazioni e sofferenze anche slegate dal contesto dei metodi di sperimentazione, sacrificabili in nome di una pratica che ormai non può più sottrarsi alle proprie colpe.
Vivisezione e sperimentazione animale? In due modi si possono definire: cattiva scienza o scienza cattiva. Aggiungere altro, a quest’affermazione come alla testimonianza, purtroppo preziosa, di questo libro, è superfluo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I diari di Michelle Rokke
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