I patrioti
- Autore: Sana Krasikov
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2022
La casa editrice Fazi pubblica, a inizio novembre 2022, I patrioti (Titolo originale The Patriots, traduzione italiana di Velia Februari), il lungo e avvincente romanzo di Sana Krasikov, scrittrice nata in Ucraina, cresciuta nella Repubblica della Georgia, ma da tempo residente negli Stati Uniti.
L’autrice ambienta le vicende in quei luoghi a lei familiari per ricordi e narrazioni delle generazioni passate. I patrioti è un romanzo che s’incentra su argomenti quali l’identità, la lealtà ed esplora i complicati rapporti dello scorso secolo tra Russia e Stati Uniti.
Quando la Grande Depressione colpisce gli Stati Uniti, Florence Fein, figlia di ebrei e nipote di una donna russa, lascia l’America per trovare, in Unione Sovietica, un lavoro, l’indipendenza e l’amore.
La protagonista preferisce alla Brooklyn degli anni Trenta la russa Magnitogorsk, città pianificata da Stalin. La giovane americana vuol fare, riflettendo il titolo del primo capitolo “Un salto di qualità” e insegue una vita utopica alla ricerca della rivoluzione economica, di una società senza classi, dell’uguaglianza di genere. è mossa però anche e soprattutto dal desiderio di ritrovare Sergej, un ingegnere che ha incontrato mentre lavorava come segretaria alla Soviet Trade Mission di New York.
Il romanzo si muove tra passato e presente, con interi capitoli che sono lunghi sguardi sul passato: ora, nel 2008, il figlio di Florence, Julian, cerca risposte a domande dolorose sulla vita di sua madre poiché, dopo anni trascorsi in estrema difficoltà, Florence non si è mai aperta completamente a lui.
Julian, ancora attivo nel lavoro, progetta rompighiaccio per estrarre petrolio dall’Artico russo ma quando viene a sapere che il fascicolo del KGB di sua madre Florence è stato aperto, organizza un viaggio d’affari in Russia per scoprire la verità su sua madre e, al contempo, per convincere suo figlio Lenny a tornare a casa, poiché il suo lavoro non pare avere buone prospettive. Julian riesce a mettere le mani sul fascicolo della madre e scopre verità impressionanti e strazianti: le vicende non raccontate di una generazione di americani abbandonati dal loro paese di origine e la storia di due nazioni rivali che colludono sotto un’apparente, forte inimicizia.
Il romanzo si apre con i pensieri di Julian, anzi con quello che lui riuscirà a mettere insieme tra vivi ricordi e ricerche di documenti che gli parlino del passato.
Negli anni Trenta, dopo un lungo viaggio verso l’Unione Sovietica in cui aveva stretto anche amicizia con Essie, una giovane che condivideva molti suoi ideali, Florence raggiunge la città e l’uomo amato, ma lui, dopo un’iniziale gioia, le dice con franchezza
- Torna a casa Flora – le disse Sergej.
Florence lo fisso sbigottita: - Come? –
- Ti prego di credermi se ti dico che il socialismo non ha bisogno del tuo aiuto –
Lei emise una blanda risata – Sei stato tu a scrivermi che sarei dovuta venire a vedere le meraviglie che si costruiscono in Unione Sovietica - Se non volevi che venissi non avresti dovuto reclamizzare l’Unione Sovietica con tanto entusiasmo…-
Sergej la guardò: - L’ho fatto nel caso in cui avessero aperto la mia lettera con il vapore. Mi aspettavo che tu fossi capace di leggere fra le righe -
Ma Flora è ancora quella giovane idealista che poco o niente sa di un regime di cui Sana Krasikov molto racconta nel romanzo. La protagonista incontra Leon Brink, anche lui, come la ragazza, giovane, americano e soprattutto ebreo. Non si lasceranno più ma la loro storia sarà disseminata di tanti periodi difficili.
Durante i primi anni della vita con Leon a Florence viene confiscato il passaporto americano nonostante le sue numerose richieste affinché le sia restituito. Questo è l’inizio dei suoi problemi.
Il suo passaporto era ancora lì, visibile propri lì, dietro il vetro- Prendilo! - le ripeteva in testa una voce martellante. Ma i suoi movimenti erano già governati da un qualche altro impulso – un impulso così ben assimilato che Florence non lo riconosceva più come un riflesso acquisito di recente, il riflesso di non andare contro corrente, di non fare tante storie.
Così ha inizio la nuova esperienza di vita di Flora che non confessa neppure a se stessa che quella non era la vita sognata. Lo stesso Leon cerca di calmarla e le dice che quello non è il momento di protestare per non il passaporto. Sono periodi di sconforto per la protagonista e Flora così discute con il proprio uomo
Beh, è finita. Ho chiesto favori a tutti quelli che conoscevo. Nessuno vuole assumermi. E nemmeno tu andrai a chiedere alla TASS, vero? Ho ragione, no? Te lo leggo negli occhi. Sei terrorizzato, come tutti gli altri.
La coppia si abitua a una vita ben diversa da quella sognata: Flora, inizialmente, accetta lavori più umili rispetto alle proprie capacità e attitudini.
I due vivono in un appartamento che dividono con altre persone: ognuno ha la propria stanza ma c’è un’unica cucina in comune e lo stesso vale per i servizi. Ha così inizio un periodo lungo e difficile per Florence e Leon. Mentre s’avvicina il secondo Conflitto Mondiale, Florence e Leon sono ormai sotto il controllo sovietico. Le minacce sono continue e costanti, in particolare quella di spionaggio.
Florence si spinge fino al doppio gioco, quello che aveva come fine ultimo tranciare tutti i suoi legami con la Russia, anche a costo di perdere Leon. Ma la buona e la cattiva sorte li riuniranno di nuovo. Durante il conflitto lei e Leon recuperano un lavoro più dignitoso, anzi importante. Insieme, ogni giorno, si recano all’ufficio del “SovImformBuro” per tradurre i dispacci che avevano ricevuto l’approvazione del comitato editoriale e dei censori militari. I loro sentimenti nazionalisti, la loro origine ebrea non sono però sopiti, anzi maturano in loro. L’unico sollievo sta nelle notizie che giungono dal fronte: la guerra ha risparmiato la coppia che lavora per i sovietici mentre migliaia e migliaia di famiglie piangono i loro cari. E poi, quasi inaspettata, quasi una chance che la vita dà alla protagonista, ecco nel 1948 la nascita di Julik che, però, solo per la prima infanzia, avrà la gioia di una famiglia.
La situazione precipita e in poco tempo succede l’irreparabile.
Gli interrogatori pressanti portano Florence a tradire anche la sua cara amica per salvare la propria famiglia. Ma nonostante tutto, fallisce anche questo tentativo. Nonostante gli sforzi per mantenere la sua famiglia al sicuro, Leon ora non c’è più e la protagonista è imprigionata come spia in un campo di lavoro. Sopravviverà? Che ne sarà del piccolo Julian? Questa parte della vicenda è senza dubbio fra le più toccanti e coinvolgenti.
Si lascia ai lettori l’avvincente lettura dell’intero romanzo, ma quel che colpisce è ciò che il figlio di Florence comprende leggendo il fascicolo con i tanti documenti
Per farla breve, gli americani intrappolati, compresi i miei genitori, non furono abbandonati. Non furono nemmeno dimenticati. Furono sacrificati sull’altare comune di due superpotenze.
Scritto in modo brillante, I patrioti è una saga familiare inserita in un preciso contesto storico relativamente al quale troppo poco si parla e scrive. Il romanzo sorprende per le tematiche così importanti, reali e per la sua profondità.
Sana Krasikov scrive in modo coraggioso e preciso quando ricostruisce le istituzioni — NKDV, Foreign Currency Office, SovInformBuro — dello stato sovietico e post-sovietico ed esplora le loro interazioni all’interno della vita privata.
I patrioti è un’opera scritta con acuta intuizione psicologica e una grande sensibilità soprattutto per le tematiche riguardanti il senso d’identità nazionale nella migrazione. Ora più che mai, è una lettura che non si può assolutamente eludere.
I patrioti
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I patrioti
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