I pirati di Maail. La pace su Ekeroth
- Autore: Marco Ruffo
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“Pirata” è ancora oggi una parola che sa di libertà, di ribellione, di tutto quello che all’uomo civile è lontano e negato. In pochi hanno il cinismo di accostare questo termine a un criminale vero e proprio: pirateria fa rima con tesori, isole misteriose e una vita lanciata su un orizzonte incompatibile con la nostra quotidianità.
È su questa frequenza che Marco Ruffo ha accordato i suoi strumenti quando ha composto I pirati di Maail (Casta Editore 2018), il primo tassello della saga della Pace su Ekeroth, un fantasy di ampio respiro tratteggiato sulle immensità del mare.
Non è affatto difficile entrare presto in sintonia con Lukas, il protagonista della vicenda, empatizzare con la sua resistenza ad accettare una sorte già segnata, che lo vuole minatore come suo padre, suo nonno e i suoi antenati, nonostante desideri e talenti del tutto differenti. Assieme a lui, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni scendiamo nelle profondità della Miniera Nera, poggiamo gli occhi sulla Pietra Verde, un oggetto che annoderà i destini di corsari dal cuore d’oro, despoti al comando di un esercito di mercenari e illuminati mistici.
Il romanzo non fa economia di colpi di scena, battaglie di immense dimensioni, e trascina il lettore lungo bazar densi di aromi e traboccanti di colori, attraverso tempeste marine e nelle parti in ombra dei palazzi del potere.
Se non un bildungsroman nel senso più stretto del termine, riesce comunque ad affrontare in maniera profonda e credibile la trasformazione di un ingenuo adolescente, troppo spaventato dalle proprie aspirazioni, in un uomo che prende consapevolezza del significato della sua natura e di quelli che lo circondano.
Già dalle prime pagine sono evidenti le capacità di world building dell’autore, sia nelle dimensioni macroscopiche di un cosmo regolato dal ritmo delle lune, dove la vita è obbligata, a causa del calore eccessivo del sole, a svolgersi dal crepuscolo all’alba, quanto nei dettagli più intimi, come l’abbigliamento, le abitudini e le vicende locali dei popoli e dei luoghi incontrati.
Lo stile è ricercato, artificioso quanto serve per generare nel lettore la forte percezione di un mondo remoto, separato dall’esperienza quotidiana. Le parole, soppesate e scelte dall’autore singolarmente, contribuiscono a rafforzare l’idea di un grande meccanismo, dove ogni frase è un ingranaggio finalizzato a un disegno complesso.
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