I sopravvissuti
- Autore: Alex Schulman
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
Una sorpresa dalla narrativa svedese: non è un giallo, quello con cui esordisce nel panorama internazionale Alex Schulman, conduttore televisivo e noto blogger al suo primo romanzo.
I sopravvissuti, pubblicato da Mondadori nel 2022 con traduzione italiana di Andrea Stringhetti, è una storia familiare, una vicenda amara, tragica, molto difficile da raccontare senza svelare il non-detto, il mistero che ha tenuti avviluppati per tutta la vita tre fratelli Nils, Benjamin e Pierre, e i loro genitori in una rete inestricabile di dolore, perdita, sensi di colpa che ne ha minato la salute e la intera esistenza.
In un continuo alternarsi dei tempi della storia, la trama si sviluppa durante l’estate che la famiglia trascorre in una casa di vacanze, lontano da tutto, in riva a un lago nel sud della Svezia. I ragazzi giocano, vanno a pesca con il padre, fanno gare di nuoto, litigano, si scontrano: madre e padre hanno un rapporto difficile, fumano, bevono molto, sono severi spesso ingiustamente.
Una punizione che riceve Benjamin, essere segregato in una cantina buia e fredda, lo segnerà per la vita. I tre ragazzini sono molto diversi: Nils è pronto a uscire di casa e a lasciarsi alle spalle un’atmosfera pesante; Pierre è ribelle, spesso si isola dalle dinamiche familiari, scatenato e violento nelle sue reazioni. Benjamin finisce per essere in mezzo alla tempesta che porterà questa famiglia difficile a sgretolarsi in seguito a un incidente che cambierà definitivamente le vite di tutti loro.
Benjamin è il più sensibile, il “pacificatore”, la voce che vorrebbe conciliare le diverse posizioni dei suoi fratelli, che vorrebbe essere un bravo figlio, un mediatore e che invece si troverà al centro della situazione più drammatica che a metà del libro ci viene narrata, e che solo nelle ultimissime pagine verrà completamente rivelata ai lettori. Sopravvivere al senso di colpa, sopravvivere ad una famiglia anaffettiva, disfunzionale, sopravvivere all’allontanamento dei fratelli, alla perdita dei genitori, alla rimozione degli eventi più drammatici che si sono vissuti.
Questo il centro di questo romanzo doloroso e profondo, in cui i diversi personaggi vengono osservati senza veli, senza infingimenti, con un realismo psicologico nella spiegazione delle loro pulsioni davvero significativa.
Una Svezia quasi primitiva, dove il padre spegne la televisione per punire i figli troppo vivaci, che li costringe a sottoporsi a gare ai limiti della resistenza, dove la contemporaneità sembra tenuta volutamente lontana, e dove le voci dei ragazzini protagonisti, sono quelle di un’infanzia segnata dalla fantasia di morte che aleggia in tutto il racconto.
Grande capacità dell’autore di svelare a poco a poco ciò che davvero era accaduto in una cabina elettrica di trasformazione, dove i ragazzini erano entrati di nascosto, il luogo da cui si sviluppa tutta la storia e il suo seguito negli anni successivi.
Romanzo forte, pieno di poesia che si alterna al terrore della verità, con un linguaggio preciso, in cui il quotidiano di una famiglia “normale” si alterna a riflessioni sulla natura, sui paesaggi, sulle dinamiche psicologiche e alle riflessioni più profonde che hanno portato al disfacimento della mente di uno dei protagonisti.
I sopravvissuti
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