Ustica. Gli eretici
- Autore: Antonio Bordoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Ustica, 27 giugno 1980: ottantuno vite cancellate senza una verità. La strategia giudiziaria tutta italiana per accertare la causa del disastro aereo si è rivelata una strada senza uscita. Quarantuno anni dopo, non conosciamo la causa che ha impedito all’aereo Itavia di raggiungere Palermo da Bologna. Combattimento aereo, collisione con un velivolo militare, bomba a bordo? In un recente volume-documento, l’esperto di aeronautica e incidenti aerei Antonio Bordoni sostiene una verità alternativa - esplosione a bordo - basata sui rilievi e gli argomenti di specialisti internazionali della sicurezza dei voli. Il libro è Ustica. Gli eretici, illustrato con foto in bianconero, schede, documenti, ritagli di giornale, dato alle stampe nel quarantennale della sciagura nei cieli del Tirreno meridionale, per i tipi IBN Editore (Roma, ottobre 2020, 222 pagine), azienda editrice che pubblica volumi di aviazione, tecnica aeronautica e storia militare.
Quattro componenti dell’equipaggio, settantasette passeggeri, ancora più famiglie e affetti attendono una risposta da 41 anni. Quella di Bordoni si scosta del tutto dall’orientamento quasi esclusivo della stampa e dell’opinione pubblica, mentre varie Corti si sono espresse in maniera contrastante. Nessun velivolo o combattimento sulla rotta dell’I-TIGI, “tutto il resto è fantapolitica o romanzo”, si legge nella sentenza della Corte d’Assise d’Appello che ha confermato l’assoluzione dei vertici dell’Aeronautica militare, resa definitiva dalla Cassazione nel 2007. Di contro, nella loro autonomia rispetto alla giustizia penale, tribunali civili hanno seguito percorsi risarcitori che nascono dalle tesi della caduta del DC9 per conflitto in volo o near collision.
Bordoni fa rilevare che in tutto il mondo dopo un disastro aereo si cercano le cause con un’indagine tecnica e spesso si arriva a un risultato in pochi mesi. In Italia, invece, per la tragedia in volo del 27 giugno 1980 è stata seguita la via giudiziaria, in cui le perizie tecniche sono meramente subordinate al procedimento penale o civile. E non si è arrivati da nessuna di parte.
Sviluppa argomenti e segue un percorso ragionato che porta a escludere cause diverse dall’esplosione di un ordigno a bordo, divergente con l’abbattimento volontario o casuale a opera di un aereo da guerra.
Cita la tabella delle compatibilità redatta dall’ingegnere e progettista aeronautico Ermanno Bazzocchi. Cinque congetture (cedimento strutturale, missile, bomba, collisione in volo, quasi collisione) messe a confronto con ventiquattro “evidenze” riscontrate nella perizia (dalle maschere d’ossigeno non attivate allo sfondamento della paratia e del pavimento della toelette di coda). Solo l’ipotesi bomba risulta compatibile con tutti i ventiquattro elementi tecnici accertati.
Laddove milioni di carte giudiziarie non sono riuscite a mettere la parola fine, non basteranno certo queste due centinaia di pagine, nonostante le fonti peritali a sostegno, come quella di Frank Taylor, uno degli esperti di crash aerei più accreditati nel mondo. Ma il lavoro di Bordoni ha un significato e un forte interesse, perché in una vicenda dolorosa, nella quale è stato detto tutto e il contrario di tutto, ha diritto di tribuna una versione che si distacca da quella quasi esclusiva e tuttavia altrettanto non conclusiva, perché non provata.
Aggiunge che sui rottami dell’aereo Itavia recuperati dal fondo del Tirreno non ci sono tracce di un missile. Scrive:
“Chiunque non sia disposto ad accettare il pensiero comune su quanto accaduto la sera del 27 giugno 1980 sul cielo di Ustica è un eretico. Così vanno le cose in Italia”.
Eretico è chi crede in una dottrina non conforme all’ortodossia di una religione. Il termine è perfetto, considerato come “si è andato sedimentando il pensiero comune vigente sull’argomento”.
Lo scopo, aggiunge, è far parlare i più autorevoli eretici sulla vicenda di Ustica. Non sono pochi, sottolinea, e si tratta in gran parte di tecnici e specialisti, che operando in silenzio dietro le quinte hanno garantito lo sviluppo della sicurezza dell’aviazione civile mondiale. Un progresso che consente di contare sempre meno sciagure aeree ogni anno.
Non omette di ricordare gli argomenti dei sostenitori della battaglia aerea, per non rendere il suo libro “di parte” e indebolire i suoi stessi argomenti, privandoli del contraddittorio.
Riconosce di non essersi trovato a suo agio nei capitoli che ricostruiscono gli anni di processi e di cronaca giudiziaria, materie al di fuori delle proprie competenze. Ha creato il sito in lingua inglese www.air-accidents.com, in cui classifica e aggiorna gli incidenti aerei dal 1951. Tra i tanti volumi pubblicati vanta la ricerca Quando il cielo esplode. Bombe e missili contro aerei di linea (2016) e ha esaminato tutti gli atti ostili contro aeromobili civili, dal primo nel 1933 ad oggi. Oltre cento, con 5.300 vittime.
È indubbio, fa osservare, che l’I-TIGI sia stato oggetto di un attentato, anche se il pensiero unico sulla vicenda non sarà intaccato. Ma “il fatto che milioni di persone condividano gli stessi errori non fa di questi errori delle verità”, conclude, citando Erich Fromm.
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