Il Generale dei Picciotti
- Autore: Salvatore Bongiorno
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
La ricostruzione storica degli eventi che portarono all’unità d’Italia costituisce sempre un argomento di interesse e di attualità. Ne “Il generale dei Picciotti” Salvatore Bongiorno si concentra sulla figura di Giovanni Corrao che esercitò un ruolo importante e decisivo nel contesto delle operazioni che condussero alla Spedizione dei Mille e di poi negli avvenimenti successivi.
Massimo Ganci, l’eccelso storico, sosteneva come la tradizione della Storia raccontata, di matrice anglosassone, svolga un importante ruolo nella divulgazione e nella fruizione degli avvenimenti del passato. Il volume di Salvatore Bongiorno, si muove sul solco di questa tradizione e, pur citando con precisione date, luoghi e documentazione storiografica, risulta di facile e scorrevole lettura. Ci si appassiona, leggendo, agli avvenimenti riportati, inserendosi il testo nel filone del revisionismo storiografico, con una finalità quanto più divulgativa. Una rilettura del Risorgimento che ha avuto i suoi prodromi nel libro del giornalista Pino Aprile “Terroni” ma con una prospettiva diversa rispetto a quella di Salvatore Bongiorno.
Un filone nostalgico che rimpiange i Borbone che avevano fatto la prima ferrovia, avevano le casse del Tesoro floride; sono fatti che fanno immaginare un destino diverso per la Sicilia, qualora gli eventi avessero preso un’altra piega. L’opera di Salvatore Bongiorno si colloca in parte in questa linea di pensiero e vi si legge in controluce anche la riflessione di Antonio Gramsci sul Risorgimento. Si ebbe in questa fase storica una guida fondamentalmente moderata, con un Partito d’azione che non riuscì, dopo l’Unificazione, a porre come centrale la questione sociale, dando spazio alle derive del Brigantaggio. Vi fu pertanto una delusione amara per un processo rivoluzionario che non produsse gli effetti favorevoli auspicati nei confronti dei contadini e della povera gente.
Questo è l’orizzonte storiografico di natura progressista dove si muove l’opera di Salvatore Bongiorno, con rimandi al meridionalismo storico di Salvemini e di altri autori. In questa prospettiva culturale si raccontano le vicende de “Il generale dei Picciotti”, Giovanni Corrao, della cui rilevante figura si era già occupato Matteo Collura nel suo “Qualcuno ha ucciso il Generale”, dove in una prospettiva principalmente narrativa vengono raccontati i fatti che coinvolsero Corrao. Nel libro di Bongiorno sono invece ampliati i riferimenti di carattere storico ed è maggiormente approfondita l’indagine sulla personalità peculiare del personaggio, la sua formazione e gli orientamenti politici mazziniani che lo animarono. Sullo sbarco vengono raccontati particolari poco noti, come la circostanza che le navi inglesi proteggessero le due navi dei garibaldini nel corso della spedizione. Corrao è una figura che esercitò un ruolo chiave, insieme a Rosolino Pilo, per la buona riuscita dell’operazione militare, preparando con anticipo il terreno favorevole. È una figura di rilievo perché simboleggia la crisi del processo risorgimentale: a differenza di altri però non si arrese e lottò sempre per il cambiamento e il rinnovamento. Era una figura che disturbava in quanto delusa e desiderosa di ripensare tutto e ricominciare daccapo.
Questo è il tema dominante del libro di Salvatore Bongiorno che procede con una scrittura godibile, di facile lettura, testimoniando come nei processi di cambiamento, si innescano dei meccanismi di rinnovamento che poi producono in realtà grandi delusioni.
Il generale dei picciotti
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