Il battaglione Davide di Giuliano Giorcelli

Le vicende narrate nel libro di Giuliano Giorcelli, “Il battaglione Davide”, si discostano da altri eventi accaduti nella Seconda Guerra Mondiale per la spregiudicatezza del comandante del battaglione, tale Enrico Ferrero.

Dopo l’8 settembre 1943 molti giovani delle zone del Monferrato e delle Langhe si diedero alla macchia per non essere arruolati nelle forze della Repubblica di Salò.
Enrico Ferrero, meglio noto come “Davide” li radunò in una formazione partigiana per combattere il potere fascista.
Tutto ciò non durò a lungo, perché dopo pochi mesi “Davide” fece un accordo con le autorità tedesche ed i suoi uomini furono inquadrati in un battaglione agli ordini delle SS per collaborare alle azioni di guerra.

Da Canelli, il battaglione fu trasferito prima a Torino alla Reggia di Venaria, poi in Friuli alla Risiera di San Sabba, unico lager italiano con forno crematorio.

Alcuni di quei giovani, arruolati forzatamente, furono fucilati o deportati in Germania, altri riuscirono a fuggire e si unirono alla Resistenza Jugoslava.
E’ una ricerca accurata supportata da fonti bibliografiche dell’epoca, arricchita con documenti e testimonianze di coloro, pochi in verità, che lucidamente e dolorosamente hanno ricordato quei fatti.

Con questo libro, l’autore, ha cercato di mantenere viva la memoria di quegli eventi per onorare quei giovani che nel “battaglione Davide” hanno sacrificato la loro giovinezza.

Giuliano Giorcelli scrive su riviste storiche e da sempre è interessato a rivisitare vicende passate e non solo belliche; Il battaglione Davide è il suo primo libro.