Il castello delle congiure
- Autore: Davide Cossu
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2024
Quanta cura nel lancio di questa novità editoriale di Casa Avanzini e che confezione particolare per il romanzo, il secondo di un autore molto promettente.
Un allestimento grafico che si fa decisamente notare, per la copertina morbida, gonfia, plastificata (come quella delle agende); per l’immagine, che ricorda i libri di una volta; per i margini esterni, colorati insolitamente di nero, tre tagli del volume chiuso, superiore, davanti, inferiore, il quarto è il dorso, con il nome dell’autore, il titolo del libro, l’editore. In questo caso: Davide Cossu, Il castello delle congiure. Un’indagine di Leon Battista Alberti (Vol. 2) (Newton Compton, marzo 2024, 224 pagine).
Un prodotto editoriale con una veste atipica per la collana Nuova Narrativa Newton, in cui è apparso con il numero progressivo 1.379 (sì, la casa editrice romana è piuttosto attiva, con molte decine di titoli ogni anno nelle varie collane). È il secondo, come abbiamo anticipato, del trentasettenne scrittore cagliaritano, laureato in storia del cinema e filosofia. Ha studiato scrittura creativa presso la Scuola Holden di Torino e all’esordio, con Il quinto sigillo, ha vinto il Premio Selezione Bancarella nel 2023, anno di pubblicazione per i tipi Newton Compton.
Quanto di buono proposto al debutto è confermato e rilanciato in questo ulteriore romanzo storico: il pieno possesso delle facoltà narrative; sintassi e grammatica impeccabili; la costruzione mai piatta delle frasi e del periodo; tanta attenzione ai dialoghi; profondità e originalità della trama; una corrente di sensualità; sorprese dietro l’angolo; ubicazione storica inappuntabile delle dinamiche dei personaggi, tanto più che il protagonista - come nel titolo precedente - è niente meno messer Leon Battista Alberti.
Due cose sono certe, mentre raggiunge Ferrara, nell’ottobre 1442, con gli amici Tommaso Parentucelli da Sarzana e il suddito della Serenissima Niccolò de’ Conti (e non trascuriamo la nobile Margherita). Innanzitutto, Battista non è ancora l’Alberti della storia dell’architettura, per quanto di erudito sia erudito, molto capace nel disegno pur non considerandosi un pittore e per quanto parli bene di lui l’incarico curiale di fiducia presso il vescovo di Bologna. È quell’Albergati di cui Parentucelli è segretario e amministratore.
Altra certezza è l’aria “del tutto particolare” di Ferrara. La città degli Estensi esercita un effetto sugli uomini e sulle donne, fa ribollire il sangue ai primi e muove qualcosa dentro le seconde, le rende capaci “di risuscitare un morto”.
Qui si vive per i sensi e attraverso i sensi s’insegna a vivere:
Licet urgues, Voluptas, thalamos finire suadens
“Incalza pure, voluttà e persuadimi alle gioie del talamo”, spiega qualcuno con atteggiamento allusivo ai tre viaggiatori ormai prossimi al Palazzo, dove il marchese Leonello ha convocato Battista.
L’Este intende erigere una statua equestre in ricordo del padre Niccolò III, defunto da meno di un anno. Vuole un monumento all’altezza della gloria degli antichi e allo scopo ha indetto un concorso, previo giudizio di una commissione di saggi ed esperti d’arte, in cui ha compreso Leon Battista.
Il nostro gode dell’amicizia di Leonello, tanto moderato e prudente quanto uno dei suoi fratelli, l’abate Meliaduse, non evita di mostrarsi trasgressivo e lascivo. Incontrando il Signore di Ferrara, Alberti apprende di dover anche a risolvere un groviglio matrimoniale. Non riguarda le nozze comunque delicate dell’Estense, ma un’altra coppia. Le due famiglie ferraresi più vicine alla Signoria hanno deciso di formare una coppia, con il consenso del Palazzo: Folco, il nipote di Alberto Bonacossi e Laura, figlia del ricchissimo Bartolomeo Pendaglia. Una è quasi una bambina, l’altro un dissoluto, ma non si può negare di considerarla una unione eccellente, visti il nome e le fortune delle famiglie.
Avrebbero dovuto essere marito e moglie da un mese, ma la piccola Laura è fuggita a pochi giorni dalle nozze, andando a rifugiarsi in convento, decisa a restarci per sempre. Battista è sorpreso, di solito “le giovani monacate” fanno di tutto per uscire dai monasteri in cui vengono rinchiuse dalle famiglie, non certo per entrarci.
I Pendaglia hanno fatto ricorso ad ogni mezzo per farla ragionare, ma senza risultato, né possono forzare la volontà di chi la ospita. La congregazione delle clarisse del Corpus Domini è retta da suor Caterina de’ Vigri, che pur non avendo nemmeno trent’anni, possiede il carisma di una badessa anziana, è solida come una quercia, gode fama di mistica ed è considerata dal popolo quasi una santa.
Il d’Este sa bene che contrastarla significherebbe andare incontro ad una rivolta, nello stesso tempo il marchese non può rinnegare la lealtà delle famiglie più influenti di Ferrara.
“Difficile scuoiare un gatto e lasciargli il pelo”.
Leonello ha bisogno dell’ingegno di Leon Battista, a lui il compito di avvicinare la ragazza e scoprire le ragioni che la muovono, per poter suggerire come agire di conseguenza. Monumenti, statue e cavalli possono aspettare.
Un romanzo ricco, moderno, per quanto in costume rinascimentale. Una ricostruzione fedele dei tempi e rispettosa dei contenuti del genere narrativo storico: azione, passione, tensione, situazioni controverse, colpi di scena, segreti, delitti, laicità e santità, anche un tantino di eros. E tanto sangue, perchè no?
Dopotutto nelle pagine a stampa mica si vede... s’immagina. Sono gli ingredienti di una ricetta che conduce al successo, tutto sta nel confezionarli sapientemente e il giovane Davide ci riesce con maestria.
Tenete a mente il viatico, un tantino criptico, suggerito da Davide Cossu nel prologo:
La vita per amore hai preso, ora per amore perdo la vita.
E ricordate che nella storia d’Italia la rivalità tra le Signorie ha ritardato ogni possibile unificazione.
Il castello delle congiure
Amazon.it: 9,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il castello delle congiure
Lascia il tuo commento