Il confine di Giulia
- Autore: Giuliano Gallini
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nutrimenti
- Anno di pubblicazione: 2017
Il ferrarese Giuliano Gallini, padovano d’adozione, per il suo esordio letterario sceglie un metaromanzo, ovvero una narrazione che assume come proprio oggetto l’atto stesso del raccontare, al fine di sviluppare un romanzo nel romanzo. L’autore, in questo modo, stabilisce un rapporto col lettore, poiché crea con esso un dialogo continuo.
“Il confine di Giulia” (Nutrimenti, gennaio 2017) è una storia d’amore a metà fra il romanzo storico e la finzione, poiché i protagonisti sono lo squattrinato scrittore Ignazio Silone, l’autore di “Fontamara”, e la poetessa benestante Giulia Bassani, quest’ultima invece personaggio di fantasia, nato dalla penna dell’autore, così chiamata in onore di un conterraneo: il ferrarese Giorgio “padre” de “Il giardino dei Finzi-Contini”.
“Io ho raccontato la storia di Giulia Bassani e Ignazio Silone perché credo che dentro una narrazione di fantasia si possano trovare tracce di verità. Intendo proprio la verità dei fatti. A volte non ci sono differenze: sia lo scrittore che lo storico rileggono diari, testimonianze, evidenze pubbliche; e cercano senza posa nelle confessioni private, nelle voci dimenticate, nei manoscritti segreti. Entrambi cercano un significato – o una consolazione”.
L’incontro fra i due, entrambi pazienti dello psicoanalista Jung, avviene a Zurigo nel 1931. Silone è accusato di fare il doppio gioco e di essere in combutta coi fascisti; rifugiato in Svizzera, egli vuole abbandonare la politica e darsi alla scrittura, ed è in cerca di un editore per “Fontamara”. Giulia invece è in preda ad una grave depressione, e vive all’Hotel Duxt, del tutto indifferente a quello che la circonda. Il nichilismo è il suo credo, e questo la dice lunga sulla sua personalità.
I due si frequentano e si amano per un anno intero, in una situazione politica particolarmente difficile, data dalla crisi che sta vivendo la democrazia e l’ascesa del nazismo. La loro è una storia tormentata, perché tormentate sono le loro anime.
“Giulia sentiva l’amico, come ho detto, allo stesso tempo separato e unito; credo, infatti, che Silone sia stato l’alter ego della sua anima depressa: e Giulia, in qualche modo, deve essere stata a sua volta l’alter ego di Silone. Intendo dire che si sono frequentati confrontando continuamente la distanza delle loro visioni della vita ma solo per rafforzarsi nella convinzione che la propria fosse quella giusta, e vedendo nell’altro il sé che rifiutavano, il sé con il quale non volevano comunicare”.
Sebbene l’autore, ad un certo punto, faccia l’esempio dell’acqua del mare che tocca la rena, la bagna e si ritrae, quasi a non distinguere più dove inizi l’una e dove sia l’altra, credo che in questo passaggio stia il vero significato di quel “confine” a cui il titolo allude. Giulia come estensione di Silone, e viceversa; due solitudini, due disperazioni che si toccano, si confrontano e si fondono, l’una nelle braccia dell’altro.
Molte sono le vicissitudini che, in questo romanzo, i personaggi si trovano a vivere.
Lo stile sobrio ed evocativo, al tempo stesso, fa avvertire quell’aura tipica dei narratori del passato, che raramente abbiamo il piacere di leggere fra le novità che escono nelle librerie. La scrittura infatti è elegante, in contrapposizione ad un gergo colloquiale a cui gli scrittori spesso ricorrono per essere credibili.
Giuliano Gallini credibile lo è, anche perché si appella ad un narratore esterno, che trova in una ragazzina che al tempo dei fatti viveva all’hotel ed era amica di Giulia. Anni dopo, divenuta ormai matura, la ragazzina di allora punta la sua attenzione su alcuni taccuini, appartenuti all’amata Giulia Bassani, figura che non ha mai dimenticato. E in lei nasce la voglia di scrivere la storia, così come deve essere successo all’autore.
In Giuliano Gallini c’era l’idea iniziale di scrivere qualcosa sulla ricerca esistenziale, e quindi su Silone. La storia però ha subito sviluppi imprevedibili. Quasi se i personaggi vivessero di vita propria, lo hanno condotto fino a qui, e così è nato “Il confine di Giulia”. Oltre ad essere un bel romanzo, dà l’opportunità di riscoprire la figura di Ignazio Silone, eccellente narratore, anche se forse dalle nuove generazioni un po’ dimenticato.
Il confine di Giulia
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