Il corpo incorrotto
- Autore: Ilaria Montaguti
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Il più simpatico è Scottie, il border collie scozzese tanto intelligente di mr. McMillan. Ma non lo affermiamo perché “più conosciamo gli uomini più amiamo i cani”, quanto per i difetti dei tanti protagonisti, uomini e donne, che agiscono a vario titolo in questo giallo: Il corpo incorrotto di Ilaria Montaguti (Damster Edizioni, 2021). Si legge d’un fiato, italiano, breve, fresco e da non perdere, opera prima di una quarantenne bolognese cresciuta a pane e volumi. Ilaria si considera “lettrice senza confini di genere”. Ha letto di tutto, dal romanticismo neoclassico di Jane Austen alla fantascienza di Isaac Asimov, passando ca va sans dire dai polizieschi di Agatha Christie.
Viva Scottie, dunque, dal momento che tutto si può considerare tranne che simpatico il commissario Primo Pelagatti, bizzarro, presuntuoso, formale, artefatto, umorale, irascibile capo del Commissariato Due Torri, in pieno centro a Bologna. Troppo algida Lavinia Mancini, documentarista in carriera tutta presa dalla ricerca del successo: si vuole famosa e soprattutto ricca. E che dire dello spasimante respinto, Gilberto, ex agente dello spettacolo: la molesta con un pressing malato, tanto d’avere guadagnato un’ordinanza giudiziaria restrittiva che lo costringerebbe a tenesi alla larga. Kenneth McMillan, invece, è roso dalla rabbia nei confronti dell’ex collega e amico sir Charles Bathurst e questi, archeologo di fama mondiale, sembra nutrire pochi scrupoli nel condurre strabilianti ricerche su ritrovamenti che fanno parlare di una nuova Stonehenge, a breve distanza dal sito neolitico.
Va per le spicce, con la sua vita sentimentale piena di ombre, anche Eleonora Albergati, orafa di notorietà internazionale, fredda di carattere, arida, nulla le sorride più. Thomas MacIvory, apprezzato e capace catalogatore in uno dei principali musei di Londra, è tanto ambizioso quanto insoddisfatto del rilievo raggiunto e spinto dal desiderio di diventare un importante conservatore museale, a un passo dai vertici del settore. Non è esente da difetti nemmeno la bolognese Bitisia, restauratrice di mobili antichi che ha ereditato un negozio di antiquariato in via D’Azeglio dal marito defunto da poco. La reazione allergica all’ingestione di un alimento a base di arachidi ha provocato un fatale shock anafilattico.
A quanto pare, un difetto ce l’ha pure l’ispettore Edo Guidi: uno “stramaledetto buon carattere”, secondo Walter, ex superiore e mentore. Niente da fare nemmeno per lui, però, per scansare la tegola caduta addosso all’ottimo poliziotto, eccellente investigatore e soprattutto amico: la lettera arrivata a sconvolgere le abitudini quotidiane e le amicizie consolidate in anni di servizio nel Commissariato di San Giovanni in Persiceto. Una manciata di parole che suonano come una condanna: trasferimento “con effetto immediato” nel Commissariato Due Torri San Francesco.
È il commissario attualmente in forza nel centro di Bologna, fanatico delle formalità e sempre in divisa impeccabile, ad avere messo gli occhi sull’eccellente curriculum di Guidi. Lo ha scelto per sostituire un ispettore riuscito a farsi trasferire dopo due anni d’insistenza, non sopportando il brutto carattere e i modi arroganti di Pelagatti, che invece preferisce parlare di esigenze familiari del sottoposto uscente. Quanto all’entrante, è certo di poter mettere in regola il nuovo ispettore, che gli sembra troppo informale, poco sull’attenti, piuttosto sciolto nei modi. Cattive abitudini dei piccoli posti di polizia di provincia.
Accanto a Edo, arriva la fidanzata Giulia a comandarlo a bacchetta, a fargli fare quello che vuole lei. Lui accondiscende, per quieto vivere. Proprio un bravo ragazzo.
Si ritrovano tutti a Bologna, se non ci sono già per conto loro, in una settimana che va dal martedì alla domenica. E la città delle due torri diventa una coprotagonista accattivante e bellissima.
Zero da dire sull’intreccio e sui casi, perché il romanzo è tanto breve che anche un sussurro sarebbe uno spoiler. Il cospicuo numero di personaggi da presentare e fare rapidamente interagire nel romanzo è forse l’unico neo, dopotutto veniale. Ilaria sbriga l’incombenza con mano leggera, in un giallo che nelle ultime battute — secondo le regole — risponde a tutte le curiosità sulla trama, ben gestita dalla lettrice-autrice bolognese. Efficace, lucida, ha confezionato un gioiellino di thriller.
Parlavamo di Scottie. Per la verità, si vede poco, appena un accenno, ma per quel tanto che appare fa indubbiamente una gran bella figura. Chi non si vede per niente eppure conta, nello sviluppo di questa storia, è la Santa Incorrotta, la clarissa Caterina da Bologna, fondatrice e prima badessa del monastero del Corpus Domini, canonizzata da papa Clemente XI nel 1712. Nell’edificio sacro in via Tagliapietre, è conservato il corpo seduto della religiosa quattrocentesca, sopra un teca che contiene reliquie. La scrittrice felsinea collega al culto della santa la leggenda dell’anello regalatole da Niccolò III d’Este, parte di un “tesoro” strabiliante portato dalla Crociata in Terrasanta.
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