Il delitto della montagna. Una nuova indagine di Gaetano Ravidà di Chicca Maralfa

Torna il luogotenente Gaetano Ravidà, che dalla Puglia è stato trasferito sull’altopiano di Asiago, già protagonista del precedente libro intitolato Lo strano delitto delle sorelle Bedin. Ora la sua creatrice, Chicca Maralfa, propone una nuova indagine che lo vede protagonista nel libro intitolato Il delitto della montagna, edito da Newton Compton editore.
Il romanzo è ambientato nell’Altopiano Vicentino, teatro funesto della Grande Guerra. Come abbiamo già detto, qui opera il luotenente Gaetano Ravidà, un uomo con alle spalle.

Un matrimonio fallito. Patisce la mancanza delle figlie. I ricci sulla testa, indisciplinati e striati di bianco, gli parvero la metafora della sua esistenza sbagliata, la cui divisa da carabiniere assegnava un rigore che era solo di facciata.

Da tempo:

Comandava la stazione dei carabinieri ad Asiago, e da qualche tempo si stava occupando di questioni ambientali. Vecchie cave di marmo erano state utilizzate come deposito di rifiuti pericolosi.

L’operazione si chiama “terra di nessuno”, perché:

Perché le due cave si trovano esattamente nella terra di nessuno della Grande Guerra.

Da questione ambientale, presto, si tramuta in omicidio, perché Ravidà e i suoi uomini trovano, all’interno delle due cave, il cadavere mummificato di un uomo.
Chi era quest’uomo? E come è morto? Incidente o omicidio?
La situazione precipita ulteriormente quando viene uccisa un personaggio di spicco del paese: tale Angelica Benedici, ventisette anni, referente locale dell’associazione ambientalista “Sotto lo stesso cielo”, che

si è costituita parte civile nell’operazione Terra di nessuno.

Perché uccide una così giovane donna? Per il suo impegno ambientalista?
Non solo, lei:

Dava ripetizioni di inglese, collaborava con l’ufficio commerciale. Sempre stata in prima linea per la questione delle cave discariche, quando abbiamo messo dietro le sbarre la banda del Brenta, è diventata bersaglio facile di minacce di vario genere e di gesti intimidatori: sfregi sull’auto, un cappio verniciato di rosso appeso al cancello della sua casa, una brutta scritta nella strada privata di fronte alla sua abitazione.

E Ravidà non è stato capace di proteggerla? Da parte sua è sconcertato.

Ravidà rischiava sempre molto per colpa di un ingovernabile istinto investigativo che lo portava, spesso, ben oltre le sue competenze di comandante di stazione. Con lui aveva una particolare intesa Pazienza, fortunatamente.

Riuscirà il luogotenente e i suoi uomini a fare chiarezza e giungere ai colpevoli di tutti gli omicidi?

Un giallo ambientato in un luogo ricco di storia e di fascino, qui raccontato con minuzia di particolari. Tanti sono i colpi di scena, inoltre è importante la tematica ecologista sottesa al romanzo: lo smaltimento di rifiuti tossici. Dunque è una tematica ambientale importante, narrata in queste pagine con evidente cura e ricerca.
Un giallo ricco di atmosfera sia per l’ambientazione che per la trama molto ben congegnata. Un romanzo per amanti del genere, molto intrigante e avvincente.