Il drago rinato di Robert Jordan

Il drago rinato è il terzo volume della saga “La Ruota del Tempo” di Robert Jordan ed è stato pubblicato in Italia nel 2020 da Fanucci, con la traduzione di Valeria Ciocci. In questo libro Rand Al Thor deve affrontare il Tenebroso, ma per riuscirci ha bisogno della spada Callandor.

Arrivati a questo punto della saga, è facile farsi un’idea sul modo di scrivere di Robert Jordan. Quest’ultimo per tre quarti dei suoi romanzi descrive nei minimi dettagli persone, paesaggi e città che i protagonisti incontrano nei loro lunghissimi viaggi. Tali spostamenti li portano avanti e indietro nel loro mondo fantastico, prima di raggiungere la meta designata, dove puntualmente si riuniscono tutti, o quasi.

L’autore applica in ogni capitolo della saga "il viaggio dell’eroe" alla perfezione. I suoi protagonisti sono tutti eroi, sono tutti ta’veren, chi più chi meno. Lasciano il loro mondo ordinario, iniziano l’ennesima avventura (non prima di averla rifiutata), incontrano mentori di ogni sorta (Thom Merrilin, ad esempio, rispecchia perfettamente l’archetipo), superano la prima soglia, fronteggiano i nemici (uscendone inizialmente sempre sconfitti), raggiungono il luogo prescelto (la caverna più recondita dove c’è il "male"), affrontano la prova centrale, vincono momentaneamente e con un nuovo "elisir" (Corno di Valere, Callandor ecc.) tornano alla loro realtà iniziale, leggermente cambiati. Chi conosce Christopher Vogler è al corrente di cosa sto parlando.

Jordan sa, quindi, come scrivere un romanzo, ma non sempre approfondisce l’animo dei suoi personaggi facendoci vedere un’evoluzione (o involuzione), che ogni avventura dovrebbe portare in loro. Ne Il drago rinato, il drago lo vediamo ben poco. Sappiamo che combatte con se stesso, che rifiuta la chiamata, che per certi versi si abbandona anche al suo lato malvagio ma non lo vediamo, lo intuiamo. Il personaggio, forse, di cui percepiamo di più la crescita è Egween; da ragazzina spocchiosa comincia a trasformarsi in una donna combattiva, capace di tutto pur di non perdere la propria libertà. Nynaeve resta insopportabilmente se stessa. Infine, Matt e Perrin iniziano a cercare la loro strada, a capire chi sono, ma ancora superficialmente.

Malgrado la ripetitività e i personaggi non propriamente a tutto tondo, la storia resta ben costruita e avvincente. È impossibile staccarsi dalle ultime pagine e i cliffhanger finali spingono il lettore ad avere già il volume seguente a portata di mano.