Il fiore di Faràhnaz
- Autore: Yaprak Öz
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Yaprak Öz, scrittrice turca, approda in libreria a dicembre 2023 con un libro intitolato Il fiore di Faràhnaz, pubblicato da Edizioni Le Assassine (trad. di Nicola Verderame). Un libro che gioca con il mistero, tramutandosi immediatamente in una lettura assai intrigante. Segnalo, inoltre, la bellezza della stessa casa editrice, specializzata in letteratura gialla scritta esclusivamente da sole donne. Un bel progetto ambizioso e curioso, che si nutre di parole forti come inclusione e diversità nell’editoria.
Il romanzo è ambientato negli anni ’80, nel tranquillo quartiere di Zonguldak: un
“Quartiere sicuro: durante il giorno nessuno chiude a chiave le porte d’ingresso e appena iniziano le belle giornate tutti lasciano le finestre aperte. Tutti si conoscono e non succede nulla di sconvolgente.”
La voce narrante è Yildiz Alatan, una giovane donna, che:
“da casalinga a sarta, e tutti sanno che mi chiamo Yildiz Abla, moglie dell’ingegnere minerario Ziya Alatan, che lavora nelle miniera di Kozlu, nel complesso carbonifero di Eregli. Abbiamo una figlia di nome Berrin, un genero di nome Engin e una dolcissima nipotina di nome Berrak. Ciò che più mi contraddistingue è la passione per la lettura. In particolare vado matta per i romanzi gialli.”
Yildiz in giovane età perde entrambi i genitori in un incidente stradale. Ne soffre molto e allora decide di accorciare i tempi e si sposa e va a vivere in un quartiere particolare, dove tutti si conoscono, una specie di comunità a sé:
“Col mare e il verde presenti in ogni angolo, Zonguldak cominciò a guarirmi. Ci vivevano persone distinte, anche molto colte. Era impossibile avere difficoltà ad ambientarsi, inoltre c’era una vita urbana molto più tranquilla e serena rispetto ad Istanbul. (…) Il quartiere era stato creato per ospitare gli ingegneri inglesi e americani, con le rispettive famiglie, nel periodo in cui le miniere di carbone erano gestite da società straniere. Le nostre case sono tutte uguali. Molto carine di legno, dipinto di bianco, in stile americano.”
Ben presto Yildiz fa amicizia con le altre coppie: Betty e Zafer, Gul e il marito Ahmet. Fino a che nel gennaio 1979, giunge ad abitare nella casa accanto alla loro una coppia:
“Un brillante ingegnere minerario e sua moglie. Si chiamava Selcuk. La moglie Nazan di quindici anni più giovane. Sembravano persone affabili e cordiali. Nazan era davvero carina. Le sue forme erano notevoli, era alta 1,70, un viso di una bellezza incredibile, occhi verde intenso un po’a mandorla come quelli di un gatto, un nasino regolare. I lunghi capelli erano di un castano molto chiaro con riflessi biondo cenere.”
Gli uomini sono tutti colpiti dalla bellezza di Selcuk e qualche malumore comincia a serpeggiare. Fino a che un giorno Bekir il Pazzo, delinquente che ha ucciso una donna, evade dal carcere. Pare fuggito nei dintorni e così il clima della piccola comunità si inclina pericolosamente. Due fatti tragici macchiano indelebilmente la realtà quotidiana di Zonguldak: l’aggressione di Gul, che viene trovata:
“seduta ai piedi del letto con le gambe stese. Era imbavagliata e la testa le era caduta in avanti. Quando le tenni il capo sentii che sanguinava nella parte posteriore.”,
e la tragica morte di Figen, la moglie del direttore della miniera. Trovata:
“Cadavere con il collo spezzato e le ossa in frantumi, sul fondo del dirupo accanto al sentiero che dalla villa saliva verso il bosco.”
Accusato non può che essere Bakir, il quale:
“era stato catturato qualche ora dopo il ritrovamento del corpo di Figen, ma aveva respinto l’accusa di aver aggredito Gul e gettato Figen nel burrone.”
Yildiz è attonita, come il resto della comunità, ma immediatamente si pone dei quesiti, uno su tutti è:
“Qual era il motivo che l’aveva spinta verso quel sentiero isolato e a picco sul dirupo, che di solito esitava a percorrere?”
Yildiz comprende che dietro questo omicidio c’è molto di più di quanto appaia. Allora inizia una sua personale indagine volta alla cattura del colpevole. Ci riuscirà, senza mettere a repentaglio la sua stessa vita?
Il fiore di Farahnaz è un giallo ricco di atmosfera. Il romanzo è scritto con un linguaggio fluido, che bene mette in evidenza i misteri e le oscurità di una comune, dove tutti paiono fingere. Un libro di genere, fondato sulle indagini raccontate in prima persona dalla stessa protagonista: una donna capace, intuitiva e preparata, una sorta di miss Marple turca, amante della buona letteratura gialla e abile sarta.
Un romanzo tutto al femminile, di grande potenza e perizia narrativa. Davvero una bella lettura, curiosa e intrigante, che trasporta in un ambiente, quello turco, che il lettore impara ad amare ed apprezzare. Bel libro, complimenti!
Il fiore di Farahnaz
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Un libro perfetto per...
A chi ama la cultura turca e i gialli in generale.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il fiore di Faràhnaz
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