Il gatto e la bambina del ghetto
- Autore: Mala Kacenberg
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2023
Nel libro Il gatto e la bambina del ghetto (Garzanti 2023, titolo originale Mala’s Cat, traduzione di Adria Tissoni) l’autrice Mala Kacenberg (Tarnogród, Polonia 1927 – Londra 2017) ha raccontato la sua storia.
Il gatto, insieme al cane, è universalmente considerato come l’animale per eccellenza da compagnia per l’uomo, intelligente, tutto istinto e intuito, il felino dai lunghi baffi ama spesso stare in compagnia di se stesso. Quando si avvicina al suo migliore amico, guai considerarlo come un padrone, questo legame di amicizia silenziosa cesserebbe da parte del gatto, è per fargli compagnia, consolarlo, aiutarlo, dare e ricevere affetto e protezione.
È il caso di Mala Kacenberg, bambina sola, sopravvissuta all’orrore della Seconda guerra mondiale grazie al coraggio, intelligenza e alla compagnia della sua gatta Malach, che significa in ebraico “angelo custode”.
L’autrice nel 1995 scrisse questo libro per dare testimonianza di una grande storia di coraggio e resilienza. Protagonista una gatta fuori dal comune che era rimasta accanto a Mala nelle situazioni più disperate per sei terribili anni.
Esordio straordinario redatto in memoria della famiglia dell’autrice e “dei sei milioni di martiri ebrei, brutalmente uccisi dai tedeschi”, che Garzanti edita ora in occasione della Giornata della Memoria. Per non dimenticare il capitolo più terribile della storia dell’umanità: l’Olocausto.
Forse a qualcuno la storia di Mala Szorer rievocata in prima persona potrà sembrare fantastica o immaginaria, ma è assolutamente vera, ed è accaduta non secoli fa, ma solo qualche generazione fa, verso la metà del Novecento, incastonata in quella furia di orrore e devastazione che è stata la Seconda guerra mondiale, voluta da un folle dittatore.
Ecco perché chi è sopravvissuto all’Olocausto sente il dovere nei confronti dei morti di mantenerne viva la memoria, rammentando al mondo che ha la responsabilità di non dimenticare mai. Perché per affrontare il futuro dobbiamo conoscere il passato.
Avevo solo dodici anni e mezzo quando l’ombra del Terzo Reich si allungò sull’Europa.
Mala era nata in una famiglia ebrea osservante a Tarnogród, una cittadina nel cuore della Polonia vicino a Lublino. Il padre, dopo un’esperienza di lavoro in Uruguay, era tornato in patria per diventare un grossista di frutta, la famiglia viveva modestamente, semplicemente, in una abitazione semplice senza lamentarsi, godendo del poco che aveva e senza aver mai conosciuto il lusso. La comunità ebraica di Tarnogród era molto unita e condivideva i momenti di felicità come pure i dolori. Tutto iniziò a cambiare quando nel 1936 alcune violente grandinate rovinarono tutti i raccolti e posero bruscamente fine alla relativa prosperità della famiglia Szorer. Con il peggioramento della situazione economica nazionale, la crisi locale scatenò all’improvviso allarmanti reazioni antisemite che si propagarono come onde d’urto in ogni comunità ebraica polacca. Ovviamente Tarnogród non fece eccezione.
Giorno dopo giorno la vita era diventata sempre più difficile per la comunità ebraica e gli atti antisemiti sempre più comuni.
Con l’invasione nazista della Polonia il 1° settembre 1939 il conseguente scoppio della Seconda guerra mondiale la situazione precipitò, Tarnogród fu trasformata in un ghetto. La famiglia di Mala, come il resto della comunità ebraica, fu ridotta alla fame. Un giorno il banditore annunciò che ogni ebreo, uomo, donna e persino bambino, avrebbe dovuto sempre portare addosso una stella di David gialla, che doveva essere cucita su sfondo bianco perché potesse essere vista da lontano.
“In linea con il loro disprezzo per la vita e la dignità umane, i nostri persecutori stabilirono la pena di morte per quanti avessero disobbedito all’ordine”.
Il dramma che attendeva Mala era appena iniziato.
Terminata la lettura, siamo sempre più convinti, come sosteneva la stessa Mala Kacenberg che:
Malach fosse in effetti un vero malach, un angelo custode mandato dal cielo per proteggermi e guidarmi attraverso l’inferno che ha distrutto la mia famiglia, la mia città e sei milioni di persone del mio popolo.
Il gatto e la bambina del ghetto
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