Il giardiniere di Versailles
- Autore: Alain Baraton
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2015
Nel libro Il giardiniere di Versailles (titolo originale Le Jardinier de Versailles), edito da Skira e tradotto da Luca Scarlini, Alain Baraton ricostruisce la storia dei giardini più celebri di Francia.
26 dicembre 1999, all’alba, Alain Baraton, giardiniere capo della Reggia di Versailles, era stato svegliato dal rumore sordo del vento impetuoso che scuoteva la sua casa e dalla finestra della sua abitazione osservò impotente lo sterminio degli alberi che venivano abbattuti mentre il suo pensiero andava alla quercia centenaria della Regina Maria Antonietta. Alain con il suo fido pastore tedesco Pym si era poi avventurato nel parco per verificare lo stato effettivo della devastazione.
“Lo spettacolo che si offre ai miei occhi è quello di un campo di battaglia”.
Il suo amato giardino era stato sconvolto da un vento che aveva soffiato a più di centosessanta chilometri orari. Baraton non si faceva capace che alberi vetusti e all’apparenza indistruttibili fossero stati decimati: il tulipifero proveniente dalla Virginia “gigante alto trenta metri, con una circonferenza di più di tre metri” era stato sradicato. Stessa sorte per il pino laricio piantato nell’Ottocento. Insieme a questi alberi che “ci danno la misura di un tempo che va al di là di noi” erano scomparsi quasi due secoli di storia. Era giunto il momento di fare un inventario dei danni, diciottomila alberi sradicati, anche se Alain era conscio che i giardini da sempre sono stati i parenti poveri di Versailles, perché la Reggia, che dipendeva dal Ministero della Cultura, come luogo del potere aveva la priorità. Il parco appariva come una trincea fangosa, sporca e piena di buche, ed era stato inviato l’esercito per procedere all’immane opera di sistemazione. La popolazione francese non poteva rimanere insensibile a ciò che era accaduto, i giornalisti avevano riportato il racconto di Baraton della devastazione e le donazioni erano presto arrivate: Versailles era salva. L’autore partendo dalla descrizione della tempesta del secolo, racconta la storia di “questi luoghi che mi hanno fatto crescere e che amo”. Luigi XIV volle fare di Versailles e dei suoi giardini, con l’aiuto dell’architetto paesaggista André Le Notre, il simbolo esteriore del suo potere.
Luigi XV, molto appassionato di botanica, si installò a Versailles con la sua corte e fece costruire il padiglione del Giardino Francese e il Petit Trianon nel 1768 per l’amante Madame de Pompadour, inoltre il sovrano si prese cura dei famosi jardins botaniques. Maria Antonietta si fece donare il Petit Trianon dal consorte Luigi XVI. La Regina aveva eletto i suoi magnifici giardini all’inglese a suo luogo privato, esclusivo, dove amava passeggiare. La stagione preferita del giardiniere è l’autunno, perché come nei fuochi d’artificio delle feste passate, il parco s’infiamma e si presenta in mille tinte fulve. Gli alberi “testimoni di tutto ciò che succede” si vestono di oro e rosso.
Baraton, che cura il parco di ottocentocinquanta ettari con l’aiuto di più di cento persone dal 1982 e ne conosce tutti i segreti, abita, “è un privilegio”, nel più antico edificio di Versailles, esclusa la Reggia, che dà su un grande prato. L’autore con una prosa elegante e precisa narra la storia del giardino di Versailles, tra aneddoti e curiosità, che va da Luigi XIV fino ai nostri giorni e rievoca con grande maestria gli illustri protagonisti che animarono e resero grande il giardino. Questo Eden meraviglioso appare come una persona nella quale regnano bellezza e armonia e sfogliando le pagine del libro il lettore riceve in dono delle agréable promenade non solo nella natura ma anche nella storia.
“La mia quercia, come tutti i suoi simili, sarà un albero libero, perché la specie non ha bisogno della mano dell’uomo per prosperare”.
Il giardiniere di Versailles
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