Il libro dell’amico e dell’amato
- Autore: Raimondo Lullo
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2016
Il libro dell’amico e dell’amato (edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, pp. 147, 2016, traduzione di Federica D’Amato) di Raimondo Lullo (1232 – 1316) è un testo mistico del tredicesimo secolo, ricco di pathos e di poesia, molto diffuso nel Medioevo e anche nei secoli successivi in Europa.
Le sue traduzioni sono molteplici. L’autore geniale, catalano, è cristiano, la sua poesia amorosa è assimilabile al Cantico dei Cantici biblico; i due soggetti sono però al maschile, ma vanno intesi in senso neutro.
Il testo rappresenta in modo simbolico il rapporto tra l’umano e il trascendente. L’amore si rivela essere la forma più alta di conoscenza. È dedicato alle anime contemplative. Molto vicino, nel cantare il sublime rapporto tra la creatura (l’amico) e Dio (l’amato), al poeta persiano Rumi.
Entrambi gli autori pongono l’accento sull’interdipendenza delle parti in gioco e della loro auspicata, desiderata e inevitabile fusione. Con una differenza: mentre in Rumi la creatura si annulla nel suo creatore, in Lullo i due conservano i loro ruoli.
Ciò significa che l’uomo, pur godendo dell’infinito amore divino, è sempre necessariamente soggetto alla sofferenza, connaturata e accettata, nata dalla sua “povertà”, dal suo costante bisogno di essere amato, proprio in quanto creatura. Sappiamo quanto siano reali le attese, le pene amorose, sempre.
Il libro è composto da 357 versetti, uno per ogni giorno dell’anno.
81. Domandarono all’amato dell’amore del suo amico. Rispose che l’amore del suo amico è fusione di gioia, dolore, timore, e ardimento. Domandarono all’amico dell’amore dell’amato. Rispose che l’amore dell’amato proveniva dalla sua infinita bontà, eternità, autorità, sapienza, carità e perfezione.
Quanto può esserci caro quindi, questo Dio infinitamente buono e perfetto, per sua natura beato, privo di dolore, che si rapporta misericordiosamente ai bisogni psichici, ma pure soprattutto ontologici, dell’amico che lo brama. Senza l’amato, l’amico perde l’essere, ma senza l’amico anche l’amato a chi darebbe la sua dolcezza? Abbiamo qui una profonda conoscenza psicologica, un amore che non conosce sopraffazione del più forte sul più fragile e si travasa dall’uno all’altro.
84. Domandò l’amico al suo amato cosa fosse più grande tra l’amore e l’amare. Rispose l’amato dicendo che, nelle creature, l’amore è l’albero e l’amare il frutto, mentre i tormenti e le pene sono fiori e foglie. E, in Dio, l’amore e l’amare sono la stessa cosa, senza nessuna pena o tormento.
Raimondo Lullo è rapito dall’amore divino in un tempo in cui la perversione dell’Inquisizione imponeva la sua spietatezza. È lontanissimo da ciò; nel dialogo immaginario con i suoi lettori egli spiega come anche Dio debba tenere un comportamento corretto nei confronti dell’uomo, l’amore lo esige.
Lullo, coltissimo, mente enciclopedica, fu l’inventore della mnemotecnica, un metodo per ricordare, richiamare alla mente i dati attraverso associazioni e regole; metodo studiato, tre secoli dopo, da Giordano Bruno, e precedentemete anche da Pico della Mirandola, Cusano e molti altri.
Il procedimento mnestico si basava sulla scomposizione delle frasi e delle parole, fino a ridurle agli elementi unitari, alle singole lettere dell’alfabeto, poste in cerchi rotanti, ricomposte secondo criteri analogici. Ciò, straordinariamente, ricorda il funzionamento del computer, i cui singoli elementi sono i bit. Ma il computer non possiede l’anima, mentre la portentosa memoria di Lullo e il suo metodo erano animati dall’amore cristico. Il personaggio ha unito scienza e fede, matematica e carità.
Il libro dell'amico e dell'amato
Amazon.it: 13,29 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il libro dell’amico e dell’amato
Lascia il tuo commento