Il libro delle vergini imprudenti
- Autore: Non disponibile
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
"Il libro delle vergini imprudenti" (Navarra Editore, 2014) è un romanzo scritto a 12 mani che affronta diverse tematiche femminili ed ha, in tutte le storie narrate, lo stesso punto di partenza, la parabola delle dieci vergini del Vangelo.
Dieci vergini vengono invitate da Cristo a un matrimonio. Delle dieci, cinque furono attente ed obbedienti nell’alimentare la fiamma delle candele, le altre cinque furono imprudenti, le loro candele si spensero e vennero ripudiate.
Una compiuta metafora che viene usata dagli autori per affrontare un tema antico: la stoltezza o la prudenza, le qualità dettate dai canoni che le donne dovrebbero possedere.
Le protagoniste di queste storie sono donne che affrontano i problemi che la vita pone quotidianamente: la maternità, la vecchiaia, i legami affettivi, l’amore e le imprudenze; e che cercano, nel loro mondo circoscritto, una via di uscita, la dignità.
Le donne, di oggi, come quelle di ieri, che hanno vissuto la propria vita con coraggio, libere dalle convenzioni sociali, affrontando difficoltà di ogni tipo, sono le vere protagoniste della storia di tutti i tempi, a Palermo come a Kabul, a Nuova Delhi come a New York. Diventano inconsapevolmente un punto di riferimento per tutte noi, non solo perché spesso sono donne senza voce, come alcune delle protagoniste del romanzo, ma anche perché la letteratura e la stessa vita non le hanno mai ripudiate, ma amate e ammirate.
Sei autori: Muriel Pavoni, Rossella Floridia, Adriana Iacono, Beatrice Monroy, Elena Pistillo ed Enzo Di Pasquale, tutti insieme nell’elaborare un romanzo che ha un’originalità senza precedenti. Una novità per la singolare ricerca linguistica e per l’insolito intreccio narrativo.
Le storie sono legate insieme da alcuni personaggi che entrano ed escono dalle vicende, attraverso le confessioni fatte a Chiara, la psicoterapeuta dove tutte si incontrano, o attraverso la condivisione delle confidenze in internet, sul blog di Caterina.
Caterina, come le altre figure femminili, ha il nome di una santa. I suoi genitori si erano conosciuti in Romagna, il padre un siciliano che amava la terra di Mussolini e la madre trentina, insegnante di religione. Ha un’anoressia nervosa che l’ha resa magra e un disturbo di personalità che l’ha fatta rinchiudere in se stessa. La malattia l’ha portata ad essere ricoverata in manicomio. Caterina trascorre le giornate osservando i pazienti e gli infermieri, a compiangere coloro che non hanno più forze nel fisico o che hanno il viso segnato da un dolore che non può essere percepito. Questa sofferenza percepita la conduce a vivere in un tempo sospeso nel quale la sua vita continua a svolgersi. Quando sente di non farcela si rifugia in storie lontane, nei ricordi non più visibili che affiorano nella sua mente. Come la storia della sorellina, la sua gemella che non ce l’ha fatta, che le è sempre accanto e comunica con lei. Caterina decide di incontrarla e inizia un viaggio astrale nella speranza che questo possa condurla a lei. Il suo blog diverrà un luogo d’incontro per coloro che vivono, come lei, delle stesse sensazioni.
Agata, invece, ha settantaquattro anni, vive sola ed è il giorno del suo compleanno. Il suo viso trasformato nel corso degli anni, ora è più stanco e rigato. Lo specchio le rivela una nuova ruga. Chiama le rughe, strade, e il suo viso, paese. Teresa, la figlia di una sua vecchia amica, è ogni giorno da lei. Si prende cura della sua solitudine come una figlia. È lei la bambina che faceva dondolare fra le sue braccia.
Agata ha avuto un solo amore nella sua vita. Ricorda quando lo incontrò un pomeriggio di fine agosto. Era un uomo dai lineamenti belli e con una giacca di lino bianca. Le sorrise e le disse che era bella. In quei giorni pensava solo a lui e non esitò ad incontrarlo. Le piaceva il suo odore di tabacco e la sua barba dura sul suo viso. Scomparve all’improvviso, non si seppe più niente di lui e la bambina che nacque è cresciuta senza sapere nemmeno di lei.
Il libro delle vergini imprudenti narra di donne che svelano il loro mondo di affetti, di sogni, di rinunce e di abusi. Un mondo a volte fatto di piccole cose, a volte violato per il desiderio di un’esistenza diversa. Sono storie che narrano di una vita mancata, come quella di Agata, o della vita tormentata di Rosalia, insegnante precaria.
Storie di donne, sorelle, amiche che, in una terra di mezzo fra le vite proprie e quelle delle loro madri e nonne, come le vergini imprudenti cercano la loro redenzione e la loro verità.
Il libro delle vergini imprudenti
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