Il miele di Afrodite. Tredici secoli di poesia d’amore di Marina Cavalli

Marina Cavalli è una ricercatrice appassionata di poesia classica e traduttrice. Con quest’opera, "Il miele di Afrodite.Tredici secoli di poesia d’amore" ha dato la parola ai grandi poeti amorosi di Atene e di Roma. L’amore è il sentimento più alto dell’uomo, anche gli antichi amavano e soffrivano per amore. Marina Cavalli, cura un’edizione di testi amorosi latini e greci, dividendola in due sezioni che coprono tutta l’antichità.

La sezione greca è senz’altro la più originale. Si parte dai frammenti di Saffo che rivoluziona il modo di pensare l’amore e si estende alla tarda antichità bizantina che rinnova temi e situazioni.
L’amore tra persone sposate, tra persone adulte è sicuramente nuovo, come lo sfiorire della bellezza femminile, che non viene rimpianta come all’inizio del mondo greco. Sicuramente l’influenza cristiana ha fatto la sua parte.
La sezione romana invece è monocorde in quanto l’autrice ha scelto gli autori più rappresentativi, tralasciando tematiche altrettanto valide. In effetti dopo Ovidio la poesia d’amore a Roma non ha più nulla di originale, ma è solo la stanca ripetizione di situazioni già incontrate.
È un limite della curatrice, ma anche del fatto che l’Occidente dopo il III secolo dopo Cristo prende altre strade.

Concludendo, il libro è fatto di gioia, letizia, dolcezza, ma anche oscenità e rabbia.
Tutto quanto fa parte del miele di Afrodite, che può essere dolce, ma anche pungere dolorosissimamente. Lettura consigliata a studenti e non solo.