Il mio anno di riposo e oblio
- Autore: Ottessa Moshfegh
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2019
Il romanzo di Ottessa Moshfegh spiazza già dalle prime pagine. Il mio anno di riposo e oblio (Feltrinelli, 2019, traduzione di Gioia Guerzoni) è ambientato più o meno tra 2000 e 2001 e l’attacco alle Torri Gemelle ha un peso importante in tutta la storia. In questi anni una bella ragazza bionda, che vive in un appartamento lussuoso nell’Upper East Side a Manhattan, ha perso entrambi i genitori, prima suo padre e dopo sei settimane anche la madre. Dopo la laurea alla Columbia University inizia a lavorare in una galleria d’arte dove non si impegna al massimo, dato che trova orribili i quadri esposti. Anche la sua storia sentimentale con Trevor, un uomo che lavora a Wall Street, non ha sbocchi realistici. È solo una relazione fisica da inserire nei ritagli di tempo.
Un giorno prende la decisione di passare un anno della sua vita prevalentemente dormendo, avendo incontrato una psichiatra un po’ folle che crede alle sue bugie in cui si lamenta di un’invalidante insonnia. Le procura di tutto: Xanax,Seroquel, Nembutal e tantissime altre medicine. Ha inizio così il suo periodo di "ibernazione". Quando non dorme fa cose essenziali, come andare al bagno, lavarsi e mangiare qualcosa. Vede continuamente film col videoregistratore, fino a romperlo. È consapevole che dormire e basta, mangiando pochissimo, potrebbe portare a gravissime conseguenze, ma questa sua condizione è coerente con le riflessioni pessimistiche che fa ispirandosi a Cioran: l’effetto è quello di una commedia all’olezzo funebre. Quando la dottoressa le prescriverà una nuova compressa, la ragazza lascerà involontariamente il suo appartamento, con esiti che non sveliamo per non rovinare la lettura.
Nel suo romano Ottessa Moshfegh fa una riflessione sui soldi e su quanto siano potenti: un anno passato a dormire è un lusso che si può permettere solo un ricco che non ha alcun pensiero pratico sulle spese da compiere; può comprare tutto quello che vuole online, ha tutti i vestiti di cui ha bisogno e di certo non è impienserieto dal pagamento delle bollette. Dietro l’apparente superficialità della scelta della protagonista, Ottessa Moshfegh vuole indagare la possibilità che grazie ai soldi si può non provare dolore o avere ricordi tristi. Sentirsi bene con se stessi, finché dura.
Il mio anno di riposo e oblio
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