Il monaco che vendette la sua Ferrari di Robin S. Sharma

Pensate a una vita all’apice del successo, dove la carriera professionale occupa oltre il 100% della quotidianità, dove nulla ha più senso se non che essere i leader, i boss, i top del settore… e poi a un certo punto, quando quella vita che poteva agli estranei apparire perfetta ci riserba brutte sorprese e ci porta faccia a faccia con la morte, ci si rende conto di quanto effimero sia tutto ciò che di materiale possediamo e anche il successo professionale.
Soltanto così, soltanto dopo essere arrivati quasi a un passo dall’aver perso tutto ci si può rendere conto che il futuro dovrà essere differente.

Il protagonista de Il monaco che vendette la sua Ferrari di Robin S. Sharma (Tea, 2018, trad. A. Sudano) intraprende un vero e proprio viaggio verso il cambiamento e dall’essere leader del settore diventa asceta, profeta e maestro di uno stile di vita che avvicina a se stessi, agli altri e ai valori veri, quelli immateriali che soltanto in pochi possiedono e sanno valorizzare.
Il coprotagonista del racconto è un aspirante leader della situazione e allievo del professionista di successo, che si ritrova a fare i conti con un maestro che ha cambiato le priorità della propria esistenza e deciso di abbandonare tutto per ritornare a se stesso.

Un testo che ci conduce alla riflessione su chi siamo, dove vogliamo andare e con chi, oltre che a cogliere e fare una lista di come decidiamo di spendere il nostro tempo per valorizzare al meglio ogni attimo della nostra esistenza.
E voi, lettori, ipotetici lettori di questo testo, avete chiari gli obiettivi, le priorità e i tempi della vostra vita?
Vi direste disposti a lasciare tutto ciò che possedete per iniziare un cammino di crescita interiore che vada al di là dei benefici della quotidianità a cui la maggior parte di noi è abituata?
Se la risposta a questa ultima domanda fosse affermativa allora questo testo può essere un primo punto di partenza…