Il perimetro dell’amore. Lettera al figlio da un padre assente di Giampiero Attanasio

Albert Einstein, agli albori della sua attività di ricercatore fisico, scrisse una lettera al figlio undicenne Hans Albert nella quale, dichiarandogli tutto il suo affetto ed esortandolo alle sue passioni, lo rassicurava che avrebbero trascorso insieme un mese intero e che per quanto assente sarebbe stato sempre presente nella sua vita. Einstein per il suo lavoro di ricerca scientifica rimaneva lontano dalla famiglia per lungo tempo e in quanto padre ne era amareggiato. Ogni qualvolta si legge questa famosa lettera si rimane sorpresi per l’affetto e l’apprensione che rivelano le parole scritte: sentimenti universali che appartengono a tutti coloro che hanno a cuore i propri figli, la loro crescita e la loro realizzazione. E sono gli stessi sentimenti che ritroviamo narrati ne Il perimetro dell’amore dell’autore Giampiero Attanasio (Giraldi editore, 2014), un padre separato che spinto dal desiderio di annullare ogni tipo di distanza dichiara al figlio adolescente, in un modo del tutto originale, il suo amore. Una lunga lettera nella quale gli svela l’amore e la sua geometria che cattura l’anima: quel sentimento che con i suoi misteri lo attende per farlo divenire un giovane uomo, con le sue gioie e le sue delusioni.

In poco più di cento pagine l’autore, indossate le vesti di una guida immaginaria, raccoglie le sue riflessioni e i suoi pensieri per farne dono al figlio che un giorno sarà un uomo innamorato, come è stato ed è ancora lui. Un’educazione sentimentale racchiusa in un perimetro, i cui lati della figura geometrica rappresentano il confine, che può essere immaginato come un luogo limitato ma che in realtà apre a prospettive diverse e positive.

Giampiero Attanasio, nato a Bari e milanese di adozione, architetto e scrittore per diletto, dopo il suo romanzo d’esordio Pierino e il default (la crisi economica rappata a mio figlio), torna alle stampe con Il perimetro dell’amore con un tema delicato, a lui molto caro e sempre attuale.

"Mi piacerebbe raccontarti come conobbi colei che, ancora oggi, ha la pazienza di sopportarmi e che mi guarda, dopo anni, con occhi pieni di amore. Crescere non è una cosa che tu possa scegliere, succede e basta. Ti racconterò l’amore. L’amore non è tranquillo, non è delicato, non è gentile … è irrequieto … non salva la vita … non è solo passione … l’amore arriva e cambia. In che modo posso spiegarti l’amore ?"

Ad un figlio si insegna a camminare e a parlare, ad andare in bicicletta, lo si aiuta a fare i compiti, a tifare insieme una squadra come a vedere i film, ma non si trova mai il tempo per parlare dei propri sentimenti, non si insegna ad ascoltare il proprio cuore come non si insegna a piangere e a consolare.

Con stili narrativi differenti, variando dalla prosa ai versi, il nostro autore nella sua lunga lettera confessa sottovoce al figlio il tormento della sua assenza. Vorrebbe proteggerlo dalle sofferenze e dalle pene amorose, fornirgli una possibile immunità al dolore. Con molto pudore gli narra della sua adolescenza, dei suoi amori e di quel pezzo della sua vita che appartiene ad entrambi, la separazione, che è stata la normale storia di un amore finito male. Gli sussurra che l’essere uscito di casa non equivale ad amare di meno, ma forse solo a rispettare di più se stessi. Gli svela i meccanismi del cuore (bella la copertina del libro che ritrae un cuore rosso con le ruote dentate degli ingranaggi) e lo invoglia a non aver paura di soffrire, un giorno, per amore. Gli narra dell’affetto per una donna, l’eros, la gelosia, l’abbandono, le tante esperienze piene di emozioni che lo attenderanno e l’impegno con il quale dovrà affrontare da solo la sua vita futura, perché è giusto che sia così.

“ Ecco, figlio mio, questo è ciò che volevo dirti, sottovoce, mentre dormi. Non l’abbiamo mai fatto parlandoci a viso aperto e, ancora una volta, abbiamo perso l’occasione. Chissà se ho raggiunto le corde del tuo cuore: non sono un filosofo, né uno psicologo e neppure uno scrittore. Sono soltanto e ineluttabilmente tuo padre.“

Un libro a tratti commovente non privo di note struggenti, un racconto che tocca le corde più vive della nostra emotività. Una lettura estremamente partecipata.