Il presente nel passato
- Autore: Elide Pizzi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Che gusto di cose di ieri che non ci sono più, nei ricordi d’antan di Elide Prandi Pizzi, “robi d’na volta” direbbe, nel dialetto mantovano che abbonda (puntualmente tradotto in italiano nelle note a piè di pagina) nel libro Il presente nel passato, pubblicato nel 2022 , per le Edizioni il Rio, di Mantova (collana Loci, 240 pagine). Con grandi motivazioni e vera passione, rievoca in punta di penna un’Italia di metà Novecento da film in bianco e nero, un “piccolo mondo antico” in cui si era più poveri (non è detto più belli), ma certamente più felici, non foss’altro perché molto meno stressati.
La sua nonna più giovane è nata nel 1885, la mia nel 1897, grosso modo appartenevano alla stessa generazione e anche attraverso loro noi nipoti ci troviamo a condividere questi frammenti di memoria di una vita fa, lei nel Mantovano altri nel Sud, ma ci siamo, ci riconosciamo. I più giovani, se vogliono, potranno curiosare e stupirsi del poco che c’era allora e che comunque bastava.
Memorie della vita contadina nella sua terra e dell’infanzia di Elide Prandi, che firma con il cognome da sposata, Elide Pizzi e figura in copertina, settenne, col grembiulino e il colletto bianco delle elementari.
Sottolinea senza retorica che il passato non va mitizzato, ma nemmeno perduto, perché ci fa ritrovare:
Le nostre radici, ci ricorda chi siamo.
È nata a Castellucchio, Castluch, un paese di cinquemila anime confinante con Curtatone, a una dozzina di chilometri da Mantova. Avviati nel 1979 quarantatrè anni di conduzione radiotelevisiva, non ha mai smesso di parlare al microfono, dalle emittenti radio private alle televisioni locali. Numerosi i programmi legati ai suoi interessi: tradizioni della terra mantovana, cucina (con la pubblicazione di libri), teatro (in compagnie amatoriali), senza trascurare l’impegno sociale, con un appuntamento radiofonico per gli anziani, in particolare ospiti di alcuni istituti geriatrici.
Dal 2015 al 2021, ha condotto “In diretta con Elide”, per un’antenna interregionale del nord Italia, ora trasmesso su Facebook e sul suo canale YouTube “Elide Pizzi”. Innumerevoli i riconoscimenti, da vari enti, ai quali si è aggiunta nel 2009 l’onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica.
Dopo tre libri di ricette della cucina mantovana suggerite dalle radioascoltatrici, è arrivato il momento di altri contributi, le memorie di un tempo, facendo tesoro soprattutto degli incontri nelle campagne, negli anni Sessanta, con massaie e giovani spose, utili a raccogliere ricordi, curiosità, tradizioni.
Ha voluto dividere il contenuto in tre parti, a cominciare da un annuario delle ricorrenze dell’anno solare, dal 1° gennaio alle festività natalizie dodici mesi più avanti, passando attraverso le stagioni, le date, le ricorrenze salienti.
Vi descrive usanze, costumi, abitudini, credenze, modi di fare, di essere, di esprimersi. La prima immediata curiosità è che la mattina di Capodanno i bambini (solo maschietti, però, con disappunto per la piccola Elide) giravano di buon’ora tra parenti e famiglie di corte in corte, ripetendo una filastrocca augurale e guadagnando qualche spicciolo e un po’ di caramelle. Un “dolcetto senza scherzetto”, bonario e rurale.
Nella seconda parte, spazio alla vita sociale cittadina-contadina, quando il latte arrivava direttamente in casa, appena munto, distribuito a domicilio dall’allevatore o chi per lui. Non era pastorizzato e mamme e nonne badavano a bollirlo bene prima di farlo consumare a bambini e anziani, con il pane inzuppato (i biscotti solo nei giorni di festa). Al later girava in bicicletta, qualche volta portava anche un po’ di ricotta o panetti di burro. Con gli anni si passò prima a una specie di triciclo, con le bottiglie di vetro da un litro o mezzo, sigillate con un tappo di alluminio, poi aprirono le “buteghi”: un semplice bancone, con bidone, imbuto e tanti misurini di metallo, dal quarto di litro ai due.
Anche il barbiere, prima di aprire un proprio salone, si spostava casa per casa in bici o più raramente in motorino. Pochi uomini facevano la barba da sé. Quanto ai capelli, i tagli del “barber” erano due: a zero o all’Umberta, a spazzola, in onore della pettinatura di re Umberto I.
C’era profusione di venditori ambulanti d’ogni merce, anche di calendari, a fine anno, ai lunari. Dal Barbanera a Frate Indovino, erano veri e propri almanacchi illustrati di varia sapienza. Non ci sono quasi più, oggi che i calendari sono a portata di digitazione in ogni cellulare.
Quanti mestieri e servizi scomparsi: il mugnaio, il forno pubblico, il ramaio che riparava paioli e raccoglieva il rame vecchio, il maniscalco, il buter che batteva i cerchi delle botti, la materassaia e via così.
Fiere e sagre nel proprio paese e in quelli vicini portavano movimento e allegria. Nelle cucine delle case, le donne preparavano pane e pasta. Elide propone anche le ricette delle pietanze più importanti, compresi dolci, dolciumi e vino cotto.
Le relazioni sentimentali seguivano regole precise. Assolto il servizio di leva, il giovane avvicinava la ragazza individuata e faceva capire le sue intenzioni proponendo di accompagnarla a casa. Al “sì”, era fatta. Le famiglie s’informavano sulle rispettive controparti. Si mobilitavano “plotoni di spie”, zie e zii, sorelle, fratelli, amici. Qualora uno dei due giovani non risultasse “a posto”, tutti si adoperavano a far cessare gli incontri.
Nella terza e ultima parte, dopo un giro tra i personaggi della vecchia Mantova e per le osterie (le “piazze” del settentrione, dove il rigore dell’inverno sconsigliava passeggiate), l’autrice dispensa consigli utili per la salute, la cucina, il giardino e la casa.
Il presente nel passato
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