Il prezzo della dignità di Francesca Marano

Neo e Amedeo. Ovvero Lucia e Amedeo. Questo breve romanzo è anche la loro breve e intensa storia d’amore. Ma non solo. Vi sono celate altre storie e altre vite che si intersecano per via di un laccio che le avvinghia, le rende indissolubilmente legate. Questo laccio è la sofferenza. Un velo di sofferenza ricopre, infatti, ogni pagina, un dolore che a volte raggiunge picchi inimmaginabili, altre volte è più sfumato, con una sorta di sorriso a un angolo della bocca, un sorriso regalato quasi per pietà. Eppure, intrecciato in tutta questa sofferenza, c’è l’ultimo regalo che il vaso di Pandora ha lasciato agli uomini, quello che non è scivolato via, lontano, quando quel contenitore fu scoperchiato. Ebbene sì, in mezzo alla sofferenza più nera c’è la speranza, che ora monta come una piena, a volte sembra stagnare, ma poi recupera, fino a inondare le ultime pagine con la sua abbacinante luce. Neo è una donna di strada, quello stesso nomignolo è per lei la beffa più grande perché è capace di puntare il dito e lo sguardo sui suoi peccati. Ma c’è chi è riuscito ad andare oltre e a chiamarla, dopo tanti anni, col suo nome, bellissimo: Lucia. E da lì il suo cuore congelato ricomincia a palpitare.

Il linguaggio di Francesca Marano che, con questo breve romanzo, regala una conferma della sua capacità narrativa, è sempre accurato, riuscendo a dipingere con le parole sia i sentimenti che le ambientazioni che i personaggi con perizia e sensibilità. I rimandi al passato sono tutti vissuti nella mente e nel cuore dei personaggi che, fattisi persone vive, aiutano il narratore a svolgere il suo compito. La prima persona accompagna, in un’intimità con Neo-Lucia, il lettore che, quindi nonostante l’avvertimento che cataloga quella donna come “prostituta”, non riesce a condannarla. Chi legge non aderisce all’opinione comune, la rifiuta, riesce a scavare nell’intimo e a superare le apparenze. Una grande vittoria per la scrittrice e, allo stesso tempo, un grande messaggio a favore degli ultimi, di quelli che sbagliano, ma non perché hanno ricevuto in sorte un animo cattivo.

Ci troviamo di fronte a un libro che si legge tutto d’un fiato, non perché si tratti di un testo breve, ma per il susseguirsi di tanti avvenimenti che non possono non coinvolgere. La narrazione ci tuffa in una selva di cose in sospeso, di storie non finite, di cui vogliamo assolutamente sapere di più. E l’autrice ci accontenta, indulgente come sa essere, regalandoci, ma non senza un po’ di necessaria attesa, tutte le soluzioni del racconto, in una apoteosi finale. Ma ho detto fin troppo, vi lascio alla lettura, perché ciascuno possa scoprire da solo, senza sconti, il vero prezzo della dignità.