Il prigioniero della Torre Mozza
- Autore: Mario Gontier
- Anno di pubblicazione: 2013
Il prigioniero n. 35, Carlo Antonio Ludovico Berthelot, detto Tardy, è rinchiuso a Pinerolo nella Torre Mozza accusato ingiustamente di aver trafugato una pianta delle fortificazioni della città. Ha un ossessivo desiderio: vendicarsi di Socrate Papasideri, l’uomo che con la sua (falsa) testimonianza lo ha condannato all’oblio e ad una esistenza difficile e buia. Riuscirà a fuggire? Incontrerà il suo peggior nemico? La vendetta è una buona ragione per vivere?
“Il prigioniero della Torre Mozza” è un romanzo storico ovvero un romanzo che racconta una storia in parte vera e in parte inventata, in luoghi reali e in un’epoca storica ben precisa in cui si descrivono con fedeltà e precisione i costumi, gli arredi, i personaggi e le idee. Dalla penna e dalle matite di Mario Gontier 226 pagine di avventure mozzafiato in grado di immergerci in un’epoca tanto affascinante quanto crudele.
“Il prigioniero della Torre Mozza” è la seconda fatica letteraria di Mario Gontier per i tipi di Edizioni Hogwords. A differenza del primo volume (Una coppia proveniente dal mistero), un romanzo onirico e fantascientifico che richiamava alla memoria i fasti e le tecniche narrative di Jules Verne, questo secondo occhieggia a uno dei padri della lingua italiana: Alessandro Manzoni. A quel ramo del lago di Como si contrappone la città di Pinerolo e le tragiche avventure di Tardy, il protagonista, non hanno come tema fondamentale la celebrazione di un matrimonio ma un altro, più fondamentale e pressante quale la sopravvivenza. Il linguaggio usato dall’autore nasce dal rispetto della Storia della lingua italiana e da una lunga e meticolosa ricerca personale tanto che potrebbe sembrare che Il prigioniero della Torre Mozza sia romanzo scritto tra il 1823 e il 1840.
Ai testi si uniscono i disegni scaturiti, anch’essi, dalla fervida immaginazione dell’autore e dalla sua mano ferma e virtuosa. Il connubio tra parole e matite che riassume il volume è un raro esempio di scrittura creativa e virtuale. Il lettore, infatti, può leggere, vedere e sentire la storia come se avesse un paio di visori 3d di recente fabbricazione.
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