Il primo libro di filosofia di Nigel Warburton

Cara vecchia filosofia, così astratta, impalpabile, di ostica comprensione per molti. Eppure, non se ne potrebbe fare a meno visto che la nostra vita è di per sé filosofia.
Abbondano testi e manuali sul pensiero di grandi maestri che da sempre hanno provato a a spiegare il senso delle nostre esistenze. Tuttavia, bisognerebbe prima capire che cos’è la filosofia e quali tipi di ragionamenti essa presuppone.

Nigel Warburton, filosofo inglese cinquantenne conosciuto per le sue pubblicazioni divulgative, con questo libro prova a introdurre un vasto pubblico a questa disciplina complessa e affascinante.
I manuali, come sappiamo, sono soliti squadernare in ordine cronologico il contributo dei maggiori filosofi, iniziando come di consueto dagli antichi greci.
Il primo libro di filosofia (Einaudi, 2007), rivolgendosi a tutti - in particolar modo a studenti universitari, docenti, appassionati - segue una traccia differente: partendo da un gran numero di problemi teorici, attraverso analisi, riflessioni e soluzioni, riesce a realizzare il più ampio ventaglio possibile di soluzioni sulle questioni via via affrontate, illustrandone aspetti e contenuti, senza dare nulla per assodato, e richiamando quando necessario gli insegnamenti di alcuni importanti pensatori.

Il libro, di agile e gradevole lettura, non ripropone tanto che cosa hanno detto Platone, Kant, Nietzsche, in modo scontato e pedissequo: il suo taglio introduttivo mostra invece come un pensiero viene elaborato, osservando e interpretando un dato problema da più punti di vista, anche antitetici tra loro. Warburton richiama quegli argomenti classici in cui la speculazione filosofica si è immersa da secoli, illustrandone orientamenti e sfumature utili per un approccio consapevole alla materia.

I temi considerati dall’autore sono svariati: Dio, i significati di giusto e sbagliato, la conoscenza, la politica, la democrazia, la libertà, la mente, la scienza, l’arte.
Viene esposto così il confronto su assunti sempre attuali, anche difficili e impegnativi, sui quali si sono consumate le intelligenze dei filosofi. Un approccio concreto, dunque, al ragionamento teoretico, aperto a tutti con uno stile chiaro, afferrabile, ad uso e consumo di qualsiasi lettore interessato.

Un plauso va rivolto infine alla superba traduzione eseguita da Guido Bonino ed eterna gratitudine a chi, grazie ad un lavoro oscuro e insostituibile, permette alla cultura di trasmigrare da un confine all’altro.