Il Principe di Lampedusa di Salvatore Savoia

Un personaggio, un uomo, uno scrittore il cui nome rimane indissolubilmente unito alla narrazione della Storia della Sicilia. Si tratta dell’autore de "Il Gattopardo", il romanzo storico che ha reso l’autore il più celebrato tra gli scrittori dell’Isola di cui meno conosciute sono le sue vicissitudini ed il suo travagliato percorso di vita. Si ha di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, una visione stereotipata di grande siciliano, ma anche di simbolo di una Sicilia eterna e dolente, unito a quella visione di irredimibilità di una terra poi assunta anche da altri scrittori.
Nel saggio "Il Principe di Lampedusa" ci si sofferma su aspetti meno esplorati, indagando tra le pieghe della biografia, offrendo al lettore, con una scrittura piacevole e colta, un’immagine particolare, originale e suggestiva dello scrittore. Un excursus che risulta un passaggio obbligato per conoscere a pieno le qualità e gli stimoli che portarono il Principe a porre in essere la sua opera letteraria.

L’opera susseguente di trascrizione cinematografica del 1963, compiuta da Luchino Visconti, regista famoso e rappresentante anch’egli di una nobiltà per certi versi assimilabile a quella del Principe, è sicuramente un’opera altra. Nell’Italia del 1958 il successo letterario de "Il Gattopardo”, fu definito “irrazionale” ed ha spinto vieppiù a conoscere questo autore che invero, aveva una personalità schiva e tormentata che Salvatore Savoia ci fa conoscere sin dalla sua prima infanzia dandoci un frammento significativo del suo vissuto e della sua epoca.
L’autore ha avuto la possibilità di accedere alla biblioteca privata del Principe e questo gli ha reso possibile rendersi edotto delle sue scelte personali, dei suoi gusti letterari e della sua personalità. Dalle rovine del Palazzo Lampedusa oggetto dei bombardamenti americani, il Principe riuscì a salvare quasi seimila volumi. Con il tono elegante e maniacale che lo contraddistingueva, questi aveva redatto per ognuno di loro una piccola scheda con su scritto solo l’indicazione “Biblioteca Lampedusa” senza alcuno stemma. Salvatore Savoia ha posto attenzione a quei testi che meglio evidenziano le scelte compiute dal Principe, come ad esempio i testi sulla Rivoluzione Francese di cui vi è una cospicua mole di libri come pure sulla Rivoluzione russa.

Leggendo le pagine de "Il Gattopardo", si ha un’idea della Lampedusa distinta da quella che scaturisce dall’analisi svolta in questo accurato e pregevole saggio, "Il Principe di Lampedusa", che come un secondo romanzo di pari pregio, mette in risalto la personalità dello scrittore, la sua formazione umana e letteraria.
Nello stile letterario di Tomasi, oltre il riferimento storico preciso, domina l’ironia e la psicologia; traspare inoltre la sua profonda erudizione di cui Salvatore Savoia da contezza nella sua narrazione, quando fa riferimento agli studi e alle frequentazioni del Principe.
La morte precoce dell’autore, ha dato al Gattopardo di Tomasi quella suggestiva facies di opera ultima, una sorta di testamento ai posteri che ha conferito al Principe di Lampedusa un’aura particolare, che suscita nel lettore particolare attrattiva.