Il procuratore muore di Luisa Valenzuela

Luisa Valenzuela pubblica, con la casa editrice “Le assassine”, un libro intitolato Il procuratore muore. Un giallo intrigante e avvincente che tiene inchiodato il lettore fino all’ultima pagina.

Il procuratore muore fa direttamente riferimento a un grave episodio di cronaca nera, avvenuto in Argentina, ovvero la morte di Alberto Nisman, oppositore di Cristina Fernandez de Kirchner, attuale vicepresidente, accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro un centro ebraico a Buenos Aires nel 1994. La scrittrice precisa che:

La morte del procuratore, avvenuta il 18 gennaio 2015, è aperta a interpretazioni discordanti, a causa di torbidi maneggi politici. Una morte che ci ricorda il classico di Gaston Leroux, il mistero della camera gialla, perché avvenuta in un luogo di impossibile accesso ed archiviata come omicidio, al fine di rovesciare il governo di turno. (…) Il caso N, nonostante gli anni trascorsi, è finito in una bolla di sapone.

Il romanzo si apre con la storia del commissario Santiago Masachesi, in pensione, che racconta la sua vita. È stato lasciato dalla moglie, con cui ha, comunque, rapporti di tutto rispetto, al punto da riuscire a condividere ancora la stessa casa.
Si sente un po’ solo e la mente corre a un antico amore, quello per Teldi, che:

Aveva tutto, i riccioli biondi più belli della terra, e sotto quelli un cervello all’altezza di tanto splendore. Grande lettrice, Teldi, passava i libri a Santi. E lui leggeva con godimento e con le mani ben pulite per non lasciare impronte. Teldi aveva intrapreso gli studi per diventare insegnante di Lettere.

Così un giorno decide di contattarla tramite Facebook, e scopre che lei è diventata davvero un’insegnante di Lettere.
I due si incontrano di nuovo e lei, memore delle letture condivise insieme gli sottopone la lettura di un romanzo inedito, intitolato La Fonda. Da dove deriva questo titolo?

In America Latina è un locale di basso livello, simile a una taverna, in cui servono bevande e cibo.

Leggendo, a Santiago si accende una lampadina. Il romanzo gli ricorda un vecchio caso irrisolto in cui si era imbattuto. Riuscirà Santiago a risolvere? Di quale caso si tratta?

La lettura di questo romanzo è assai curiosa e trascinante. Il finale giunge inaspettato e il libro è un racconto nel racconto, elaborato con perizia e sapienza narrativa.
Un misto di storia vera e letteratura che incanta e conduce per mano il lettore più curioso. I personaggi sono colti anche e soprattutto nel loro lato introspettivo.
La lettura è favorevolmente consigliata agli amanti del genere. E fonda i suoi pilastri nell’indagine, precisa e intuitiva, di un commissario capace e intelligente, profondo conoscitore della natura umana e delle sue deviazioni. Il libro è intrinsecamente anche un inno alla letteratura, considerando i numerosi rimandi letterari e le citazioni che vi sono presenti.