Cosa uscirà dall’uovo di Pasqua? Le uova sono allineate, infiocchettate nella loro confezione colorata e pronte per essere scartate; l’attesa per i più piccoli si traduce in questa domanda impellente che lascia ancora aperte tutte le possibilità.
In questa vivace filastrocca, costruita per insegnare ai bambini il significato delle rime, Gianni Rodari costruisce il perfetto effetto a sorpresa che per i bambini è il vero significato della Pasqua. Si intitola Il pulcino marziano e gioca proprio con il senso di aspettativa che connota la festività pasquale, almeno nell’immaginazione infantile. La cosiddetta “resurrezione” per i bambini consiste nella sorpresa che salta fuori dall’uovo; è la maniera giocosa, vivace, che permette di intendere un concetto complesso. E se dall’uovo uscisse un pulcino? Ma non un pulcino vero, sia inteso, un pulcino marziano? Cosa accadrebbe?
Gianni Rodari si diverte a reinventare la sua “grammatica della fantasia”, facendo volare le rime e trasformando l’uovo di cioccolato in un’astronave. Nelle sue Favole al telefono (1962) lo scrittore pedagogista inseriva anche la fiaba del pulcino cosmico, che in un certo senso sviluppava la filastrocca del Pulcino marziano contenuta in Filastrocche in cielo e in terra (1960).
Nella sua fiaba pasquale Rodari introduceva così il suo inatteso protagonista:
L’anno scorso a Pasqua, in casa del professor Tibolla, dall’uovo di cioccolata sapete cosa saltò fuori? Sorpresa: un pulcino cosmico, simile in tutto ai pulcini terrestri, ma con un berretto da capitano in testa e un’antenna della televisione sul berretto.
Il pulcino cosmico dice di provenire dal pianeta Marte Ottavo e tiene alla famigiuola Tibolla una bella lezione sull’arretratezza terrestre. Ora che “l’uovo volante” si è rotto, tuttavia, il pulcino non può più tornare su Marte Ottavo e quindi trova rifugio tra le braccia di Gino, il piccolo di casa che lo accoglie ben volentieri.
Questo dunque lo sviluppo della filastrocca di Rodari che recita così.
“Il pulcino marziano” di Gianni Rodari: testo
Ho visto, a Pasqua, sbarcare
dall’uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto, per la sorpresa,
non ha detto neanche: “Miao”.
“Il pulcino marziano” di Gianni Rodari: analisi e commento
La fervida immaginazione di Rodari nel comporre questa filastrocca gioca anzitutto sul concetto di “sorpresa” che, dopotutto, è la vera Pasqua dei bambini. La domanda più ricorrente pronunciata nell’infanzia è “cosa hai trovato nell’uovo”?
L’autore immagina la sorpresa delle sorprese, quella più incredibile, fenomenale, inaspettata: un pulcino vero, ma un po’ strambo, marziano appunto, per cui l’uovo rappresenta un’astronave. C’è dell’autentica genialità in Rodari, nel suo giocare con il senso di aspettativa sino a produrre davvero il “meraviglioso”. Lo scrittore pedagogista traduce l’indicibile nel linguaggio non umano: ecco che il gatto si ammutolisce, non riesce neanche a fare “miao”.
In pochi versi Gianni Rodari ci restituisce appieno il significato della parola “stupore”: quand’è l’ultima volta che vi siete stupiti di qualcosa? Trasforma la Pasqua in un’occasione di gioia inattesa, di evasione del quotidiano, così come la concepiscono i bambini. E naturalmente ne approfitta per “insegnare”, ovvero, per dare una lezione sulle rime: il testo infatti è interamente orchestrato sulla sonorità, l’allitterazione, l’inversione sintattica, la rima baciata. Si legge che è un piacere, proprio come mangiare l’uovo di Pasqua.
Rodari era un mago delle parole e, in questa filastrocca scherzosa da imparare a memoria, dimostra tutta la propria arguzia rivelando anche agli adulti la bellezza del concetto di “sorpresa”. La vita senza stupore è noiosa, è già vecchia, dobbiamo imparare ad aspettarci l’inaspettato e la Pasqua, in fondo, con la sua spettacolarità e la suggestione dei suoi riti, è l’occasione buona per ricordarlo.
E secondo voi, cosa ci sarà mai nell’uovo?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il pulcino marziano”: la poesia di Pasqua di Gianni Rodari
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