Il samba di Priscilla
- Autore: Maurilio Barozzi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Samba, futebol, lusso sfrenato, trasgressione, malaffare, povertà disarmante. È un ritratto spietato (solo narrativo?) quello del Brasile di oggi “dipinto” da Maurilio Barozzi, nel thriller Il samba di Priscilla, novità Borderfiction Edizioni, in distribuzione dal 15 novembre (2022, Arco di Trento, 379 pagine).
Maurilio lo conosce più di tanti, ha vissuto a lungo da quelle parti. È nato a Rovereto nel 1967, risiede in Trentino ma è stato nel Paese sudamericano per quasi dieci anni, dal 2000 al 2010. Da gennaio a marzo gestiva con due soci un bar sulla spiaggia a Salvador de Bahia e ha potuto verificare che il Brasile vive quotidianamente la contraddizione di una terra ospitale e allegra che deve fare i conti con la corruzione che la pervade ad ogni livello. Polizia, prostitute, sindacalisti e giornali compiacenti giostrano in un gioco di potere che li usa senza scrupoli. Quando la notizia degli scandali della Fifa ha iniziato a riempire la stampa brasiliana e italiana, ha pensato che poteva rappresentare una traccia “per raccontare quel mondo dissoluto” sui due piani: il quotidiano e la gente bene.
Maurilio Barozzi si presenta sociologo, giornalista, saggista e scrittore. Suoi lavori sono apparsi su: “Diario”, “Liberal”, “Nasz Powiat” “Cicloturismo”, “Altrafinanza” , “Tu Style” e “Panorama Travel”. Ha scritto per “Limes. Rivista italiana di geopolitica” articoli tradotti in Francia e Canada (per Gallimard) e Polonia. Il suo saggio del 2001 Do jakiej Unii zmierzamy? (Verso quale Unione Europea?) è stato materia d’esame nel corso di politica dell’Università Jagellonica di Cracovia. Reporter del quotidiano l’Adige di Trento dal 1996, è autore di articoli editoriali e titolare di rubriche di costume. Dopo “Voci dalla strada” e “TeleBar”, scrive ogni lunedì “La Biblioteca di Babele”. Nel 2014, dal Brasile, ha raccontato la Coppa del Mondo in trentacinque articoli con la manchette “Caipirinha mundial”. Ha esordito nella narrativa vent’anni fa, col romanzo Spagna (Giunti editore), primo di un’ampia produzione, seguito infatti da Seme di metallo, Muro Dolomitico, Caro Brasile, El Trinche, Maracanã. Sull’onda crespa del Brasile e Ciclismo senza confini.
Tutto questo, prima del nuovo titolo, che la casa editrice trentina lancia come un noir che si ispira a fatti realmente accaduti ed esplora i lati oscuri dell’esercizio del potere. Una summa dei contenuti? Il Brasile con le sue luci e le sue ombre: gli italiani scomparsi, i retroscena legati all’organizzazione dei Mondiali di Calcio in Qatar 2022, il giornalismo investigativo al femminile.
La storia si svolge nel 2011, tra Rio de Janeiro e San Salvador de Bahia (con telefonate a San Paolo). Coinvolge nella trama un evento di questi giorni, il Mondiale di calcio in Qatar, tanto discusso non solo per la sede quanto meno esotica, anche per le bustarelle sull’assegnazione, le morti bianche nella costruzione degli stadi, le violazioni dei diritti umani e le nome liberticide che limitano fortemente il folklore magari trash, pacchiano, trasgressivo delle tifoserie, che ha caratterizzato le edizioni precedenti. Per non dire dello spostamento da giugno a dicembre del periodo di svolgimento, reso inevitabile dalle condizioni climatiche estive negli Emirati, incompatibili con le partite nella stagione estiva qatariota. Slittamento che ha devastato l’andamento dei campionati nazionali in Europa, costringendo a una sosta prolungata in molti Paesi.
Si diceva dei fatti di cronaca reali che hanno ispirato la trama. Innanzitutto, la scomparsa nel 2012 del milanese Mario Bergamaschi, che allunga l’elenco degli italiani spariti in Brasile. Nel 2013, ecco le dimissioni del leader storico della Federcalcio internazionale, il brasiliano João Havelange, in seguito alla divulgazione del “Dossier ISL” e del sospetto di avere accettato tangenti dal Qatar per l’assegnazione del Mundial 2022, a una nazione senza storia calcistica. Cadde anche il vertice della Fifa, Sepp Blatter e l’ex capo della Confederazione brasiliana di calcio Ricardo Teixeira ha dovuto affrontare le stesse accuse.
La Priscilla del titolo è la giornalista Amorim, che segue la moda e il costume per un quotidiano paulista, guidato da un anziano, testardo, pignolo direttore di vecchia scuola: O Professor. È stata inviata a intervistare un imprenditore che prepara lo sbarco delle sue boutique a Bahia. Lo stilista la mette in imbarazzo, encomiando il volto e il portamento da modella della giovane cronista. Questo per dare un’immagine di Priscilla.
Incantevole la redattrice di moda, ma è una vera professionista, legata al suo lavoro e alle regole del mestiere anche deontologiche. Splendidi i luoghi, in un Brasile su carta patinata. Sordidi gli affari, le speculazioni, le sparizioni, la prostituzione, la droga, le morti sospette, i miliardi sporchi del clan Magellano, una famiglia potente, pericolosa, inarrestabile.
Inconfessabili anche le attività dell’avvocato Marconi, un quarantenne senza pelo sullo stomaco, che più di tribunali si intende di traffici (di influenze) e di mazzette miliardarie a vantaggio dei Pineda, alla testa della Confederazione calcistica brasiliana, un’altra famiglia potente e pericolosa, che aspira a diventare intoccabile.
Il forte senso dei valori di Priscilla non può che scontrarsi con un mondo totalmente amorale. Già non è poco per costruire un buon thriller come questo, per mano di un autore in gran forma. E c’è ancora tutto il resto dei contenuti da leggere.
Il samba di Priscilla
Amazon.it: 14,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il samba di Priscilla
Lascia il tuo commento