Il sapore delle sorbe. Vissuti di guerra 1917-1945
- Autore: Cinzia M. Adriana Proietti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Come un film: così l’ho visto, l’ho sentito e me lo sono gustato leggendolo, Il sapore delle sorbe di Cinzia M. Adriana Proietti (Gambini Editore, 2021). Le pagine scritte diventavano immagini vivide, sequenze di un film che, sono convinto, potrebbe e dovrebbe essere tratto da questo romanzo storico. Immagino che la mia sensazione sia dovuta a una sorta di deformazione professionale, dal momento che sono regista, ma devo riconoscere che il merito va per intero alla sua autrice.
Che tipo di film ho immaginato? Un film all’italiana, memore dei grandi esempi del cinema del Neorealismo, da Roma città aperta a La Grande Guerra, da Paisà a La ciociara, un bel film in bianco e nero, insomma.
E, prezioso valore aggiunto, il libro di Cinzia parla di storie vissute dalla sua famiglia; il racconto che lei ricostruisce, e costruisce, viene da lontano e nello stesso tempo da molto vicino, perché a parlarci è il nonno di Claudio, il marito di Cinzia, il bisnonno dei suoi figli.
Il sapore delle sorbe m’ha suscitato anche memorie personali; ero ragazzo quando mio padre, mia madre, mio nonno, ma soprattutto mia zia, mi raccontavano di come avevano vissuto la guerra, e degli anni che hanno preceduto la guerra. Mia zia, con un nome fantastico, Fatina, era bravissima nel raccontare, e poteva benissimo anche lei essere una scrittrice, come Cinzia; mi raccontò più volte del terrore provato quando la sirena annunciava i bombardamenti aerei, e tutti dovevano precipitarsi fuori della propria abitazione, e correre a gambe levate verso i rifugi. Una di quelle volte, correndo in discesa verso il rifugio dell’Uliveto, cadde rovinosamente a terra e ruzzolò per una decina di metri; me lo raccontava ridendo ancora al ricordo.
Ho ritrovato nelle pagine di Cinzia lo stesso sapore, il sapore, appunto delle sorbe e quello, ancora più intenso, della vita. Mi ha ricordato mia zia Fatina, perché anche in Cinzia ho sentito con forza un analogo piacere di narrare, ma senza nessun compiacimento, o voglia di stupire; il tutto è riferito con semplicità e verità, perché è tutto assolutamente veritiero, e ci restituisce con grande efficacia una storia passata, che è la nostra storia.
Anche i momenti più drammatici, tragici talvolta, vengono raccontati con discrezione, e con una sorta di dignitoso pudore; le lacrime le senti e ti sembra persino di vederle, ma non vengono ostentate.
Sono veramente fortunati i figli di Cinzia, perché, grazie alla mamma-scrittrice, non sarà perduta per sempre una memoria preziosa che tutti dovremmo conservare e rinfrescare, innanzitutto per non dimenticare, e poi perché questo passato potrà nutrire il presente. In questi tempi più volte abbiamo assistito a goffi, grotteschi e criminali tentativi di riscrivere la storia, modificarla, negarla e addirittura cancellarla, soprattutto quando si rivela scomoda per i politici di turno, ignoranti e meschini, che hanno il bisogno di intessere bugie per scopi propagandistici di bassa lega. Chi la storia l’ha vissuta in prima persona, o ha ascoltato le testimonianze di padri, madri, e nonni, non può accettare questo tentativo disonesto di distorcere la verità. Anche per questo il lavoro di Cinzia Proietti risulta prezioso, intelligente e onesto; ma il valore del libro non è solo e semplicemente in questo.
Il sapore delle sorbe è veramente ben scritto e avvincente; ti appassiona, pagina dopo pagina, tenendoti incollato alle vicende narrate, che abbracciano un ampio arco del Novecento, quello che va dalla Grande Guerra alla Seconda Guerra Mondiale. Leggerlo è stato come esser seduto sulla poltrona di una sala cinematografica, quando il tempo vola via in un attimo, e, alla fine, ti lascia il sottile e piacevole rammarico di un bel film che è finito troppo presto, e vorresti rivederlo. Proprio come un film.
Il sapore delle sorbe. Vissuti di guerra 1917-1945
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